domenica 31 marzo 2024

VOGLIA DI PARADISO

 


Un'attesa piena di gioia

Paolo dice che noi, pur essendo già stati salvati, siamo ancora nella speranza, in quella speranza che, per fortuna, non ci potrà deludere.

Nel concetto di speranza è racchiuso anche quello di gioia, perché chi spera, già incomincia a godere di ciò che spera.

Dio, con un atto di infinita bontà, per garantirci che ci darà il Paradiso, ce ne ha dato un pegno, o meglio, una caparra, che è lo Spirito Santo che è in noi e in noi rimane.

Dice S. Pietro: «Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove... esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime».

Tutto dunque deve essere permeato di gioia, perché tutto è sorretto e illuminato dalla presenza dello Spirito Santo e del Signore risorto.

Tutto: anche il dolore, anche la croce!

Dovremmo vivere nell'atteggiamento di George Cortois, che, dalla carrozzella sulla quale vive da anni, senza prospettive di guarigione, non esita a scrivere: «ho costantemente

- la mente rivolta al Paradiso,

- il cuore racchiuso nel Tabernacolo,

- il corpo confitto sulla Croce, ed è per questo che mi sento incredibilmente felice».

Don Novello Pederzini

Nessun commento:

Posta un commento