domenica 24 marzo 2024

Padri del deserto

 


Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


83. Queste sono le parole di Antonio e non dobbiamo dubitare che tali meraviglie siano state realizzate dalla mano di un uomo. Perché è la promessa del Salvatore, quando dice: "Se avrete fede come un granello di senape, direte a questo monte: spostati ed esso si sposterà; e nulla vi sarà impossibile". E ancora: "In verità, in verità vi dico: se chiederete al Padre nel mio nome, egli vi darà. Chiedete e vi sarà dato [19]". Ed è Lui stesso che dice ai suoi discepoli e a tutti coloro che credono in Lui: "Guarite i malati, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" [20].

 

84. Antonio, in ogni caso, non guarì comandando, ma pregando e pronunciando il nome di Cristo. 

Così che era chiaro a tutti che non era lui a operare, ma il Signore che mostrava misericordia con i suoi mezzi e guariva i sofferenti. Ma la parte di Antonio era solo la preghiera e la disciplina, per la quale rimaneva sul monte, rallegrandosi nella contemplazione delle cose divine, ma addolorandosi quando veniva disturbato da molta gente e trascinato sul monte esterno. Infatti, tutti i giudici gli chiedevano di scendere, perché era impossibile per loro entrare a causa del seguito di contendenti. Tuttavia gli chiedevano di venire per poterlo vedere. Quando dunque egli si sottrasse e si rifiutò di andare da loro, essi rimasero fermi e gli mandarono ancora di più i prigionieri affidati ai soldati, affinché, a causa di questi, scendesse. Essendo costretto dalla necessità e vedendoli lamentarsi, giunse alla montagna esterna e anche in questo caso il suo lavoro non fu inutile. Perché la sua venuta fu vantaggiosa e utile per molti; e fu utile ai giudici, consigliando loro di preferire la giustizia a tutto; di temere Dio e di sapere che "con quale giudizio giudicavano, sarebbero stati giudicati". Ma più di ogni altra cosa amava il suo soggiorno in montagna.


85. Un'altra volta, subendo la stessa costrizione da parte di coloro che avevano bisogno e dopo molte suppliche da parte del comandante dei soldati, scese e, una volta giunto, parlò loro brevemente delle cose che rendono possibile la salvezza e di coloro che lo desideravano, e si affrettò a partire. Ma quando il duca, come viene chiamato, lo pregò di restare, egli rispose che non poteva trattenersi in mezzo a loro e lo convinse con una bella similitudine, dicendo: "I pesci, se rimangono a lungo sulla terraferma, muoiono. Così i monaci perdono le forze se si attardano in mezzo a voi e passano il tempo con voi. 

Perciò, come i pesci devono affrettarsi verso il mare, così noi dobbiamo affrettarci verso la montagna. 

Per evitare che, se ci attardiamo, dimentichiamo le cose che abbiamo dentro di noi". E il generale, avendo udito da lui queste e molte altre cose, si stupì e disse: "In verità quest'uomo è il servo di Dio. Infatti, se non fosse stato amato da Dio, come avrebbe potuto un uomo ignorante avere una così grande comprensione?".


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