domenica 24 marzo 2024

Nascita di Melchisedec

 


IL LIBRO DI ENOCH


Enoch slavo 69 

Nel terzo giorno, al tempo della sera, gli anziani del popolo parlarono a Matusalemme, dicendo: "Vieni e sta' (davanti) al volto del Signore e (davanti) al volto del tuo popolo e di fronte all'altare del Signore e sarai glorificato nel tuo popolo". Matusalemme rispose al suo popolo: "Oh, il Signore, Dio di mio padre Enoc, é lui stesso che si innalzerà un sacerdote sul suo popolo". 

Il popolo attese tutta quella notte nel luogo Azuchan e Matusalemme restò presso l'altare e pregò il Signore e disse: "Signore di tutto il secolo, che sei l'unico, che hai scelto nostro padre Enoc, tu, Signore rivela un sacerdote per il tuo popolo e fa intendere ai cuori di temere la tua gloria e di fare tutto secondo la tua volontà". 

Matusalemme si addormentò e il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di tuo padre Enoc; ascolta la voce del tuo popolo e sta di fronte a loro e di fronte al mio altare e ti glorificherò di fronte a questo mio popolo per tutti i giorni della tua vita". 

Matusalemme, levatosi dal suo sonno, benedisse colui che gli era apparso. Gli anziani del popolo si rivolsero il mattino a Matusalemme e il Signore Dio diresse il cuore di Matusalemme ad ascoltare la voce del popolo ed egli disse loro: "Il Signore nostro Dio, ciò che é bene ai suoi occhi, lo faccia su questo suo popolo". Sarsan, Charmis e Zazas e gli anziani del popolo si affrettarono e avvolsero Matusalemme in una veste splendida e misero una corona brillante sul suo capo.

 Il popolo si affrettò e il popolo condusse montoni e buoi e degli uccelli tutto ciò che é accuratamente scelto, a Matusalemme da sacrificare (davanti) al volto del Signore e di fronte al popolo. Matusalemme salì al luogo di sacrificio del Signore, come la stella del  mattino che si alza e tutto il popolo andò al suo sèguito. Matusalemme stette presso l'altare e tutto il popolo intorno all'altare. Gli anziani del popolo, presi i montoni e i buoi, li legarono per le quattro zampe e li posero a capo dell'altare e il popolo disse a Matusalemme: "Prendi il tuo coltello e sgozza questi (animali) accuratamente scelti (davanti) al volto del Signore". Matusalemme tese le sue mani al cielo, invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o Signore! Chi sono io per stare a capo del tuo altare e alla testa di tutto il tuo popolo? Ora o Signore, Signore, getta lo sguardo sul tuo servo e sulla testa di tutto il tuo popolo e su tutto ciò che é stato accuratamente scelto e dà la grazia al tuo servo di fronte a questo popolo perché comprenda che sei tu che hai stabilito un sacerdote per il tuo popolo".

 Accadde che, mentre Matusalemme pregava, l'altare fu scosso e il coltello si sollevò dall'altare e il coltello balzò nelle mani di Matusalemme di fronte a tutto il popolo. Tutto il popolo si mise a tremare e glorificò il Signore. Matusalemme fu onorato (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo da quel giorno. Matusalemme prese e sgozzò tutto ciò che era venuto dal popolo. Il popolo gioì e fu in letizia davanti al volto del Signore e al volto di Matusalemme in quel giorno e poi se ne andarono nelle loro case. 


Enoch slavo 70 

Matusalemme da quel giorno stette a capo dell'altare e a capo di tutto il popolo. Nel 1480, visitò tutta la terra e ricercò tutti coloro che avevano creduto nel Signore e coloro che avevano cambiato li corresse e li convertì e non si trovò un uomo che si allontanasse dal volto del Signore per tutti i giorni che visse Matusalemme. 

Il Signore benedisse Matusalemme ed ebbe benevolenza per i suoi sacrifici e per i suoi doni e per tutto il servizio che egli servì (davanti) al volto del Signore. Dopo il termine dei giorni di Matusalemme, il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di tuo padre Enoc. Voglio che tu sappia che sono finiti i giorni della tua vita e si é avvicinato il giorno del tuo riposo. Chiama Nir, il secondo figlio di tuo figlio Lamech, e rivestilo delle tue vesti sacre e lo porrai presso il mio altare e gli dirai tutto ciò che gli avverrà nei suoi giorni. Perché si avvicinano i tempi della distruzione di tutta la terra e di ogni uomo e di tutto ciò che si muove sulla terra. Poiché nei suoi giorni ci sarà un grande disordine sulla terra, perché l'uomo é diventato invidioso del suo prossimo e popolo si scaglierà contro popolo e nazione solleverà guerra contro nazione, tutta la terra si riempirà di sangue e di malvagio disordine. 

Per di più abbandoneranno il loro creatore e adoreranno ciò che é fisso nel cielo e ciò che cammina sulla terra e le onde del mare e l'Avversario esulterà e gioirà delle loro opere per la mia afflizione. Tutta la terra cambierà il suo ordine e ogni frutto e ogni erba cambieranno i loro tempi perché aspetteranno il tempo della distruzione. E tutte le nazioni cambieranno sulla terra per la mia afflizione. Allora io comanderò all'abisso: esso uscirà e si precipiterà sulla terra e i depositi delle acque celesti usciranno e si precipiteranno sulla terra in una grande materia secondo la prima materia e tutta la costituzione della terra perirà e tutta la terra sarà scossa e sarà privata della sua saldezza da quel giorno. Allora io preserverò Noé, figlio primogenito di tuo figlio Lamech e farò sorgere dal suo seme un altro mondo e il suo seme durerà nei secoli. 

Matusalemme, levatosi dal suo sonno, si afflisse grandemente del sogno. Chiamò tutti gli anziani del popolo e raccontò tutto quanto gli aveva detto il Signore e la visione di ciò che gli era apparso dal Signore. Il popolo s'afflisse della sua visione e gli rispose: "Il Signore ha il potere di fare secondo la sua volontà e ora fa tutto come il Signore ti ha detto". Matusalemme chiamò Nir, il secondo figlio di Lamech e lo rivestì con le vesti del sacerdozio di fronte a tutto il popolo e lo pose a capo dell'altare e gli insegnò tutto quanto (doveva) fare tra il popolo. 

Matusalemme disse al popolo: "Ecco Nir, egli sarà di fronte a voi, da questo giorno, la guida dei principi". Il popolo rispose a Matusalemme: "Lo sia per noi e sia la parola del Signore, come l'ha detta a te". Mentre Matusalemme parlava al popolo, il suo animo si turbava e piegò le ginocchia e stese le sue mani al cielo e pregò il Signore e mentre egli pregava, il suo spirito uscì. Nir e tutto il popolo si affrettarono e costruirono un sepolcro per Matusalemme e posero per lui l'incenso e la canna e molte cose sacre. Nir e il popolo andarono, sollevarono il corpo di Matusalemme e lo posero nel sepolcro che gli avevano costruito e lo ricoprirono. Il popolo disse: "Benedetto é stato Matusalemme (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo". Di là si riunirono e Nir disse al popolo: "Affrettatevi oggi, portate il montone e il toro e la tortora e la colomba, affinché sacrifichiamo (davanti) al volto del Signore e rallegratevi oggi e poi andate nelle vostre case". Il popolo ascoltò Nir il sacerdote, si affrettarono e condussero (gli animali) e li legarono a capo dell'altare. Nir prese il coltello del sacrificio e sacrificò (davanti) al volto del Signore. Il popolo si affrettò e fece (ciò che doveva) e gioì; (davanti) al volto del Signore tutto il giorno glorificarono il Signore Dio salvatore di Nir e di fronte al popolo. Da quel giorno ci fu pace e ordine su tutta la terra nei giorni di Nir, per 202 anni. 

Dopo questo il popolo si allontanò dal Signore e cominciarono a essere invidiosi l'uno dell'altro e popolo si sollevava contro popolo e nazione si levò in guerra contro nazione e ci fu grande turbolenza. Nir, il sacerdote, l'udì e si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: "Il tempo é giunto, piaccia a Dio e la parola che il Signore ha detto a Matusalemme, padre di mio padre". 


Enoch slavo 71. 

 Ecco la moglie di Nir, Sofonim, essendo sterile non aveva generato (figli) a Nir. Sofonim era al tempo della vecchiaia e nel giorno della morte e concepì nel suo grembo e Nir il sacerdote non aveva dormito con lei dal giorno nel quale il Signore lo aveva posto di fronte al popolo. Sofonim ebbe vergogna e si nascose tutti i giorni e nessuno del popolo lo venne a sapere. 

Era al giorno del parto e Nir si ricordò di sua moglie e la chiamò da lui nella (sua) casa per conversare con lei. 

Sofonim andò da suo marito ed Ecco era gravida al tempo del parto. Vedendola, Nir si vergognò grandemente di lei e le disse: "Perché hai fatto questo, o donna, e mi hai svergognato di fronte a tutto il popolo? Ora vattene da me, va dove hai concepito la vergogna del tuo ventre, perché io non insudici le mie mani su di te e pecchi (davanti) al volto del Signore". Sofonim rispose a suo marito, dicendo: "Ecco o mio signore, il tempo della mia vecchiaia e non c'é stato in me l'ardore della giovinezza e non so come é stata concepita l'indecenza del mio grembo".

 Nir non la credette e Nir le disse una seconda volta: "Vattene da me, perché non ti colpisca e pecchi (davanti) al volto del Signore". Accadde che mentre Nir parlava a sua moglie, Sofonim cadde ai piedi di Nir e morì. Nir si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: "Le é forse successo per la mia parola?". E Ora misericordioso (é) il Signore eterno, perché la mia mano non é stata su di lei". 

Nir si affrettò e chiuse la porta della sua casa e andò da suo fratello Noé e gli raccontò tutto ciò che era successo a sua moglie. Noé si affrettò verso la camera di suo fratello e l'aspetto della moglie di suo fratello (era) nella morte e il suo ventre (era) nel tempo del parto. Noé disse a Nir: "Non essere afflitto, Nir fratello mio, perché il Signore oggi ha coperto la nostra vergogna, perché nessuno del popolo lo sa e ora affrettiamoci, seppelliamola e il Signore coprirà la nostra onta". Poserò Sofonim su un letto, la rivestirono di vesti nere, chiusero la porta e scavarono tombe in segreto.

 Quando furono usciti verso la sua tomba, il fanciullo uscì dal cadavere di Sofonim ed era seduto sul letto. Noé e Nir entrarono per seppellire Sofonim e videro il fanciullo seduto presso il cadavere, che stava asciugando il suo vestito.

 Noé e Nir si spaventarono molto: il fanciullo era infatti compiuto nel corpo, parlava con la sua bocca e benediceva il Signore. Noé e Nir lo guardarono molto, dicendo: "Questo (viene) dal Signore, fratello mio". Ed ecco il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era) glorioso d'aspetto. Noé disse a Nir: "Fratello, ecco che il Signore rinnova la dimora della santificazione dopo di noi". Nir e Noé si affrettarono e lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del sacerdozio. Nir gli diede i pani benedetti ed egli mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedec. Noé e Nir presero il corpo di Sofonim, la svestirono delle vesti nere, lavarono il suo corpo e la vestirono di vesti luminose e scelte e le costruirono un'altra tomba. Noé, Nir, e Melchisedec andarono e la seppellirono pubblicamente (e) onorevolmente. Noé disse a suo fratello: "Custodisci il fanciullo in segreto fino al tempo (favorevole), perché il popolo é diventato malvagio su tutta la terra e, vedendolo, in qualche modo lo faranno morire". Noé andò al suo luogo.

 Ed ecco tutte le iniquità su tutta la terra nei giorni di Nir. Nir si affliggeva assai più per il fanciullo, dicendo: "Che cosa farò di lui?". Tendendo le sue mani verso il cielo, Nir invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o Signore eterno, tutte le iniquità si sono moltiplicate sulla terra nei miei giorni e io comprendo che la nostra fine é vicina. Ora Signore, che cos'é l'apparizione di questo fanciullo e qual é il suo destino e che cosa farò di lui, perché non sia coinvolto con noi in questa distruzione?".

 Il Signore udì Nir, gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ecco Nir, una grande perdizione ha già avuto luogo sulla terra: non la soffrirò, n‚ la sopporterò più. Ecco io penso di far cadere in breve giù sulla terra una grande distruzione; ma per il fanciullo non preoccuparti, Nir, poiché io tra poco manderò il mio arcangelo Michele e prenderà il fanciullo e lo deporrà nel paradiso dell'Eden. Non perirà con quelli che devono perire e io l'ho mostrato e sarà il mio sacerdote dei sacerdoti nei secoli Melchisedec; io lo santificherò e lo trasformerò in un grande popolo che mi santificherà".

 Nir, levatosi dal suo sonno, benedisse il Signore che gli era apparso, dicendo: "Benedetto il Signore Dio dei nostri padri, che non ha dato biasimo al mio sacerdozio nel sacerdozio dei miei padri, perché la tua parola ha creato un grande sacerdote nell'utero di Sofonim mia moglie. Poiché io non avevo discendenza e questo fanciullo sia al posto della mia discendenza ed egli diventerà mio figlio e tu lo conterai con i tuoi servi, con Sonfi e Onoch e Rusi e Milam e Seruch e Arusan, Nail ed Enoc e Matusalemme e il tuo servo Nir e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in un'altra stirpe. So infatti che questa stirpe finirà nella confusione e che tutti periranno e Noé mio fratello sarà conservato in un'altra stirpe per la procreazione e dalla sua stirpe sorgerà un popolo numeroso e Melchisedec diventerà il capo dei sacerdoti in un popolo di un regno che ti serve, o Signore.


 Enoch slavo 72 

Accadde che quando il fanciullo ebbe terminato quaranta giorni nella dimora di Nir, il Signore disse all'arcangelo Michele 1: "Scendi sulla terra da Nir il sacerdote e prendi il fanciullo Melchisedec che é con lui e ponilo nel paradiso dell'Eden in custodia. Infatti già si é avvicinato il tempo e io lascerò andare tutte le acque sulla terra e perirà tutto ciò che c'é sulla terra e io lo rialzerò in un'altra stirpe e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in quella stirpe.

 Michele si affrettò e volò giù di notte. Nir dormiva di notte sul suo letto e Michele, apparsogli gli disse: "Così parla il Signore a Nir: Consegnami il fanciullo che ti ho affidato". Nir non riconobbe colui che gli parlava e il suo cuore era turbato: "Il popolo, venuto a sapere del fanciullo, disse, lo prenderà e l'ucciderà? Poiché il cuore del popolo é diventato malvagio davanti al volto del Signore". Rispose a Michele e disse: "Io non ho (nessun) fanciullo e non riconosco chi parla con me". Michele gli rispose: "Non temere, Nir, io sono l'arcangelo Michele Il Signore mi ha mandato ed Ecco io prenderò oggi il tuo fanciullo e andrò con lui e lo deporrò nel paradiso dell'Eden".

 Nir si ricordò del suo primo sogno e credette e rispose a Michele: "Benedetto il Signore che ti ha mandato oggi da me e ora benedici il tuo servo Nir e prendi il fanciullo e fa di lui tutto ciò che ti é stato detto". Gabriele prese il fanciullo Melchisedec quella notte sulle sue ali e lo depose nel paradiso dell'Eden. Nir si levò il mattino e andò in casa e non trovò il fanciullo Nir ne ebbe gioia e afflizione grandemente, perché aveva il fanciullo al posto di un figlio.


 Enoch slavo 73 

Al nostro Dio gloria sempre e adesso e ognora e nei secoli dei secoli. Amen

 

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