venerdì 17 dicembre 2021

GENESI BIBLICA EVOLUZIONE O CREAZIONE? CAINO E’ LA CHIAVE DEL MISTERO

 


Secondo ‘giorno’. La nascita dell’Universo  

§ 71 Dopo uno o due secondi notai, a 5 cm dalla cornice verticale alla mia destra, un  punto piccolissimo e ‘fermo’, luminoso di luce bianca intensa, fulgidissima,  abbagliante. Al primo apparire di quel puntino mi ero meravigliato di essere capace di  vederlo tanto era piccolo. Mi tolsi gli occhiali. Lo vedevo lo stesso. Non potevo  paragonarlo al punto luminoso e tanto più grande che rimaneva per qualche istante  sullo schermo nel mio televisore cge, quando lo spegnevo.  

– Ende21 – dissi, ma non era la fine. Era ancora il principio. Il “fiat lux”.  

§ 72 Quel puntino bianco restava immobile e friggeva, nel senso che produceva  intorno a sè altri puntini bianchi e luminosi, uguali, che gli roteavano attorno  allontanandosi a spirale. Era un gruppetto di qualche millimetro che ora cresceva a  un cm, due, tre... Quei puntini allontanandosi si ingrandivano e proseguivano,  rimanendo in ordine fra loro come i raggi di una sfera. Continuavo a vedere  moltiplicarsi quei puntini bianchi intorno al primo e iniziare la loro traiettoria. Era  meraviglioso poter vedere cose così piccole! Il mio posto di osservazione era stato  lentamente distanziato fino a otto, dieci metri. Quei puntini formavano ora un gruppo  di un metro. I più vicini al centro erano piccoli, mentre quelli periferici ora erano  della grandezza di una palla da tennis da tavolo. Quello iniziale non si consuma, ma  resta al suo posto al centro del gruppo, mentre i puntini  

21 Ende (= ‘fine’, in tedesco)  

che si staccano non si spengono, anzi crescono di volume fino a diventare dei globi.  

Vedo che ogni globo, raggiunta una certa grandezza e una proporzionata distanza  dagli altri, si sdoppia in due uguali che, ingrandendosi, girano in cerchi sempre più  grandi e che, raggiunta la dimensione prefissata, si dividono a loro volta in altri due  che si ingrossano, tutti rotondi e luminosi, roteanti e moltiplicantisi in ragione  geometrica. Era come se si alimentassero dalle faville dell’ambiente. Reazione a  catena?  


Tutto il creato “in vista dell’Uomo”  

§ 73 – FUOCHI DI FESTA – sentii con il consueto tono di voce.  

Al sentir queste parole fui per un attimo disorientato e vedendo quello spettacolo che  andava allontanandosi esclamai:  

– Fuochi artificiali? Prima della nascita della Donna? Ma non sono stati i Cinesi i  primi...? (e volevo dire: a inventare la polvere pirica?).  – Fui interrotto da queste  parole:  

– PRIMA DELL’UOMO.  – E dopo qualche secondo:  

– MOLTO. – Ancora una breve pausa, poi: – PER L’UOMO.  –  

Intesi dapprima quel “per” in senso limitativo anziché finale, per cui soggiunsi:  

– Lo so, Signore, che per Voi non c’è né il molto né il poco, perché non siete limitato  nel tempo e nello spazio. – Egli proseguì:  

– SAI QUANTO?  –  

– Lo so, Signore, – risposi presuntuoso e ricordandomi dei dati ottenuti dagli  astronomi americani con il telescopio del Monte Palomar, e dei calcoli successivi.  

– Da otto a dodici miliardi di anni fa.  – risposi. – DI PIÙ – – Quattordici? – – DI  PIÙ – – Sedici? – Trattandosi di miliardi non osavo alzare il numero più che   tanto. Era il doppio della prima ipotesi.  

– DI PIÙ, MOLTO DI PIÙ. ‘IN VISTA DELL’UOMO’. DI TUTTI GLI UOMINI,  PERCHÉ VEDESSERO E CAPISSERO. –  

Compresi allora che le parole “molto” e “per l’uomo” andavano distaccate, e quel  “per” aveva senso finale. Non osai insistere perché precisasse. Il tempo è cosa molto  secondaria rispetto alla finalità del Creato che è l’Uomo.  

Frattanto, sul quadro visivo, scorgevo i globi bianchi sullo sfondo nero, ma ora non  erano più abbaglianti. Erano molto numerosi ed uscivano dalla cornice in tutte le  direzioni. Il cielo sereno, e non poteva non essere che sereno, era già trapunto di  stelle.  

Sentii a quel punto delle voci sommesse:  

– COELI NARRANT GLORIAM DEI. GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO  SPIRITO SANTO, COME ERA “IN PRINCIPIO”. –  

Intesi quel “in principio” come ‘all’inizio’, ‘al tempo della creazione  dell’Umanità’quando l’Uomo e la Donna, e i loro discendenti legittimi perché  geneticamente puri, erano dotati dello Spirito di Dio e non Lo avevano ancora perduto  a causa delle conseguenze del ‘peccato originale’. Dovevano restare la Gloria di Dio  perché la Gloria di Dio è l’Uomo ‘che vive’ (in Dio) e vive solo quando ha la Vita  dello Spirito.  

– Siete stato bravo, Signore, a fare tante cose così belle e grandi per noi così piccoli e  meschini e ingrati! Ma l’astronomia non è il mio forte, non ricordo più neppure la  posizione delle costellazioni. Fatemi vedere le cose più vicine, qui sulla Terra,  quell’Uomo, quegli animali, la Bambina che sta per essere partorita.  –  

Dagli scritti di  Don Guido Bortoluzzi  

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