martedì 4 agosto 2020

TRALCIO E DIADEMA



O tralcio e diadema di porpora regale,
posto come corazza della tua inviolabilità.
Tu germogliando fioristi in modo del tutto diverso Da come Adamo aveva procreato tutto il genere umano.
Ave, ave,
dal tuo ventre sorse una vita diversa,
che Adamo aveva sottratto ai suoi figli.
O fiore, tu non germogliasti per effetto della rugiada O dopo le gocce della pioggia, né l’aria ti avvolse,
ma la luce divina dal più nobile tralcio
ti fece spuntare.
O tralcio, la tua fioritura
Dio aveva previsto dal primo giorno della creazione
E, o Vergine degna di lode, in vista del suo verbo
Ti predispone come aurea sua materia.
O quanto possente è nel suo vigore il costato dell’uomo
Da cui Dio trasse la forma muliebre
Che fece immaginare di ogni sua bellezza
Abbracciante ogni sua creatura.
Da allora risuonano i celesti strumenti
E tutta la terra si meraviglia, o Maria degna di lode,
di come grandemente Dio ti ha amato.
O quanto fortemente dobbiamo gemere e piangere
Che per suggerimento del serpente
L’infelicità del male
Sia penetrata nella donna.
Infatti la stessa donna che Dio stabilì madre
Di tutti gli uomini
Contaminò le proprie viscere con l’oltraggio dell’ignoranza E la più grande pena trasmise alla sua discendenza.
Ma dal tuo ventre, o aurora,
spuntò un nuovo sole
che cancellò tutte le colpe di Eva,
e da te procurò una benedizione
più grande del male che Eva aveva causato agli uomini.
Per cui tu, o Salvifica, che una nuova luce
Portasti al genere umano,
accogli le membra di tuo Figlio in una celestiale armonia.

Santa Ildegarda di Bingen

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