mercoledì 7 ottobre 2020

LA SOFFERENZA

 


ANIMA

Quanta distanza corre tra le tue parole e certi libri sapienti, che ci mostrano la perfezione attraverso mille difficoltà! L'anima mia si diletta; mi sento spuntare le ali ed il mio cuore s'infiamma d'amore per Gesù! Per confermarmi completamente in questa via, ti rivolgo ancora qualche domanda, affinché nulla possa piú sembrarmi ostacolo nell'imitarti. Cosa devo pensare delle grandissime sofferenze che tu hai avute, sofferenze di corpo, di cuore e di spirito? Mi pare che questo ecceda la capacità delle piccole anime!


S. TERESA

Il buon Dio permise che io soffrissi tanto, per far comprendere alle anime sin dove deve spingere la confidenza in Lui.

Non fu con le sole mie forze che io sopportai tutte le sofferenze, senza cedere, ma fu per mezzo della confidenza cieca del suo amore e del completo abbandono nelle sue mani. Credevo fermamente al suo immenso amore per me; credevo che mai avrebbe permesso a mio riguardo sofferenze che io non avessi potuto sostenere. Ero, in una parola, sicura di Dio. Perciò potevo dire: Il Signore mi dà coraggio in proporzione delle mie sofferenze.

Quando si comprende l'abbandono totale e confidente del bimbo tra le braccia del padre suo, si può serenamente ripetere col Santo Giobbe: Quand'anche Dio mi uccidesse, spererei sempre in Lui!

Ascolta ancora e vedi com'è bello chiamare Gesù col nome di Redentore!

Il Redentore è testimonio delle sofferenze delle sue creature e le comprende appieno, perché è Dio e perché le ha provate anche lui. Egli ha dichiarato altamente che chiunque vi tocchi, lo tocca nella pupilla degli occhi suoi; nondimeno permette che voi abbiate a soffrire, benché possa facilmente impedirlo. Come si può dubitare che la prova passeggera, permessa da Dio, non debba apportare i più duraturi vantaggi?

Osserva quella tenera madre che, con mille carezze, tenta di calmare i gridi del suo figlioletto e lo bagna con le sue lacrime, mentre gli si applica il ferro ed il fuoco. Se questa operazione dolorosa si fa sotto gli occhi di lei e per ordine suo, chi può dubitare che questo rimedio violento non debba essere estremamente utile al bambino, che egli non possa trovarci la piú perfetta salute o almeno il sollievo ad un dolore più vivo e piú lungo?

Lo stesso avviene ogni qual volta Gesù permette la grande sofferenza nelle anime da lui redente e che ama assai più che una madre il suo bimbo.

Conviene perciò nelle prove ravvivare la fede e cosí avere più coraggio.

D. G. TOMASELLI

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