- Guarda, figliuola, io interesso i miei Angeli perché ti preparino una veste nuova, adorna, preziosa. Con che giubilo gli Angeli e i Beati preparano le grazie di benedizione alle anime viatrici sulla terra! -
Mio Dio, voi rivestite il fango, ma darà lode al vostro nome nei secoli eterni.
Cantate, o cieli, canta, o terra tutta, le glorie di Dio!
Dovunque posa il suo sguardo, Egli crea, trasforma, santifica. Sia benedetto il Signore!
Egli adorna l'anima mia di una candida veste preziosa: è il dono della purezza che mette l'anima in grado di avvicinarsi a Lui, di fissare in Lui la pupilla, di unire a Lui il piccolo cuore.
Ma Gesù non si accontenta del ricco dono e porge un'ampia stola rossa, la quale si ripiega sulla persona in forma di croce. - Apri le braccia, dice Gesù distendile dinanzi a me: non vedi la somiglianza con lo sposo?
Tu sei adorna di doppia veste... vergine immolata al tuo Dio, non devi avere nella vita altra aspirazione, altro desiderio, altro amore che quello della Croce e del Sangue che ne sgorga.
Prendi e metti fra le mani un piccolo calice di creta, accogli in esso il mio Sangue e offrilo in sacrificio al Signore per te, per le anime, perché la redenzione sia copiosa, estesa a tutti, accolta da tutti, adorata, corrisposta, invocata. -
Il piccolo vaso di creta è una stonatura accanto a un abito così prezioso.
Eppure, dice Gesù, è il calice composto, ornato da te. -
E vero, è il mio cuore di fango, vile, disordinato, spregevole, che non sa né accogliere, né contenere la mistica essenza della grazia, della virtù, della santità, del Sangue di Gesù.
O Signore, aiutami, soccorri anche a questa miseria, cambiami il cuore, rendilo vigoroso, generoso, meno indegno di Te. Ma quale cuore può credersi degno di ricevere il Sangue di Gesù?
E Gesù dona il suo, ferito, squarciato, quel Cuore Santissimo che ha spasimato sulla croce, che è stato sepolto, che vive, ama ed opera nel Sacramento della sua carità e della sua misericordia...
Gesù entrando in noi con la sua Divinità, con la sua Sacra Umanità può operare miracoli, rivestirmi di Lui, trasformarmi in Lui e, se sono debole, mettere nel mio povero cuore la forza del suo Cuore.
Egli lo ha fatto mille volte con le anime consacrate in modo speciale a Lui, con le anime che, pur nella ridda delle vicende, dei doveri e delle miserie della terra, vogliono vivere la vita soprannaturale. q. 27
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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