domenica 9 febbraio 2020

Catastrofe della natura prima della fine



La Mia Provvidenza d’Amore è per tutte le Mie creature, che si manifesta sempre di nuovo  attraverso il Mio Discorso, perché Io voglio che a loro sia facile la via verso di Me, voglio che a loro venga sottoposta la Mia Volontà in tutta la chiarezza, che devono seguire – se  tendono seriamente – e quindi non siano soltanto ascoltatori, ma operatori della Mia Parola. Ed il  Mio Amore Si estende anche a quegli uomini che Mi sono ancora molto distanti, ai quali non Mi  posso rivolgere direttamente, che però non voglio nemmeno perdere, che non voglio lasciare al Mio  avversario, il quale li tira di nuovo nell’abisso irrevocabilmente. Per via di loro lascio venire sulla  Terra ancora un grande Giudizio, che ho indicato già tanto tempo prima, Faccio ancora un ultimo  tentativo prima della fine, che presto seguirà.

Io Mi rivelo apertamente, senza però costringere gli uomini alla fede. Perché per quanto le  potenze della natura avranno ancora un effetto elementare, in ciò riconoscerà sempre soltanto una  parte degli uomini le Mie evidenti Manifestazioni, mentre anche allora la maggior parte negherà un  Dio e Creatore, con la motivazione che un Dio, Che ha creato tutto, non distrugge le Sue proprie  Opere. E così non potendo essere costretti ad un altro pensare, avranno la sorte di essere di nuovo  relegati nelle Creazioni della nuova Terra.

Ma i pochi che nella catastrofe in arrivo riconoscono Me Stesso e la Mia Voce, saranno assistiti da  Me in tutte le miserie terrene e cercherò di rinsaldare la loro fede, affinché alla fine non vadano  perduti, oppure li richiamerò ancora prima nel Regno dell’aldilà. Perché il Mio Amore segue ogni  anima per riconquistarla, per risparmiarle un ripetuto cammino attraverso la Creazione della Terra.  Penso al fatto che vi trovate ancora sotto la Legge del tempo e dello spazio, che per voi significa un  tempo inimmaginabilmente lungo, quando dovete di nuovo sostare nell’infelicità finché  raggiungiate di nuovo lo stadio come uomo, quando nello stato dell’auto consapevolezza avrete poi  di nuovo la sensazione per il tempo e lo spazio, ma dapprima dovete soffrire indicibilmente.

Quando ora l’umanità verrà colpita da quella catastrofe della natura, sarà bensì rigida di terrore  sulla grandezza e la dimensione dell’avvenimento, e gli uomini rimasti saranno assaliti da una paura  che questo avvenimento si possa ripetere e che nessun paese sia sicuro di essere pure colpito. E  ciononostante solo pochi uomini vorranno riconoscere Me Stesso in ciò per cambiare la loro vita.  Perché la maggioranza è senza fede, e vede nell’avvenimento soltanto un avvenimento della natura  che è appunto più grande che tutti gli altri finora, che dev’essere accettato, non importa quante  vittime causa. Nemmeno a loro si riesce a rendere credibile la fine, che sarà per loro oltremodo  significativo e grave di conseguenze. Sono piuttosto inclini a considerare l’avvenimento della  natura in collegamento con gli esperimenti umani di penetrare nel Cosmo, ma non vi riconoscono  nessun Potere o Forza divina che loro negano, perché sono già così ingarbugliati nell’oscurità dello  spirito che per costoro è impossibile un ripensamento. E ciononostante questo avvenimento della  natura è l’ultimo segno prima della fine, che dovrebbe dare da pensare a tutti.

Inseguo con il Mio Amore tutte le Mie creature che non sono del tutto ribelli e che rifletteranno  anche su che cosa Io voglio ottenere con ciò e considereranno tutto come un Discorso fatto a coloro  che non hanno riconosciuto la Mia dolce Voce e perciò devono essere interpellati con Voce più  forte. Perché Io cerco fino alla fine ogni anima affinché trovi la via verso di Me e si arrenda a Me,  ed in Verità, il Mio Amore la afferrerà e sarà salvata per il tempo e per l’Eternità.

Amen.

Bertha Dudde 5 giugno 1965

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