Signore della gloria, a Te vogliamo cantare con la Preghiera Eucaristica della Riconciliazione! Riconosciamo il Tuo Amore di Padre quando pieghi la durezza dell'uomo e in un mondo lacerato da lotte e discordie lo rendi disponibile a riconciliarsi con la forza dello Spirito. Tu agisci nell'intimo dei cuori, perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli si incontrino nella concordia!
Era “l’Ora” in cui il Figlio di Dio doveva soffrire... e lo vediamo non capito, disprezzato, deriso, condannato a morte e crocifisso! Mio Dio, sono le pagine che più colpiscono, mentre un dolore nell’anima, intimo e profondo, ci visita e ci accompagna in tutta la Settimana Santa. Le letture che narrano la Sua Passione ci lasciano sgomenti... Gesù è percosso, flagellato, schiaffeggiato, coronato di spine... Il Re dei Re viene presentato alla folla come un re da burla... Lui, la Somma Bontà, il Dio dell’universo insultato, calpestato e spogliato di tutto...
Vediamo il nostro Dio in una indicibile sofferenza! Stiamo davvero male solo a pensarci e quando ci fermiamo a meditare, si può arrivare anche a piangere sul martirio di Gesù, Signore nostro!
Mio Dio, quanto dolore e quanto Amore hai avuto per me, per noi poveri peccatori, sempre pronti a seguire vie fallaci! E tutto sembra che vada ripetendosi anche oggi...
Così le pagine del Vangelo di questo tempo diventano un macigno, ma Lui, il Gesù della vita, la Parola Incarnata tace, accetta, perdona e invoca: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34).
Lui, che con la Sua Parola coinvolgeva e trascinava le folle, nelle Sue ore dolorose non parla più... ma Gesù, anche dalla cattedra del dolore, sa parlare ai nostri cuori, ci ammaestra, ci educa con il silenzio, con la Sua Passione dolorosa e la Sua cattedra diventa solo la croce! Quale insegnamento per noi...
Il Figlio amato dal Padre ha voluto toccare fino in fondo la nostra realtà umana, la nostra esistenza. Egli ha sperimentato nella Sua carne tutto il dolore dell’uomo, le sue contraddizioni più laceranti e il male da cui è avvolto. Si è avvicinato a noi in tutto pur di non lasciarci soli nel dolore e nell’ora della morte! Ha scelto il patire per entrare nella sofferenza umana, nei peggiori stati d’animo: il fallimento, il sentirsi rifiutato e disprezzato da tutti fino al tradimento... Infine l’abbandono del Padre che Lo porta a dire: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” (Mc 15,34).
Impariamo a sentire l’Amore di Dio che veglia su di noi e si fa vicino alle nostre difficoltà e fragilità; Egli è con noi in ogni ferita, in ogni angoscia o paura e nessun male, nessun peccato può tenerci lontani da Lui, perché il nostro Dio è un Padre buono che va in cerca della pecorella smarrita per riportarla al sicuro nel Suo ovile! A noi saper rispondere ai Suoi inviti, a lasciarci afferrare dal Suo Amore, a saper tornare fra le Sue braccia, anche se ci troviamo nel peccato, perchè occorre metterci subito alla Sua ricerca, lasciando parlare il cuore! Gesù ci attende, ha fretta di ritrovarci e se veniamo attaccati da certe resistenze come la pigrizia, la vergogna che ci fanno rinviare o desistere dal nostro ritorno a Dio, non badiamo ma andiamo solleciti all’essenziale per ripristinare il nostro rapporto con Lui. Occorre solo tanta fiducia nel Signore che ci ama e ci attende!
Carissime sorelle e fratelli tutti, la nostra riflessione sulla Passione di Gesù ci invita a pensare alle tante croci nel percorso dell’umanità, di cui ne sentiamo tutti il peso perchè nessuno di noi è esente dal dolore, ma non dimentichiamo che la palma della vittoria passa sempre per il legno della croce! Accettiamo la croce quando ci tocca, abbracciamola e innalziamola con l’offerta orante! Ricordiamo Gesù, l’Uomo dei dolori, chiediamoGli la forza morale per vestire i nostri giorni di preghiera, quella preghiera diffusa che può essere spontanea o le giaculatorie che più amiamo, ma anche delle semplici Ave Maria ripetute tante volte e la giornata si coprirà, si colorerà di preghiera che spingerà e aiuterà ad accettare quel momento di croce! Aggrappiamoci alla Madre dei dolori e la pace e l’accettazione serena ci faranno corona!
Lasciamoci attirare e stupire dal Crocifisso: osserviamolo, amiamolo con gratitudine per tutto l’amore che Gesù ha avuto e ha per noi!
Vorrei che il Signore ci rendesse ben chiaro che la cosa più bella nella vita dell’uomo non é la ricchezza o l’affermarsi nei vari ambiti, ma è la gioia di scoprirsi amati dal Padre che ha dato Suo figlio per morire e risorgere per noi!
Padre Santo, fedele alla Tua promessa hai mandato nel mondo il Tuo unico Figlio perché doveva vivere la sua” Ora” e nel Suo nome e per i Suoi meriti, accoglici nella folla dei piccoli, degli umili, mentre con fede e amore Lo acclamiamo: Luce delle genti e gloria del Tuo popolo, Tu sei il Signore, Tu il nostro Re, il Salvatore nostro, Ti proclamiamo benedetto ora sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Qui è bello cercare la pagina del Vangelo dove il Centurione, con sorpresa e sincerità, seppe affermare e al tempo stesso proclamare il suo atto di fede: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39). Sì, perché il Centurione si lasciò stupire dall’Amore di Gesù!
Anche oggi, se abbiamo il cuore aperto alla fede, il Signore stupisce menti e cuori! Lasciamoci pervadere da questo stupore e ripetiamo:
Tu sei davvero il Figlio di Dio! Tu sei il mio Dio, il nostro Dio, il vero Uomo e il vero Dio di tutti i tempi e di tutti i secoli! Amen.
Suor Lina Iannuzzi
Nessun commento:
Posta un commento