lunedì 3 febbraio 2020

I Dieci Comandamenti



Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta

Il Quinto Comandamento: “Non uccidere”.


Quello che la Chiesa non sa sul Limbo e la sua futura cancellazione.  

Se la Chiesa ufficiale avesse accettato il dono di Dio, cioè l’Opera di Gesù attraverso Maria Valtorta, non avrebbe avuto bisogno di far studiare per anni una commissione teologica, ma avrebbe preso atto di tutte quelle rassicurazione che Dio dà a proposito dei non battezzati, siano essi embrioni, bambini o adulti. 
In una accuratissima Appendice al Poema dell’Uomo-Dio, Volume 6°, Ed. Pisani, 1975, pag. 1193, si legge a proposito del vocabolo “limbo”: 

 <<< III Il vocabolo “limbo” riferito ai non battezzati non figura mai nella Bibbia e nei documenti pontifici o conciliari aventi il supremo valore di definizioni dommatiche o di canoni irreformabili: compare tuttavia almeno nella Costituzione «Auctorem fidei» (1794), con la quale Pio VI condannò gli errori dello pseudo-Sinodo Pistoiese (vedi DENZINGER, Enchiridion Symbolorum…, 1526).  
IV La realtà significata dal termine “limbo” è però senza dubbio asserita, a riguardo dei non battezzati, in vari documenti pontifici o conciliari che, pur non raggiungendo il predetto supremo valore, godono di notevole autorità e non potrebbero venir rigettati se non con errore o almeno con temerità.>>> 73 

Penso poi che nessuno di noi abbia mai, veramente, dubitato che i bambini non battezzati fossero divisi da Dio per sempre, perché avremmo allora dovuto riconoscere di aver a che fare con un Dio ingiusto e immisericorde, visto che non hanno nessuna colpa i bambini se, essendo stati abortiti o non essendo venuti alla luce per malattie proprie o della madre, non hanno potuto neanche desiderare di ricevere il Battesimo. Ma lo stesso discorso vale anche per i miliardi di persone (grandi o piccole) che nel corso dei secoli non hanno potuto conoscere il Vangelo di Gesù. 74 Però questo pensiero di condanna a un Limbo eterno era passato a causa delle meditazioni di famosi Santi che forse avevano interpretato troppo alla lettera il Vangelo di Marco che recita:  

Mc 16[15] Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. [16]Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. [17]E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, [18]prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Ma di quale condanna parla Gesù? Potete veramente pensare che condannerebbe tutti i non battezzati, anche se innocenti, ad una eterna separazione da Lui? Ovvio che no! Gesù si riferisce solo a quelli che avendo avuto ben modo di poterlo conoscere non hanno voluto saperne nulla di Lui. Per gli altri il Purgatorio e/o il Limbo, ma solo fino alla fine dei secoli. 
Se il Limbo fosse stato eterno (come credevano), ci sarebbe stata, infatti, una separazione totale sia da Dio, sia, un domani, anche da genitori e parenti. E furono proprio loro che non accettando un verdetto così severo a riguardo dei loro poveri figli, chiesero al Papa di approfondire questa tematica. 
I testi valtortiani contengono per ben 47 volte la parola “Limbo” e quindi nessun dubbio sulla sua esistenza, sia “pre” che “post Redenzione”, ma non un Limbo sempiterno. 
Incominciamo allora col leggere nuovamente le parole di Azaria (già riportate nelle riflessioni sul Credo), - che ci confermano che il Purgatorio non può annullare il Peccato Originale, ma che il Limbo finirà - e poi quelle di Gesù ai Suoi Apostoli:  

<<< 
«[…] Vedete, o anime, il desiderio di Dio e la sua generosità d'amore? 75 Non c'era che un Dio che potesse placare Dio e restituire l'Ordine, turbato nell'Eden, alla primitiva perfezione. L'Ordine era che coloro che sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio potessero godere di Dio ed essere dèi nel bel Paradiso.    Lo spirito, concesso da Dio, emanazione di Dio, germe di Dio, Padre degli uomini, negli uomini non era conveniente che si sperdesse dopo la morte della carne. E neppure era conveniente che un perpetuo esilio tenesse gli spiriti giusti lungi dalla Dimora del Padre in un limbo sempiterno. La prima cosa non era conveniente per la dignità che va data a tutto ciò che viene da Dio, la seconda per la Giustizia di Dio. I giusti dovevano avere un premio. Quale, se non il Paradiso? Ma nel Paradiso non potevano entrare anime lese dalla colpa d'origine che nessun purgatorio annulla. Ecco allora la necessità di annullare questa Colpa. Ecco la necessità che un Dio ristabilisse l'Ordine e lo sublimasse anche, perché la mondezza dalla Colpa non viene ora unicamente da un'eredità quale sarebbe stata quella degli uomini da un Adamo ed Eva fedeli, ma dal Sacrificio di un Dio- Uomo, dai suoi meriti infiniti, dalla sua Dottrina che, accolta da anime di buona volontà, le fa imitatrici del Figlio di Dio nelle opere e nelle virtù. […]». 
>>> 

<<< 
« […] Perché non vi pensate che la Carità sia ingiusta e, solo perché molti non saranno di Israele o di Cristo, pur essendo virtuosi nella religione che seguono, convinti di essere nella vera, abbiano a rimanere in eterno senza premio. Dopo la fine del mondo non sopravvivrà altra virtù che la carità, ossia l’unione col Creatore di tutte le creature che vissero con giustizia. Non ci saranno tanti Cieli, uno per Israele, uno per i cristiani, uno per i cattolici, uno per i gentili, uno per i pagani. Non ci saranno, ma vi sarà un solo Cielo. E così vi sarà un solo premio: Dio, il creatore che si ricongiunge ai suoi creati vissuti in giustizia, nei quali, per la bellezza degli spiriti e dei corpi dei santi, ammirerà Se stesso con gioia di Padre e di Dio. Vi sarà un sol Signore. Non un Signore per Israele, uno per il cattolicesimo, uno per le altre singole religioni. 
Ora vi rivelo una grande verità. Ricordatevela. Trasmettetela ai vostri successori. Non attendete sempre che lo Spirito Santo rischiari le verità dopo anni o secoli di oscurità. Udite. Voi forse direte: “Ma allora che giustizia c’è ad essere della religione santa, se saremo alla fine del mondo ugualmente trattati, come lo saranno i gentili?”. Vi rispondo: la stessa giustizia che c’è, ed è vera giustizia, per coloro che, pur essendo della religione santa, non saranno beati perché non saranno vissuti da santi. Un pagano virtuoso, soltanto perché visse con virtù eletta, convinto che la sua religione era buona, avrà alla fine il Cielo. Ma quando? Alla fine del mondo, quando delle quattro dimore dei trapassati due sole sussisteranno, ossia il Paradiso e l’Inferno. Perché la Giustizia, in quel momento, non potrà che conservare e dare i due regni eterni a chi dall’albero del libero arbitrio scelse i frutti buoni o volle i frutti malvagi. 
Ma quanta attesa prima che un pagano virtuoso giunga a quel premio!… Non ve lo pensate? E questa attesa, specie dal momento in cui la Redenzione, con tutti i suoi conseguenti prodigi, si sarà verificata, e l’Evangelo sarà predicato nel mondo, sarà la purgazione delle anime che vissero da giuste in altre religioni ma non poterono entrare nella Fede vera dopo averla conosciuta come esistente e di provata realtà. Ad essi il Limbo per i secoli e secoli sino alla fine del mondo.  
Ai credenti nel Dio vero, che non seppero essere eroicamente santi, il lungo Purgatorio; e per alcuni potrà avere termine alla fine del mondo. Ma, dopo l’espiazione e l’attesa, i buoni, quale che sia la loro provenienza, saranno tutti alla destra di Dio; i malvagi, quale che sia la loro provenienza, alla sinistra e poi nell’Inferno orrendo, mentre il Salvatore entrerà con i buoni nel Regno eterno. […]». 
>>> 

E per finire questo stralcio da una lezione dello Spirito Santo (che commenta per noi l’Epistola di Paolo ai Romani), quale ulteriore e definitiva conferma, sia dell’esistenza attuale del Limbo, sia della sua cancellazione alla fine dei secoli: 

<<< 
«[… ] Essi 76 , che non avendo la Legge fanno naturalmente ciò che la Legge impone 77 - e son legge a se stessi mostrando così come il loro spirito ami la virtù e tenda al Bene supremo - essi, quando Dio giudicherà per mezzo del Salvatore le azioni segrete degli uomini, saranno giustificati. Sono molti, costoro. Un numero grande. E sarà la folla immensa... di ogni nazione, tribù, popolo, linguaggio, sulla quale, nell'ultimo giorno, per i meriti infiniti del Cristo immolato sino all'estrema stilla di sangue e di umore, verrà impresso il sigillo del Dio vivo a salvezza e premio prima dell'estremo inappellabile giudizio. La loro virtù, la loro spontanea ubbidienza alla legge di virtù, li avrà battezzati senza altro battesimo, consacrati senza altro crisma che i meriti infiniti del Salvatore. Il Limbo non sarà più dimora dei giusti. Così come la sera del Venerdì Santo esso si svuotò dei suoi giusti, perché il Sangue versato dal Redentore li aveva detersi dalla macchia di origine, così alla sera del Tempo i meriti del Cristo trionfante su ogni nemico li assolverà dal non essere stati del suo gregge per ferma fede di essere nella religione giusta, e li premierà della virtù esercitata in vita. Se così non fosse, Dio farebbe frode a questi giusti che si dettero legge di giustizia e difesero la giustizia e la virtù. E Dio non defrauda mai. Lungo talora a compiersi, ma sempre certo il suo premio ». 
>>> 

Ora è più che certo che il Limbo verrà cancellato alla fine dei secoli, ma nel frattempo Dio “soffre” 78 del fatto di non potersi riunire almeno ai suoi pargoli innocenti e chiaramente lo dice nel brano che segue 79 : 

<<< 
[…] Non si può pensare che Dio, Carità perfetta che ha creato tutte le anime, predestinandole alla Grazia, escluda dal suo Regno quelli che, non per propria causa, non hanno ricevuto il Battesimo. Quale colpa hanno commessa? Spontaneamente vollero nascere in luoghi non cattolici? Sono responsabili i neonati, morti nel nascere, di non essere battezzati? Può Dio infierire su tutti questi che non sono “chiesa” nel senso stretto della parola, ma che lo sono avendo ricevuto l’anima da Dio ed essendo morti innocenti perché morti nel nascere, od essendo vissuti da giusti per loro naturale tendenza a praticare il bene per onorare così il Bene supremo che tutto, in loro e intorno a loro, testimoniava essere? No. 
Ed è cosa probante, che così non sia, il giudizio inesorabile e severissimo dato da Dio a quelli che sopprimono una vita, anche embrionale, o appena venuta alla luce, vietandole di ricevere il Sacramento che leva la Colpa d’origine.  
Perché questo rigore, se non perché per secoli e millenni quelle anime di innocenti vengono separate da Dio, in uno stato non di pena, ma neppur di gaudio? Può pensarsi che il Buonissimo, che ha predestinato tutti gli uomini alla Grazia, defraudi di essa coloro che non per spontanea elezione non sono cattolici? 
«Molte sono in Cielo le dimore del Padre mio» ha detto il Cristo. Quando non sarà più questo mondo, ma vi sarà un nuovo mondo, un nuovo cielo, e i nuovi tabernacoli della Gerusalemme eterna, e tutta la creazione razionale avrà la sua glorificazione con l’esaltazione dei Risorti, che furono dei giusti, al possesso del Regno eterno di Dio, anche coloro che furono uniti soltanto all’anima della Chiesa avranno la loro dimora in Cielo, perché solo Cielo ed inferno rimarranno eterni, e non può pensarsi che la Carità danni al supplizio eterno creature immeritevoli di esso. […] ». 

a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini  

Nessun commento:

Posta un commento