Messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) domenica 12.12.2021
In questa domenica, che è anche un momento di devozione alla Signora del Rosario, voglio chiedervi di essere consolatori di Gesù. Come consolare Gesù? La prima cosa necessaria è chiedere un cuore puro, perché nessuno consola Gesù stando in una vita di peccato: consoliamo Gesù quando cerchiamo una vita di santità. Voi, figli, siete consolatori di Gesù quando cercate la vita di santità.
E nessuno raggiunge la santità senza croce. Ogni cammino in costruzione della santità presenta una croce. Nessuno arriva in Cielo senza portare la croce, ma nessuno deve avere paura della croce, delle prove, delle battaglie. Dopo l’annunzio dell’angelo, quante battaglie abbiamo vissuto, quante lotte, quante difficoltà! Ma abbiamo sempre messo Dio al primo posto. Quando metti Dio al primo posto, la strada si apre. Pensa a una strada stretta: questa strada si apre perché tu hai messo Dio al primo posto nella tua vita. Una delle cose più importanti nella vita di tutti i figli di Dio è abbandonarsi a Dio, confidare in Dio, credere nel piano di Dio.
Oggi abbiamo una missione che è bellissima e fortissima. E questa missione bella e forte ci invita a pregare, a fare penitenza. Cos’è per voi la penitenza? È un atto di consolazione a Dio, è un atto di riflessione su tutte le tue fragilità umane: la paura, la fame, la fragilità della materia. Attraverso la penitenza, che è un atto di rinuncia, cerchi la fortezza, perché se sei davanti a una guerra devi essere un soldato. Davanti alla guerra nella quale oggi siete, dovete essere soldati di Gesù Cristo, non potete essere soldati qualunque. Dovete essere soldati di Gesù Cristo, perché la vostra battaglia è fortissima. Oggi i figli di preghiera devono pregare con l’anima, con la vita, devono cercare di stare realmente in comunione con Dio.
E questa vita di preghiera è fatta di amore, carità, fraternità. Se stai compiendo una missione sulla terra, non la compi da solo. Nessuno compie una missione da solo. Chi compie una missione da solo, qui sulla terra, soffre. Dio ha creato i figli affinché camminassero insieme, non li ha creati per camminare separati, divisi. E se hai una missione, hai anche il proposito di essere generoso. L’anima che salva anime deve essere generosa, non deve essere aggressiva ma dolce, sapiente e serena.
Oggi vedo qui figli che sono venuti tra le braccia della Madre della Pietà, figli che sono venuti a portare le loro richieste, figli che sono nella disperazione, figli che stanno attraversando la valle di dolore e lacrime della malattia, della tristezza profonda, della mancanza di riparo, di pane, di fondamenta familiari, ma io sento che Gesù è qui per coprirci con la sua misericordia. Gesù è nella brezza leggera e vuole vivere in noi: Egli vuole essere presente nelle nostre vite, vuole cambiare le nostre vite, vuole cambiare i nostri atteggiamenti, vuole renderci pronti per la grande battaglia. Stiamo affrontando una tempesta davanti alla quale molti stanno crollando: e come farà l’umanità a reggere quando arriverà la grande tribolazione? Solo con la vita di preghiera.
Quando si fa un atto di consacrazione, la cosa più importante è la preghiera. Senza preghiera nessuno si consacra a Dio. Senza preghiera nessuno realizza il piano di Dio e la volontà di Dio. Quando sei consacrato ti dedichi in un modo sublime, perché Gesù desidera qualcosa di più grande di quello che noi pensiamo: Gesù desidera la dolcezza, la soavità, la tenerezza, la semplicità della nostra anima e del nostro cuore nel servizio missionario.
Oggi la missione è grandissima e gli operai sono molto pochi davanti a questa messe che ha tanto bisogno di amore, di affetto, della Parola, di dialogo, di rispetto, di approfondimento della spiritualità. Oggi gli operai sono pochissimi. Pochissimi sono coloro che indossano le vesti dell’amore e della pace. C’è tanta violenza nel mondo, nel quale dovrebbe scorrere la pace. Quando Gesù ci guarda e ci dice chiaramente: “Voglio vivere in te”, pensa all’importanza della pace che Gesù vuole darci. Perché Egli vuole vivere in noi. Cristo è la nostra pace.
Allora oggi voglio farvi una richiesta molto speciale: preparate i vostri cuori! Preparate i vostri cuori per essere consolatori di Gesù, per essere servi fedeli. Il tempo sta passando molto in fretta, figli, e l’umanità non ha ancora acceso la fiamma della fede. Siamo in un tempo maggiore, che è la preparazione per la grande celebrazione della nascita del Bambino Gesù. Perché il Bambino Gesù è nato, il Bambino Gesù è cresciuto, il Bambino Gesù è morto per te. E oggi vediamo quanto la trasformazione della Resurrezione ci ha mostrato Cristo Misericordioso. Perché, dopo che Egli ha lavato il mondo con il suo Sangue, il mondo ancora cammina e perisce nelle tenebre della sofferenza. Allora Gesù ci offre la fonte della salvezza, che Egli indica come l’ultima tavola di salvezza. È questa misericordia di Dio che sta zampillando sul mondo.
Avete bisogno di fare più silenzio, perché il mondo oggi vive un rumore interiore, un rumore della mente. Nessuno lascia che Dio parli. Prima parla l’orgoglio, l’egoismo, l’ego, prima parla la volontà umana e tu dimentichi di permettere che la volontà di Dio si realizzi nella tua vita. Allora oggi quello che hai bisogno di fare è ascoltare la voce di Dio. In quest’anno dedicato al glorioso San Giuseppe, lo invochi affinché egli ti aiuti nel dolore, nella sofferenza, nella forte tribolazione, ma al tempo stesso ti rivolgi allo Spirito Santo e gli chiedi di venire a illuminare. Vieni a illuminare! Perché arriva la tribolazione. San Giuseppe, tu che sei paziente e pieno di pace, calma il cuore! Il tuo cuore, il cuore della famiglia, il cuore della fraternità.
Tutti qui sono importanti per Dio. Ognuno qui è un mattoncino vivo dell’opera di Dio. Nessuno è maggiore, nessuno è minore, nessuno è più o meno importante, tutti per Dio sono figli speciali, molto speciali. Dio ci mette al centro della grazia e ci porta lo splendore di questa grazia affinché nel camminare – noi figli, io Maria la Madre e voi figli – abbiamo la grazia di dire chi siamo e che dobbiamo, con gioia, fare la volontà di Dio sempre. Anche se la volontà di Dio fosse croce, anche se la volontà di Dio fosse lotta, anche se la volontà di Dio fosse battaglia, vogliamo essere preparati per fare la volontà di Dio.
Voi che oggi siete qui per rinnovare la consacrazione, questa consacrazione molto forte, molto profonda, sappiate che in verità questa consacrazione è un atto di consolazione a Gesù per intermedio del Cuore della Madre di Gesù e dei figli che io tanto amo, che siete tutti voi. Allora vogliamo consolare Gesù. È tempo di lotta, è tempo di lottare, la fede non può spegnersi, la fede deve essere viva. Quando sei alla presenza di Dio devi essere presente con il cuore. Hai tutte le altre ore del giorno per il dialogo, per la gioia, per il lavoro, ma quando sei alla presenza di Dio dedicati alla presenza di Dio. Non perdere tempo, dedicati alla grazia, dialoga con Dio, apri il tuo cuore, metti nelle mani del Padre tutte le tue battaglie, tutte le tue angosce, tutte le tue sofferenze, metti nelle mani del Padre il tuo vuoto, questo dolore che ti sta lasciando vuoto.
Spesso sei disanimato, sei pigro nelle cose di Dio, principalmente nel pregare. E chi si consacra a Dio non può essere pigro, nel vivere la spiritualità dev’essere un lavoratore, un coltivatore della messe del Signore, un operaio che ha la gioia di dire: “Io credo, prego e confido, e chiedo a Dio perdono per coloro che non credono, non pregano e non confidano”. Questo è un atto di consacrazione, un modo di indossare le vesti del battesimo, un modo di mettere in pratica.
All’inizio del cammino, principalmente i giovani – perché il cammino dei bambini ha ancora lo splendore della purezza – spesso incontrano tutto tranne che la strada della purezza, la purezza di una gioventù sana e santa. Quando inizi il tuo cammino e fai questo atto di consacrazione, spesso pensi che non riuscirai ad arrivare a quello che Dio vuole da te: si tratta del nemico che cerca di indebolirti. Perché chi cammina con Dio arriva sempre alla meta e ci arriva molto forte. Chi mette la sua vita nelle mani di Dio, prende il suo santo rosario, prega, prega veramente, dialoga con Dio e rende la sua vita un’opera di amore in tutto quello che fa, anche nei momenti di gioia e nei momenti di festa. Il giovane ha sempre momenti di festa perché è giovane, è felice, è benedetto da Dio, è la fonte di un mondo nuovo, di un mondo rinnovato. In lui c’è la speranza di un seme familiare, vocazionale, sacerdotale, religioso o religiosa. Non c’è dubbio che i giovani sono molto speciali e che la consacrazione dei giovani è molto importante, perché essi oggi hanno la sfida di vincere le insidie del demonio che sono ovunque, anche dentro le stesse famiglie. Allora Dio vi fortificherà sempre. Così come fa con i bambini, che hanno questa fiducia bellissima, questa fede forte, questo amore a Gesù Misericordioso, e camminano tenendosi per mano, devoti.
Oggi festeggiate il titolo maggiore del mio Cuore Immacolato che è “Nostra Signora del Rosario”, perché la Madre è sempre la Madre del Santo Rosario. Maria è la Madre che porta il rosario in mano, è la Madre che insegna ai figli a pregare questa santa corona, è la Madre che dice chiaramente che dal santo rosario arriverà il trionfo del mio Cuore Immacolato sulla terra.
Allora oggi celebrate una festività immensa per il mio Cuore, per questa comunità, per questa città felice, per questo Brasile che ha bisogno di essere felice e benedetto, per tutti i cuori assetati di vita di preghiera e che oggi sono qui facendo un atto di consacrazione, rinnovando la propria consacrazione, mettendosi ai piedi di Gesù come anime confortatrici e consolatrici del Cuore del Figlio di Dio. Che nacque, morì, resuscitò e oggi è fonte di misericordia per il mondo.
in questo momento la Madonna benedice tutti
Oggi, in occasione di questa consacrazione, vi chiedo di amare di più la vostra croce. Pensa a cos’è la tua croce. Chiudi gli occhi e guarda la tua croce in questo momento. Non mi riferisco a una croce di legno, mi riferisco alla croce della sofferenza. La tua croce è una malattia? Mille volte meglio una piaga nella carne che una piaga nell’anima. La tua croce è un’infermità? Ringrazia Dio e chiedigli di restaurare le tue forze, di guarirti e liberarti da tutto questo male. La tua croce è la tua missione, che è pesante? Ringrazia Dio. Nessuno arriva in Cielo senza portare questa croce, la croce della missione. Noi siamo servi di Dio, è questo che è importante, noi serviamo Dio. La tua croce oggi è una tristezza profonda? Chiedi a Gesù la liberazione, perché questa croce è dolorosa, è la croce della sofferenza spirituale, del dolore più grande. Chiedi a Gesù di liberarti da questa croce, perché non hai bisogno di questa sofferenza. Il tuo cuore dev’essere in pace, pieno di pace.
Quale che sia la tua croce, innanzitutto ringrazia Dio per essa. E subito dopo chiedigli forza per andare avanti. Non lasciare mai questa croce a metà. Ogni croce che lasci a metà raddoppia di peso sulle tue spalle. Non abbandonare la tua croce. Perché Dio è con voi, figli.
Ed è per questo che oggi sono qui in corpo e anima chiedendo a Gesù di benedire questi fiori per la vostra guarigione e liberazione.
Vi auguro molta pace. Siate fedeli a Gesù, perché Gesù è fedele a voi.
Faccio gli auguri ai festeggiati di oggi: ricevete il profumo della pace.
Ecco la Serva di Dio, Maria Madre di Dio. Il Signore mi chiama.
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