sabato 29 luglio 2023

IL SANGUE CHE CONDANNA

 


Purtroppo il Sangue di Gesù non è per tutti di salvezza; per molti è di condanna. «Questo Fanciullo - disse il santo vecchio Simeone - è venuto al mondo per la redenzione di molti e per la rovina di altri». Dipende forse da Dio, se, proprio quel Sangue che ha versato per la nostra redenzione, sarà la rovina di tante anime? No. Dipende unicamente dalla nostra volontà. «Per chi vuole sarà di salvezza, dice S. Agostino, per chi non vuole sarà di condanna». Giuda gettò i trenta denari gridando: «Ho tradito il Sangue innocente» e si impiccò; Pietro rinnegò il Maestro, pianse amaramente e fu perdonato. Tutti i giorni si leva una voce al cielo che grida «Vendica, o Signore, il sangue dei tuoi giusti che è stato sparso!» Se la voce del sangue dei martiri è così formidabile, cosa sarà la voce del Sangue di Cristo? Come sarà terribile quella voce nel giorno del Giudizio! I chiodi e le piaghe di Cristo grideranno condanna, per chi ha disprezzato quel Sangue! Dio, dice il Profeta Ezechiele, chiederà conto di quel Sangue! È vero che Gesù è pieno di misericordia e di bontà, ma se non condannasse chi conculca il suo Sangue, sarebbe ingiusto. Se per quel Sangue milioni di anime hanno sofferto, dev'essere la loro gloria; se invece tanti peccatori lo hanno profanato e non se ne sono pentiti, dev'essere la loro condanna. «Come la misericordia, dice lo Spirito Santo, così l'ira divina, discende veloce sul nostro capo». E per noi? Il Sangue di Gesù sarà di salute o di condanna? O Gesù fa che le tue piaghe siano il nostro rifugio in vita e in morte e il tuo Sangue la nostra salvezza, perché noi non solo confidiamo in te, ma ti amiamo.

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Innumerevoli e terribili sono gli esempi dai quali si rileva come Dio punisca anche in questa vita coloro che oltraggiano il Sangue Prezioso del suo Figliuolo.

A Malaga, durante la guerra civile, che insanguinò la Spagna, alcuni giovinastri, penetrati in una chiesa dov'era veneratissima una prodigiosa immagine del Crocifisso, se ne impossessarono e, bestemmiando, la trascinarono per le vie, la calpestarono e ridussero in pezzi. Ad un tratto il giovane che aveva particolarmente infierito sul volto disse: «Buttiamo via questo Cristo! Pare mi guardi in un certo modo....» Gli altri risero della sua paura. Dopo l'atto sacrilego si recarono in una bettola, si ubriacarono e, cantando canzoni oscene, si accinsero a tornare a casa. Quando furono in strada, quegli che aveva infierito sul sacro Volto esclamò: «Ma che notte buia, ragazzi!». «Si vede che sei ubriaco - gli risposero i compagni - il tempo è bellissimo, le stelle brillano in cielo e la luna illumina questa notte incantevole». II giovane andò a letto molto turbato e fece sogni strani. Al mattino la madre, come al solito, andò a svegliarlo. «È tardi, alzati poltrone e goditi questa magnifica giornata di sole» e così dicendo spalancò la finestra. Il giovane si stropicciò gli occhi: «Mamma - gridò disperato - io non vedo più la luce. Ieri ho profanato il volto insanguinato del Crocifisso miracoloso e Dio mi ha punito. Sono diventato cieco». Sarà stata una coincidenza? Chi sa!


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