Oltre la morte
Vediamo ora una storia del tutto differente. Vi era una volta un bambino che era desiderato dai suoi genitori con tutto il loro amore, Quando sua mamma avvertì che era vivo nel suo grembo pianse di gioia e andò in chiesa a ringraziare il Signore per quel regalo così bello e inaspettato. Tutti i giorni parlava al suo bambino, gli raccontava storie meravigliose e sognava con lui. Si immaginava come sarebbe stato da grande e i suoi occhi si intenerivano, perché lo amava con tutto il cuore. Anche il papà era felice ed entrambi tutti i giorni pregavano per lui e chiedevano grazie a Dio per lui. Fin dal primo momento lo consacrarono e lo affrirono a Dio perché fosse soprattutto un vero figlio di Dio. Tutte le notti i genitori ponevano la mano sopra di lui e gli facevano sentire il loro affetto e la gioia che provavano per il suo arrivo.
La mamma assisteva ogni giorno alla messa e al momento della comunione sentiva che anche il suo bambino si comunicava. Era emozionata pensando che il corpo e il sangue di Gesù arrivava attraverso il suo sangue fino al suo bambino e che così Gesù lo benediceva personalmente nella comunione. Quanto erano contenti i suoi genitori! Con quale gioia lo aspettavano! Diremmo che era un bambino viziato, perché aveva tutto l’affetto dei genitori e il suo cuore era pieno d’amore. Però un giorno triste e piovoso, la mamma si sentì male. La portarono d’urgenza all’ospedale e il bimbo nacque... morto. I genitori erano desolati, ma in mezzo a tanto dolore, presero il corpicino senza vita e lo offrirono a Dio dicendo: «Signore, sia fatta non la nostra volontà, ma la tua; ricevi il nostro figlio nel tuo regno».
Quel bambino, che già godeva della gloria e della beatitudine piena di Dio, sorrideva loro dal cielo e benediva i suoi genitori per i quali da questo momento era un piccolo angelo di Dio.
Per questo bambino nato morto e senza battesimo, la preghiera e l’amore dei suoi genitori, la sua consacrazione a Dio, la comunione di ogni giorno e la sua offerta dopo la morte, fu un autentico “battesimo d’amore”; per questo crediamo che fin dal primo momento andò in cielo, perché cos’altro è il battesimo se non un’immersione dell’amore di Dio che cancelli tutti gli ostacoli del peccato originale cosicché si ami e si sia amati? Che hanno fatto i suoi genitori se non sommergere questo bambino nell’amore di Dio attraverso il loro amore? Pensiamo che il “battesimo d’amore” dei genitori sia l’autentico battesimo di desiderio. Ma a quanti bambini manca questo amore dei loro genitori e muoiono senza essere stati amati e senza saper amare. Quanti bambini muoiono senza battesimo! Quanti bambini vanno al limbo!
P. Angel Peña
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