Visione della Ven. Elisabetta Canori Mora morta il 5 Febbraio 1825.
Elisabetta Canori Mora, in una estasi, vide S. Pietro, rivestito degli abiti pontificali, scendere sulla terra e segnare una gran croce, e vedeva a ciascuno dei quattro lati sorgere un rigoglioso mistico albero con verdeggianti rami e preziosissimi frutti. Ciò fatto, S.Pietro raccoglieva tutti i buoni, che si erano mantenuti fedeli alla legge di G. Cristo, e li adunava all’ombra degli alberi compresi i religiosi e le religiose: sceverava tra essi e tra i sacerdoti secolari quelli fedeli da quelli che andavan dietro alle false massime della filosofia presente. I primi li vedeva sotto il simbolo di pecorelle rifugiate sotto i rami degli alberi : gli altri, lasciati in balìa di se stessi, erano esposti ai grandi castighi che Dio scaricava sul mondo perverso. D’un subito un turbine di caliginoso vento si scatenava per l’aria che terrorizzava. A tale fracasso si vedevano animali ed uomini uscir spaventati in mezzo ad una confusione indescrivibile, e come frenetici uccidersi gli uni cogli altri, mentre Dio, per punire l’orgoglio e l’empia baldanza di coloro, che volevano abbattere la Chiesa di Cristo, permetteva alla podestà delle tenebre di uscire dalle bolge infernali, le quali mettevano a soqquadro palazzi, ville ; rovinando villaggi, città e province, e facendo crudo scempio degli uomini ribelli e uccidendoli barbaramente. Passata questa tempesta vedeva S. Pietro scendere di nuovo dal cielo, e scacciare gli spiriti maligni e dare, ai pochi fedeli rimasti, consolazione e pace.
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