Miracoli Eucaristici
d) Carne e sangue
1. Verso l’anno Mille accadde nella città di Trani (Italia), in Puglia, un miracolo straordinario. Una donna ebrea chiese ad una cristiana di procurarle un’Ostia consacrata. La cristiana andò di Giovedì Santo alla chiesa di S. Andrea, ricevette la Comunione e, togliendosela poi di bocca, l’avvolse in un fazzoletto. La consegnò all’ebrea e questa, una volta sola, si mise a friggerla in una padella. Allora l’Ostia si trasformò in carne ed incominciò a sanguinare. Il sangue traboccò dalla padella e cadde sul pavimento. Nel vedere un miracolo così grande e tutto quel sangue, l’ebrea si mise a gridare. Accorse molta gente e venne informato il vescovo, il quale si recò di persona a prendere i resti della carne dell’Ostia messa a cuocere, e sul luogo adorò Gesù sacramento. L’intera popolazione accorse scalza per portare in processione la carne sanguinante fino alla cattedrale. Ci sono dipinti che testimoniano questo miracolo.
2. Il 29 dicembre 1230, nella chiesa di S. Ambrogio di Firenze, un sacerdote anziano celebrava la Messa e, mentre purificava il calice, vi lasciò un poco di vino consacrato. Il giorno seguente, quando riprese il calice, vi trovò del sangue coagulato. Nel 1930 si celebrò il 700° anniversario del miracolo con grande rilevanza.
3. Nel 1239, il 23 febbraio e in pieno campo di battaglia, avvenne il seguente prodigio in un paesino di Zaragoza (Spagna). Si era in guerra contro i mussulmani e il cappellano dell’esercito cristiano celebrava la Messa consacrando sei ostie destinate alla Comunione dei sei capitani della truppa. Un attacco di sorpresa del nemico l’obbligò a sospendere la Messa dopo la consacrazione. Il cappellano nascose le ostie con i corporali in un anfratto del monte. Respinto l’attacco, si trovarono le sei ostie, imbevute nel sangue ed attaccate ai corporali. Poiché erano tre le città che si disputavano questo tesoro, ci si accordò perché fosse Dio a decidere e si collocò il prezioso carico su di una mula in modo che questa scegliesse dove andare. La mula cadde morta alle porte di Daroca. Ora le sante ostie si conservano nella basilica di questa città e si espongono ai fedeli in alcune solennità.
4. Nella città italiana di Bolsena (Viterbo), nel 1263, un sacerdote, Pietro di Praga, celebrava la Messa e dubitava della presenza reale di Gesù. Nello spezzare l’Ostia, sgorgò subito una tale quantità di sangue che impregnò il corporale e i paramenti, mentre alcune gocce caddero sul pavimento. I corporali rimasero macchiati con 83 gocce di sangue, in cui apparve la figura del Redentore. Quando papa Urbano IV, che si trovava nella vicina città di Orvieto, venne a saperlo, mandò il vescovo Giacomo Maltraga e alcuni teologi come san Bonaventura e san Tommaso d’Aquino, che confermarono il miracolo. Questo prodigio influì decisivamente sull’istituzione della festa del Corpus Domini, avvenuta un anno più tardi con la bolla «Transiturus». Molti papi nel corso dei secoli hanno visitato e venerato queste sacre reliquie.
5. In un villaggio del nord della Spagna chiamato Cebrero, verso il 1300, c’era un uomo molto devoto all’Eucaristia detto Giovanni Santin che tutti i giorni assisteva alla Messa. Un giorno molto freddo d’inverno, la neve aveva coperto totalmente i sentieri, tuttavia quell’uomo andò, come tutti i giorni, al monastero benedettino per sentire Messa. Il celebrante, che non credeva molto nella presenza reale di Gesù, pensò: «Ecco, arriva questo pazzo con questa tempesta, a vedere un poco di pane e un poco di vino». Non aveva terminato la frase, quando davanti ai suoi occhi l’Ostia si era mutata in carne e il vino in sangue. Padre Yepes, benedettino del secolo XVII, scrisse: «Io, anche se indegno, ho visto e adorato questo santo mistero. Ho visto le due ampolle: in una c’è il sangue, che pare coagulato da poco, rosso come quello di un agnello or ora sacrificato; ho visto anche la carne, che è rossa e secca». I Re cattolici nel secolo XV regalarono alla gente del luogo il reliquiario in cui si conservano ancora oggi la carne e il sangue. Tutti gli anni si celebra il ricordo del miracolo il 9 settembre.
6. Nel 1330, a Siena, un sacerdote venne chiamato per portare i santi sacramenti ad un malato in campagna. Egli, prevedendo di dovergli amministrare la Comunione, prese un’Ostia e, con disinvoltura e senza grande rispetto, la mise fra due pagine del suo breviario. Quando volle dare la Comunione, l’ostia era scomparsa e, al suo posto, aveva lasciato due macchie rotonde di sangue nelle due pagine corrispondenti. Questo sacerdote si confessò dall’agostiniano beato Simone da Cascia e gli consegnò le due pagine macchiate di sangue. Una venne data agli agostiniani di Perugia e scomparve. L’altra è conserva dagli agostiniani di Cascia. La macchia di sangue è di 4 cm di diametro. Se la si osserva con una lente potente, si vede chiaramente e distintamente la figura di un volto umano che soffre, come si nota pure nelle fotografie scattate. Nel 1930, in occasione nel sesto centenario, si celebrò a Cascia un congresso eucaristico.
7. Un altro prodigio eucaristico avvenne l’8 dicembre 1991 nella tenuta Betania a 12 km da Cúa (Edo de Miranda) in Venezuela, In questa località la Vergine Maria appariva a Maria Speranza de Bianchini dal 25 marzo 1984. Queste apparizioni erano state approvate dal vescovo il 21 novembre 1987. In quel giorno del 1991, padre Otty Ossa Aristizábal, uomo di grande fede nell’Eucaristia, stava celebrando la Messa davanti al popolo. Dopo aver spezzato l’Ostia in quattro parti e averne consumata una, si rese conto che le altre tre stavano sanguinando. Tutti i presenti poterono vedere il miracolo e si conservano ancora le tre parti dell’Ostia macchiate di sangue in un reliquiario. Vennero effettuati degli esami clinici a Caracas e si scoprì che il sangue era umano. Il vescovo del luogo, Pio Bello, approvò il miracolo e disse: «Dio sta cercando di manifestarci che la nostra fede nell’Ostia consacrata è autentica». Ci sono delle videocassette su questo miracolo in cui si può vedere ed ascoltare la testimonianza di padre Otty e del vescovo.
8. Il più famoso di tutti questi miracoli accadde a Lanciano (Chieti - Italia) nel secolo VIII. Durante la celebrazione della Messa, un sacerdote che dubitava della presenza eucaristica di Gesù, vide davanti ai suoi occhi l’Ostia che si trasformava in un pezzo di carne e il vino in sangue, coagulandosi dopo in cinque piccole pietre differenti, ognuna delle quali di peso esattamente uguale alle altre, prese singolarmente o insieme. Sono stati fatti nel corso dei secoli molti studi su questa carne e su questo sangue. L’ultimo venne eseguito nel 1971 da un’équipe di esperti dell’Università di Siena, diretta dai proff. Odoardo Linoli e Ruggero Bertelli. Alla fine delle analisi e degli studi, si è concluso che, dopo dodici secoli, la carne è veramente carne e il sangue è veramente sangue di un essere umano vivo e hanno lo stesso gruppo sanguigno AB. Il diagramma di questo sangue corrisponde a quello di un sangue umano che sia stato prelevato da un corpo umano vivo nello stesso giorno. Nel sangue si trovarono proteine nella stessa normale proporzione in cui si trovano nella composizione «sieroproteica» di sangue fresco normale. Vi si trovarono anche minerali: cloro, fosforo, magnesio, potassio, sodio, calcio... La carne appartiene al cuore.
Con questo Gesù non ci starà dicendo che continua ad essere vivo dopo tanti secoli, non solo in quella carne e sangue ma in tutte le ostie consacrate del mondo? Nel 1973 l’Organizzazione Mondiale della Salute (O. M. S.) dell’ONU nominò una commissione scientifica per verificare le conclusioni del 1971. I lavori durarono 15 mesi, vennero effettuati circa 500 esami e le conclusioni furono le stesse, pubblicate nel dicembre 1976 a Ginevra e a New York. In questo bollettino si dice a proposito di questo miracolo che «la scienza, a conoscenza dei suoi limiti, si astiene dal dare una spiegazione scientifica a questi fatti».
P. Angel Peña
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