LETTERA 31
A Fr. Paolo Moratti, Zagarolo (Roma) W. M.I. 5
Cracovia 4 XI 1919
Carissimo Fr. Paulo,
Grazie tante per la cartolina, che mi portò tanta consolazione nella notizia o piuttosto prova del Suo miglioramento, potendo col proprio pugno scrivermi. Ho ringraziato dalla Sua parte i M.I. Chierici di Cracovia che hanno pregato per Lei. Loro hanno scritto adesso una lettera ai M.I. del Collegio di Roma; saprà di questo certamente da Fr. Girolamo quando leggerà queste righe.
Lei mi scrive che non sa perché il buon Gesù e la nostra cara Mamma Lo hanno lasciato ancora in questa misera terra. Si vede che Lei voleva volarsene da questa malattia in Paradiso. Ma, pazienza; ci sono ancora tante anime traviate, ingannate, sedotte, infelici schiave del demonio, che gemono e non sono capaci neppure [di] riconoscere la propria miseria e stupidezza. Se dunque Gesù ed Immacolata nostra Lo ha risparmiato, si vede che vogliono che Lei porga mano a questi miserabili e (come scrisse fr. Antonio di s.m.) «facendosi guida di molte, molte anime conduca tutte» a Dio per l'Immacolata nostra Regina. Bella missione per la quale torna conto vivere, soffrire, lavorare e anche morire (volesse il cielo come martire). Così vivendo ci santificheremo anche noi, saremo come le vittime consumate dall'ardore dell'amore sempre operoso. Amore verso il buon Dio e conseguentemente verso tutte e singole anime che sono e saranno; amore largo, che sovrappassa il creato, giunge a Dio e brama questa unione beatifica di tutte le anime, con Dio per amore di Dio.
Carissimo, lavoriamo insieme e soffriamo e così insieme vicino vicino alla carissima nostra Mamma godremo in... Paradiso.
In Zagarolo forse avrà occasione di parlare col P. Quirico (almeno saprà dove sta; perché io non lo so). Gli dica che noi qui abbiamo una organizzazione di Preti di M.I.(1) i quali almeno una volta all'anno manderanno il resoconto della loro azione per M.I. e possono mandare le intenzioni dei peccatori o acattolici convertendi, i quali deposti poi ai piedi dell'Immacolata, una volta per sempre intenzione fatta, tutti per questi vogliono specialmente pregare e nei casi difficili lavorano chiedendo il consiglio degli altri. Può anche lui fra i nostri sacerdoti fuori del Collegio fare questo.
Tuo in S. Padre Francesco Confratello e Commiles
Fr. Massimiliano M. M.I.
Saluti al P. Quirico se è a Zagarolo. Mi scriva presto se P. Quirico sta lì e come si è fatto.
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Testo originale in lingua italiana.
(1) P. Alfonso Kolbe in Notatki o M.I., p. 34, annota: «Quel giorno [5 I 1920] la Milizia organizzata dei sacerdoti tenne la sua seduta introduttoria (Padri: Czeslaw [Kellar], Enrico [Gòrczany], Giacinto [Wanatowicz] e Massimiliano [Kolbe])».
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