FRATELLANZA CON TUTTI I POPOLI CON TUTTE LE RAZZE E CON TUTTI I COLORI DELLA PELLE
Ogni forma di odio contro ogni persona sta alla base di una deficiente religione. Odiare un compagno di umanità è un impedimento all'amicizia con Dio, perché l'amore di Dio e l'amore del prossimo sono inseparabili. Ecco le parole di Cristo esposte in forma di una parabola sbozzata, relativa all'uso ebraico di offrire al tempio di Gerusalemme una colomba, un agnello, una primizia ecc. : « Se tu stai per offrire un dono all'altare di Dio e ti viene in mente che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia là la tua offerta davanti all'altare e va' prima a ottenere la riconciliazione col tuo fratello. Ritornando poi offri il tuo dono » (S. Matteo, 5, 23-24). Bisogna notare che l'offerente non ha odio contro il fratello; ma il fratello ha odio contro di lui, per cui è più facile che l'offeso faccia il primo passo, affinché l'offensore faccia il secondo. Il Redentore nel suo insegnamento ha cancellato ogni differenza di razza, di sangue e di colore. Quando sua madre o i suoi parenti da Nazaret andarono per cercarlo a Cafarnao nella casa di Pietro e gli fu annunziato che stavano fuori ad aspettarlo, disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei parenti. Chiunque, infatti, farà la volontà del Padre mio che è in cielo, è mio fratello, mia sorella e mia madre» (S. Matteo, 12, 49-50). Dopo queste parole, le relazioni fra gli uomini debbono essere fondate sulla volontà di Dio che è padre di tutti e ama tutti.
Noi, infatti, non potremo mai considerare gli uomini come nostri fratelli, finché non riconosciamo Dio come nostro padre. Il senso umano sta morendo, perché ha staccato il proprio sentimento d'umanità dalle sue radici, che sono in Dio.
Il vero Cristiano vede l'incarnazione del Redentore prolungata in ogni bisogno umano, secondo le parole già citate : « Io ero ammalato, ero in carcere ecc. e mi avete aiutato ». Considerate ogni essere umano, chiunque esso sia, comunista, maomettano, negro, buddista, giapponese, ecc. come una persona per la quale Cristo è morto, anche se quella persona non lo sa.
Un giorno i nemici del Redentore andarono a lui e gli chiesero: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente; non guardi in faccia a persona ma insegni la dottrina di Dio in tutta verità»; (S. Luca, 20, 21). Da queste parole risulta che anche i suoi nemici riconoscevano il fondamentale principio del suo insegnamento: ogni persona nel mondo ha un valore sovrano. Carlo Marx diceva che ogni individuo non ha valore finché non appartiene alla classe rivoluzionaria. Il Redentore, invece disse che ogni uomo ha valore, indipendentemente dalla classe cui appartiene, perché insegnò una preghiera, che, di proposito non contiene nessun dogma e che quindi può essere ripetuta da chiunque ammetta Dio creatore e se stesso creatura: «Voi dunque pregherete così: «Padre nostro che sei nei cieli» (S. Matteo, 6, Sì)
Il suo grande apostolo Paolo, nell'Areopago di Atene, sacro a Marte, dio della guerra, disse ai Greci che si credevano superiori agli altri popoli: «Dio ha creato il mondo e tutte le cose che sono in esso... Da un uomo solo ha fatto tutti gli uomini, affinché abitassero sulla faccia della terra, secondo i tempi e secondo ì luoghi ». (Atti apostolici, 17, 24-26).
Anche da un. punto di vista scientifico, è provato che i quattro tipi di sangue, quando sono mescolati, non generano uomini differenti sostanzialmente gli uni dagli altri.
Cinque criteri per l'unificazione degli uomini secondo il Cristianesimo.
Abolizione di ogni distinzione razziale, secondo la forte parola di S. Paolo : « non c'è più né pagano né abreo».
Abolita ogni distinzione fisiologica: secondo lo stesso Apostolo: «Non ci sono più i circoncisi e gli incirconcisi».
Abolita ogni distinzione culturale: « né uomo barbaro, né uomo scita (poco colto)».
Abolita ogni distinzione sociale: «Né schiavo nè libero ».
Affermata una sola unificazione: «Cristo è tutto in tutti». (Ai Colossesi, 3, 11).
I casi della vita, come posizione politica, ricchezza, fortuna, ecc., per i veri Cristiani non sono occasioni per insuperbirsi; ma sono opportunità per servire. Così scrive S. Paolo, dapprima superbo ebreo : « quando Dio volle rivelare in me il suo Figlio, affinchè io lo predicassi tra i pagani, senza frapporre indugio, accettai la missione senza tener conto della mia razza, basata sulla carne e sul sangue». (Ai Galati, 1, 16).
Il primo « chèque » della storia.
Quando uno schiavo, Onesimo, che era fuggito dal padrone Filemone dopo aver commesso un furto, finì in prigione a Roma e incontrò S. Paolo da cui fu convertito, il grande Apostolo lo rimandò al padrone con questo capolavoro di lettera: «O fratello, ti prego per un mio figliolo che generai alla fede, mentre sono in catene. Questi è Onesimo, il quale fu di danno a te ma ora è diventato un aiuto preziosissimo per te e per me. Te lo rimando, dunque, come se ti rimandassi il mio cuore e tu ricevilo, come se ricevessi il mio cuore... Egli si allontanò da te per un breve tempo, affinché tu lo riacquistassi per l'eternità e non già come si riacquista uno schiavo, ma come si riabbraccia un fratello che è carissimo a me e tanto più deve essere caro a te, nella carne e nel Signore. Pertanto, se tu mi consideri come unito a te nella Fede, accogli Onesimo come accoglieresti me stesso. Se poi egli ti offese o è debitore verso di te in qualche cosa, metti tutto a mio conto. (A questo punto S. Paolo prese lo stilo dall'amanuense e, con un fine sorriso, scrisse) : io, Paolo, scrissi di mio pugno: pagherò. (Poi ridando lo stilo continuò a dettare) : ma che pagherò! Dovrei dirti invece che tu sei debitore a me e non debitore di danaro, ma di te stesso, (come cristiano da me convertito). 0 fratello, fa' in modo che da te io colga questo soavissimo frutto del Signore: consola le mie viscere in Cristo(Onesimo) (A Filemone, 10-20).
Ecco perché quel grande anticristiano che fu Federico Nietzke, osò scrivere queste parole blasfeme : « Il Cristianesimo ha condotto una guerra mortale contro la distanza tra uomo e uomo. Di qui tutte le rivoluzioni contro i privilegi delle classi. Il Cristianesimo è la rivolta di tutti coloro che vogliono mantenere la divisione fra uomo e uomo ». Queste parole sono blasfeme, perché l'uguaglianza fra uomo e uomo i veri cristiani non la vogliono ottenere con la rivoluzione armata, ma con la carità operante in nome dell'amore.
La ragione fondamentale che dimostra falso il comunismo sta nel suo insistere sui privilegi delle classi, come il razzismo insiste sui privilegi della razza e il fascismo insiste sui privilegi della nazione. Ecco perché questi movimenti sono tutti anticristiani. Pensate quale rivoluzione opererebbe il cristianesimo se riuscisse a convincere i sessanta milioni di intoccabili nell'India a considerarsi figli di Dio ed eredi del Paradiso.
FULTON J. SHEEN
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