Signore, mi sento inutile e un impiccio in ogni parte. Sono un aggeggio vecchio, di cui non si sa cosa fare. Per i miei familiari sono un problema; per le infermiere un paziente in più; per i medici un numero d’ospedale.
Ascolto dalla mia finestra il chiasso di bambini e di giovani e provo invidia. Vorrei lavorare, far qualcosa, in una parola vivere davvero, perché credo che, se questo è vivere, preferirei morire. Molti mi considerano un parassita, un essere inutile, perché a nulla valgo e nulla posso fare. Sono come un abbandonato dalla società. Signore, che senso ha la mia vita?
- Figlio mio, tu non sei solo e non sei inutile. Sei un essere molto importante per me e puoi collaborare nella grande impresa della salvezza del mondo. Sei disposto ad aiutarmi a salvare i tuoi fratelli? Vuoi unire le tue sofferenze a quelle di Gesù, affinché acquisiscano un valore soprannaturale? Sì? Allora, da questo momento sei già un grande benefattore dell’umanità e la tua vita vale per me più di quella dei più grandi geni e di quella dei più grandi eroi dell’umanità.
..Padre Angel Peña
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