domenica 30 luglio 2023

CHE SIGNIFICA CREATORE? Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose.

 


SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X 


CHE SIGNIFICA CREATORE?  

 Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose. 


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> In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, e io Spirito di Dio si librava sopra le acque (Gn.1, 1-2).  

 L'eroica madre dei sette fratelli Maccabei, dopo che tutti gli altri figli erano stati uccisi dal tiranno Antioco, così esortava il figlio più piccolo, perché non si lasciasse impaurire dalla minaccia di una morte crudele, ma restasse fedele alla legge di Dio, che il re tentava di fargli rinnegare: Figlio mio, abbi pietà di me. Ti prego, figlio, di guardare il cielo e la terra e tutto quello che  è in essi, e comprendi che dal nulla le fece il Signore e anche l'umana stirpe (2Mcc 7, 27-29).  

 I. Dio solo può creare. - Creare significa trarre qualcosa dal nulla, con nulla fare qualcosa. Ora dal nulla all'essere vi è una distanza infinita, che la potenza di nessuna creatura (e nemmeno la potenza di tutte le creature assieme) può colmare. L'uomo infatti può fare molte cose, ma non può creare. Per fare qualcosa di nuovo, l'uomo ha bisogno di qualcosa: i muratori non creano la chiesa, ma hanno bisogno di calce, mattoni; pietre, legname... Se tutti gli uomini e tutti gli angeli faticassero tutta l'eternità per creare, non riuscirebbero nemmeno a creare un microscopico granellino di sabbia. Per creare dal nulla e con il nulla fare qualcosa, si richiede una potenza infinita, che supera il potere di tutte le creature assieme, le quali, appunto perché creature, possiedono un potere limitato.  

 II. Dio ha creato dal nulla tutte le cose, e perciò è Creatore. - Il mondo esiste (non occorre dimostrarlo) e non può essere stato creato da un essere finito.  

1) Il mondo ha avuto principio.  

 a) Non può essere eterno perché non esiste necessariamente. - Dire che il mondo è sempre stato e non è stato creato è una sciocchezza senza senso. Se fosse eterno non potrebbe non esistere.  

Il mondo continuerebbe ad esserci anche se davanti alla chiesa non ci fosse il piazzale; anche se cadessero i campanili di tutte le chiese; anche se scomparisse il Monte Bianco, se si sprofondasse l'America, se ci fosse qualche decina dii stelle che si spegnessero. Ora, se le singole parti del mondo possono anche non esistere, tutto il mondo assieme può anche non esistere. Perciò il mondo non è eterno.   

 b) Il mondo ha avuto principio perché è mutevole. - Oggi il cielo è sereno e ieri era nuvoloso. Vuol dire che è finito il nuvolo e che è cominciata la serenità. Nel mondo tutto cambia, dal piccolissimo insetto che ha una vita di poche ore, ai monti giganteschi. Dove ora sono le catene montuose un tempo lontano vi erano dei vulcani, o il mare. Dove ora impera il mare che tutto sommerge, un tempo vi erano catene di monti altissimi, praterie sconfinate e pianeggianti, verdi e fiorite. Nel mondo tutto è soggetto al movimento, cioè al cambiamento. Invece quello che è eterno è necessariamente immutabile.  

 c) Il mondo ha avuto principio, perché è limitato - Ciò che è eterno in quanto al principio e in quanto alla fine, deve essere senza limiti. Invece il mondo è assai limitato. Chi infatti oserebbe asserire che il numero delle stelle sia il più grande possibile e che la loro luminosità sia somma, in modo che non possano risplendere maggiormente? Se il mondo non è infinito, non è eterno, e se non è eterno ha avuto un principio.  

 2) Il mondo non si è fatto da sé, né può essere opera del caso. L'universo, che deve avere avuto un principio, si è forse fatto da sé? Ma come può essersi fatto prima ancora di essere? Per fare qualcosa bisogna prima esistere!  

Allora il mondo è opera del caso? Il caso è confusione; nel mondo invece tutto è regolato da leggi, tutto ha un ordine, che è frutto d'intelligenza. Dove è quel paese fortunato dove i fanciulli, tornati da scuola, non buttano alla rinfusa i libri e i quaderni e il calamaio e la penna e la matita sul tavolo e poi vanno a giocare? Fin qui tutto il mondo è paese! Ma dove è quell'altro paese fortunato dove lo studentello che ha gettato alla rinfusa i libri e gli oggetti di scuola ed è andato a giocare per varie ore, tornando a casa trova il compito fatto e corretto dal caso?  

 3) L'universo è tutto opera di Dio. Se il mondo ebbe un principio, e se questo principio non se lo diede da se stesso e non lo ebbe dal caso, bisogna ammettere che il mondo fu creato da Dio, come ci insegnano la parola rivelata della Sacra Scrittura e la Chiesa Cattolica.  

 Dio, con un atto della sua volontà onnipotente, trasse dal nulla tutte le cose e a tutte diede il loro essere, la loro bontà e la loro bellezza. Noi diciamo nel Credo: «Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra» (cioè di tutte le cose), Il Concilio Lateranense quarto (1215) ha definito che «uno solo è il vero Dio ... creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e corporali; il quale, con la sua onnipotente virtù, assieme al principio del tempo fece le creature dell'una e dell'altro ordine, cioè spirituale e corporale, angelico e mondano». E il Concilio Vaticano: «Il mondo e tutte le cose che sono contenute in esso, spirituali e materiali, furono da Dio prodotte dal nulla, secondo tutta la loro sostanza» (Can. 5).  


 Riflessione. - Noi dobbiamo conoscere, amare e servire Colui che ci ha creati, che ha pienissimo diritto alla nostra adorazione, alla nostra obbedienza e al nostro servizio.  

 ESEMPIO. - Un detto di Edison. - Il grande scienziato Edison era salito sulla cima della nuovissima torre Eiffel al tempo dell'Esposizione parigina del 1889. Nello scrivere il suo nome sul «libro d'oro», destinato a raccogliere le firme degli uomini più celebri che visitavano l'Esposizione e salivano sull’altissima torre. Edison fece precedere il suo nome da una considerazione e che volle egli stesso leggere ad alta voce, perché fosse monito agli increduli: «Al coraggioso costruttore di un modello sì gigantesco e cosi originale dell'arte dell'ingegneria moderna, un uomo che ha il più grande rispetto e la più grande ammirazione per tutti gli ingegneri, compreso il più grande di tutti, il buon Dio».  

Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P. 


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