Maria ha ristabilito tutti i rapporti con la Volontà di Dio; il suo compimento parte da Maria
“… Ora tu devi sapere che una semplice creatura ruppe i rapporti che c’erano tra la Volontà Divina e la creatura. Questa rottura distrusse i piani che la Divinità aveva nella creazione dell’uomo. Ora, ad un’altra semplice creatura, sebbene dotata con tante grazie e privilegi, quale fu la Vergine, Regina di tutti, ma sempre pura creatura, fu dato l’ufficio di dover riannodare, cimentare e mettersi in rapporto con la Volontà del suo Creatore, per riparare la prima rottura di quella prima creatura; donna la prima, donna la seconda.
Fu proprio Lei che, col vincolare il suo volere al Nostro, Ci restituì l’onore, il decoro, la sudditanza, i diritti della Creazione. Non fu una sola creatura che ebbe l’inizio del male e che formò il germe della rovina di tutte le generazioni? Così questa sola celeste creatura ebbe l’inizio del bene. Col mettersi in rapporto con la Volontà del suo Creatore formò il germe di quel ‘FIAT’ Eterno che doveva essere la salvezza, la santità, il benessere di tutti. Ora, come questa celeste creatura cresceva, così cresceva in Lei il germe di quel ‘FIAT’ Eterno, facendosi albero, e il Verbo Eterno si sentì rapito a riposarsi sotto l’ombra del suo Eterno Volere e restò concepito, formando la sua Umanità in quel seno verginale, in cui regnava come re dominante il suo Supremo Volere. Vedi dunque come tutti i beni scendono dal mio Supremo Volere e tutti i mali escono in campo quando la creatura si sottrae dalla Volontà Divina? Onde, se non avessi trovato una creatura che avesse avuto per vita il mio Volere e che si fosse messa in rapporto con Me, con quei vincoli della Creazione da Me voluti, non avrei voluto né potuto scendere dal Cielo e prendere umana carne per salvare l’uomo. Sicché la mia Mamma fu l’inizio, l’origine, il germe del «FIAT VOLUNTAS TUA, come in Cielo così in terra», perché una creatura lo aveva distrutto ed era giusto che una creatura dovesse riedificarlo.
(…) Ora, figlia mia, se la mia Eterna Sapienza dispose che una celeste creatura, la più santa di tutte, preparasse il germe del mio santo Volere, in cui Io formai il piano del risorgimento dell’uomo nella mia Suprema Volontà, ora, per mezzo di un’altra creatura, facendola entrare nelle eterne magioni del mio Volere e vincolando la sua volontà con la Mia, unendola a tutti i miei atti, faccio risorgere tutto il suo interno nell’eterno sole del mio Volere e apro il campo di questo piano alle generazioni, in modo che chi vuole può entrare in esso per mettersi in rapporto con la Volontà del suo Creatore. E se finora hanno goduto i beni della Redenzione, ora passeranno a godere i frutti del «FIAT VOLUNTAS TUA, come in Cielo così in terra», quella felicità perduta, quella dignità e nobiltà, quella pace tutta celeste, che l’uomo, col fare la sua volontà, aveva fatto scomparire dalla faccia della terra. Grazia più grande non potrei fargli, perché col metterlo di nuovo in rapporto con la mia Volontà, gli restituisco tutti i beni di cui lo dotai nel crearlo…” (16°, 13-8-1923)
scritti di Luisa Piccarreta
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