I DUE FRATELLI TEOBALDO E JOSEF BURNER
Illfurt, Alsazia, 1864-1869
Primo tentativo di esorcismo di Teobaldo al santuario di Einsiedeln
Nel maggio 1868 il parroco Brey con un suo amico e compaesano sacerdote, parroco in un paese vicino, e alcuni parrocchiani tra cui i signori Tresch, Brobeck e Lachemann, decise di portare Teobaldo al santuario mariano di Einsiedeln, Svizzera, con la speranza che fosse finalmente liberato dal suo male. Teobaldo accettò di accompagnarli di mala voglia. Partiti col treno, a Mùhlhausen trovarono altri amici, il sacrestano del duomo di Strasburgo, il capo stazione di Colmar, il provinciale dei marianisti che si unirono a loro. Arrivati senza incidenti a Einsiedeln furonq accolti dai monaci benedettini e il giorno dopo il padre Lorenzo Hecht cominciò gli esorcismi in una sala del monastero. La reazione di Teobaldo fu immediata e ferocissima. Cominciò a agitarsi e a strepitare e quattro uomini non riuscivano a tenerlo fermo. Alle molte domande dell’esorcista non diede mai nessuna risposta. A un certo momento cadde a terra come morto e rimase per qualche istante fisso al suolo. Improvvisamente, con rapidità fulminea si alzò e voleva darsi alla fuga ma fu trattenuto in tempo.
Il giorno dopo la prova fu ritentata con un altro monaco esorcista, il padre Buchmann, ma con lo stesso risultato. Nei giorni seguenti fu portato nella cappella della Madonna miracolosa. Mentre si recitavano le preghiere il poveretto tremava tutto, testa, mani, gambe: quale spavento deve incutere a satana la sola immagine della Madonna!
Risultati inutili questi tentativi, non restava che fare ritorno a Illfurt, dove Teobaldo, ancora sotto schoc, rimase chiuso in se stesso senza parlare per due settimane.
Paolo Calliari
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