sabato 12 novembre 2022

Padre Pio di Pietrelcina, il primo Sacerdote stigmatizzato

 


L'avvocato Alberto Del Fante, bolognese, ex grado 33 della massoneria, scrisse questo libro dopo essersi convertito al confessionale di Padre Pio. 


DONO DEL PROFUMO 

I Tuoi Santi o Signore saranno davanti a Te come il Profumo del balsamo.  


Fra i tanti doni che Iddio ha voluto concedere a Padre Pio, certamente, fra i più notevoli è da annoverarsi il dono del profumo. Moltissime sono le persone degne di fede, e fra queste, scienziati, intellettuali, professori, ecc., che attestano di aver notato un delizioso profumo emanare dalla persona del Padre, dalle sue mani stigmatizzate, dalle sue vesti e persino da oggetti da Lui toccati o benedetti.  

Nella storia dei Santi non è cosa nuova, dirò più avanti qualche cosa in merito, la stessa Chiesa ha testimoniato che dalla persona di queste creature elette, sia in vita che dopo la morte, emanava un'inesplicabile profumo.  

Il detto «essere in odore di santità» forse deriva da ciò.  

Provvidenzialmente mi capitò fra le mani il libro di Mons. Dr. Roberto Klimsch, intitolato «Le gioie eterne del Paradiso», libro che ha l'imprimatur e la raccomandazione arcivescovile.  

Dal capitolo «Il profumo dei Santi» stralcio alcuni esempi per avvalorare le mie affermazioni.  

Padre Sepas, certifica che dalla persona, dalle vesti e dalla bocca di S. Teresa di Gesù, specie durante la comunione, emanava un profumo deliziosissimo, lui stesso racconta, che sulle prime credette che Madre Teresa si profumasse, indignatissimo di trovare che una sì pia creatura, si occupasse di tale vanità, se ne informò segretamente e seppe che non solo Madre Teresa non si profumava, ma evitava ogni sorta di profumo, poiché questo le cagionava forti dolori alla testa.  

Anche a S. Giuseppe da Copertino vengono attribuiti fatti simili diligentemente controllati e poi documentati. Un testimonio dice che dal corpo del Santo e dalle vesti, emanava un profumo così soave, che mai lo seppe paragonare a nessun altro, sia naturale che artificiale, all'infuori di quello che sentì uscire dalla cassa che rinchiudeva le spoglie di S. Antonio da Padova.  

Il grato odore era notato da chiunque fosse passato accanto a S. Giuseppe da Copertino, anche i suoi indumenti ed oggetti ne erano pregni e così pure la sua cella, tanto che persone che venivano a visitarlo, senza sapere quale essa fosse, la potevano distinguere dall'olezzo caratteristico che emanava e che rimase anche quando il Santo da dodici anni l'aveva abbandonata.  

L'effetto di tale profumo non era per nulla opprimente o nauseante, neppure a quelle persone, che non potevano sopportare i profumi, al contrario, ne provavano invece un senso di piacevole dolcezza ed avevano l'impressione di esserne penetrati. 

Moltissimi altri di questi esempi potrei citare, alcuni li citerò poi, qui cito solo i nomi di S. Giovanni della Croce, di S. Caterina di Genova, di S. Rita da Cassia, di S. Francesca Romana, ecc.  

Mentre in tutti i Santi, il profumo veniva sentito o stando vicino a loro, oppure stando vicino a indumenti o cose a loro appartenenti, in Padre Pio il suo dono soprannaturale sorpassa tutti, poiché il suo o meglio i suoi profumi, noi li possiamo sentire non solo standogli vicino, ma anche lontani. La distanza non conta; a Bologna, a Firenze, a Londra, a Montevideo fu sentito il profumo di Padre Pio, ma dirò di più, che il profumo indica sempre che Padre Pio ci è vicino; cioè il dono soprannaturale del profumo va sempre congiunto al dono soprannaturale della bilocazione, che è una delle sue forme di ubiquità; lo dimostra il fatto che in molti casi, mentre persone sentivano il profumo, altri non lo sentivano, che alcuni lo sentivano ad esempio di tabacco, altre di violetta, altre di giglio, altre di rosa; ogni profumo indicava ciò che quella determinata persona aveva chiesto, o intendeva chiedere, o doveva fare.  

Dirò un fatto accadutomi il 28 febbraio 1931.  

Tornavo con tutta la mia famiglia dalla casa dei miei genitori. Essendo sabato e pensando che il giorno dopo avrei potuto riposarmi, stabilii di scrivere e lavorare fino alle tre del mattino.  

Prima di uscire di casa avevo lasciato in sospeso questo lavoro, mentre mia moglie e i miei bimbi erano già andati nelle loro camere da letto, io ripresi a scrivere, ma feci ciò automaticamente, senza cioè segnarmi, come sono sempre solito fare.  

Ad un tratto sentii un dolce e soave profumo, che non distinsi dapprima bene, poiché i vari profumi di Padre Pio non hanno le caratteristiche dei profumi posti in commercio, assomigliano, ma non sono uguali, cioè ai profumi di rosa, di vaniglia ecc., hanno un qualche cosa che è simile, ma non uguale ai profumi di estratti posti in commercio.  

Il profumo che io sentivo era di incenso.  

Chiamai mia moglie e i miei figli, ed accorse pure la nostra ragazza di servizio (Rocca Maria). Tutti, esclusa la mia Fiora, sentirono il profumo di incenso.  

Per non influire sulla loro volontà, chiesi:  

- Ditemi, cosa sentite?  

Mia moglie e mia figlia maggiore, dissero subito profumo di incenso, il mio maschietto, non lo seppe definire bene, la mia ragazza, invece, disse lei pure di incenso. Io non dissi loro: sentite profumo di incenso?  

No, volli che loro mi dicessero cosa sentivano, non intendendo minimamente influire su loro colla mia domanda.  

Il Padre mi ricordava che io ero venuto meno al mio patto di iniziare a scrivere, segnandomi e pregando prima di intraprendere il lavoro.  

Tale profumo durò per la stanza un po' di tempo ed io ne fui felicissimo, poiché mi parve di lavorare avendo Lui vicino.  

Molti furono i fortunati che ebbero la grazia di sentire il profumo del Padre ed indescrivibile è l'emozione che essi provarono.  

Innumerevoli sono le testimonianze ed interessantissimo sarebbe studiare ogni singolo caso, poiché ognuno ci rivela come il Padre segue le anime, le guida, le consiglia, le conforti, servendosi di quel dono divino.  

Sono persone addolorate da mine svariati motivi, sono persone che invocano la sua intercessione possente presso Dio, sono mamme che hanno il loro piccino ammalato, sono padri che chiedono che gli affari di famiglia vadano bene, sono persone che gli chiedono di guidarle, di sorreggerle, di aiutarle.  

Egli fa sentire il suo profumo, li avverte che non temano, che sperino, che preghino, che agiscano bene, che abbandonino la via sbagliata, che si indirizzino solo al bene, ed ecco che gli animi loro si rasserenano, i cuori si riaprono alla speranza, perché non si sentono più soli, ma sorretti da una forza soprannaturale.  

Infinite sono le persone che hanno avuto conferma di quanto chiedevano attraverso il profumo del Padre, e ognuna aspirò il profumo che indicava quello che aveva chiesto.  

Il profumo, come ho detto, è indescrivibile, ha tutte le gamme dei profumi comuni, ma ha tutte le caratteristiche di un qualche cosa di nuovo, di diverso, di mai sentito.  

Spesso è più distinto, altre volte è meno, spesso assomiglia alla rosa, alla violetta, al gìglìo, insomma ai vari tipi di fiori che emanano profumo, spesso invece è di incenso o di acido fenico, altre volte assomiglia al profumo di un tabacco finissimo orientale.  

Questo è il primo profumo che sentono specialmente i convertiti, e che io pure ho sentito la prima volta che mi sono recato da Lui.  

Verrò a parlare dell'odore di santità.  


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