giovedì 27 luglio 2023

Ecco ciò che vedo in queste rovine.

 


Dice Gesù: 

«Ecco, ecco di nuovo la voce di Isaia nel vento della sera, più tremenda del grido dell'uccello di morte,  tremenda quasi come quella che suonò nel Giardino terrestre per la condanna ai due colpevoli, e - oh!  tremenda cosa! - e non è unita questa voce del Profeta alla promessa di un perdono come allora, come  allora! No. Non c'è perdono per gli schernitori di Dio, per quelli che dicono: "Abbiamo fatto alleanza  colla morte16, abbiamo stretto un patto con l'inferno. I flagelli, quando verranno, non su noi verranno,  perché noi abbiamo poste le nostre speranze nella Menzogna e da essa, che è potente, siamo protetti".   Ecco, ecco Isaia ripetere ciò che udì dal Signore: "Ecco che Io, a fondamento di Sion, porrò una pietra  angolare17 eletta, preziosa... E farò giudizio a peso e giustizia a misura18 e la grandine distruggerà la speranza nella  Menzogna, e le acque travolgeranno i ripari, e sarà distrutta la vostra alleanza colla morte e non esisterà più il  vostro patto con l'inferno19. Quando passerà tempestoso il flagello vi travolgerà, ogni volta vi travolgerà e ad  ogni ora, e soltanto i castighi vi faranno capire la lezione20”. 

Misero Israele! Così come questi campi, nei quali persiste soltanto l'arida veccia e l'amaro loglio e non c’è più grano, così sarà Israele, e la Terra che non volle il Signore non avrà pane per i suoi figli, e i figli che non vollero accogliere lo stanco, percossi, inselvatichiti, come galeotti al remo, schiavi di quelli che  sprezzano come inferiori, andranno. Dio veramente trebbierà il popolo superbo sotto il peso della sua  giustizia e lo strozzerà con la maciulla del suo giudizio... Ecco ciò che vedo in queste rovine. Rovine!  Rovine! A settentrione, a mezzogiorno, a oriente e occidente, e soprattutto al centro, nel cuore, dove in  fossa putrida sarà mutata la città colpevole...». 

L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 


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