martedì 14 aprile 2020

TRATTATO DI DEMONOLOGIA



I DUE FRATELLI TEOBALDO E JOSEF BURNER
Illfurt, Alsazia, 1864-1869

Primo tentativo di esorcismo di Teobaldo al santuario di Einsiedeln

Nel maggio 1868 il parroco Brey con un suo amico e compaesano sacerdote, parroco in un paese  vicino, e alcuni parrocchiani tra cui i signori Tresch, Brobeck e Lachemann, decise di portare  Teobaldo al santuario mariano di Einsiedeln, Svizzera, con la speranza che fosse finalmente liberato dal suo male. Teobaldo accettò di accompagnarli di mala voglia. Partiti col treno, a Mùhlhausen  trovarono altri amici, il sacrestano del duomo di Strasburgo, il capo stazione di Colmar, il  provinciale dei marianisti che si unirono a loro. Arrivati senza incidenti a Einsiedeln furonq accolti  dai monaci benedettini e il giorno dopo il padre Lorenzo Hecht cominciò gli esorcismi in una sala  del monastero. La reazione di Teobaldo fu immediata e ferocissima. Cominciò a agitarsi e a  strepitare e quattro uomini non riuscivano a tenerlo fermo. Alle molte domande dell’esorcista non  diede mai nessuna risposta. A un certo momento cadde a terra come morto e rimase per qualche  istante fisso al suolo. Improvvisamente, con rapidità fulminea si alzò e voleva darsi alla fuga ma fu  trattenuto in tempo.
Il giorno dopo la prova fu ritentata con un altro monaco esorcista, il padre Buchmann, ma con lo  stesso risultato. Nei giorni seguenti fu portato nella cappella della Madonna miracolosa. Mentre si  recitavano le preghiere il poveretto tremava tutto, testa, mani, gambe: quale spavento deve incutere  a satana la sola immagine della Madonna!
Risultati inutili questi tentativi, non restava che fare ritorno a Illfurt, dove Teobaldo, ancora sotto  schoc, rimase chiuso in se stesso senza parlare per due settimane.

Paolo Calliari

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