Festa di tutti i Santi - 1931
Lo sguardo che oggi è penetrato in tanta profon¬dità nel Purgatorio mi costringe a raccontare ancora di questo meraviglioso luogo. Sono stata di nuovo accanto alle povere anime e di nuovo ho portato con me sulla terra insegnamenti tanto grandi.
Ho visto le anime che sono morte con la Santa Comunione. Oh, il Dio Eucaristico nelle povere anime, il Dio eucaristico nel Purgatorio! Le povere anime erano oggi così grate, continuamente ringraziavano ed erano così sensibili al beneficio del¬l'espiazione. Mi salutavano come una piccola benefattrice ed io non potevo quasi comprendere co¬me esse mi conoscessero e ringraziassero, mentre io sentivo tanta più pena e miseria per non ave¬re sofferto e pregato di più per loro. Eppure esse parlavano a me e mi dicevano che io ho espiato per loro, che anche per loro le mie lacrime sono state piante. Allora, improvvisamente, ho visto che era Gesù che in quelle povere anime mi parlava; Gesù che si faceva consolare nelle povere anime. Perché anche qui vale la parola: «Ciò che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avrete fatto a me».
Ho visto con uno sguardo profondo e chiaro, che riconoscente per le povere anime era Gesù: Lo contemplavo in queste anime, nella Santa Comu¬nione. Vedevo come il Dio Eucaristico sta con le povere anime fino a che non può trarle definitiva¬mente in Cielo. Coloro che lo hanno devotamente ricevuto, possono portarlo con sé, ed Egli soffre, e si strugge, assetato con loro.
Egli soffre con quelli che soffrono, espia con co¬loro che espiano e brama con coloro che si struggono di desiderio. Queste anime non vengono tor¬mentate, solo purificate. Ed esse apprezzano tanto Gesù, apprezzano l'Eucarestia che è stata con loro non soltanto sulla terra, ma anche laggiù do¬ve sarebbero così solitarie e sole. Eucaristicamen¬te il Signore soffre e implora nelle anime che lo hanno ricevuto. Degnazione di Dio, che entro que¬ste anime, con esse, sopporta il Purgatorio. Egli vuole accompagnarle fino a che siano giunte alla loro dimora. Non ho potuto vedere senza lacrime questa mirabile bontà e misericordia di Dio...
Ci sono anche anime che non poterono comuni¬carsi immediatamente prima della morte, ma in vi¬ta sempre cercarono nel Dio Eucaristico consola¬zione e forza e Lo ricevettero con vera devozione, e con povertà di spirito, e sentimenti di pentimento. La sorte di queste anime è molto migliore della sorte di quelle che si comunicarono col buon Dio per abitudine e senza calore. Come gemono per i tesori perduti queste anime, e sono divorate di fa¬me, mentre ardono nel forno rovente della purifi¬cazione. Buona sorte hanno anche i sacerdoti che hanno trascorso davanti all'Altare le loro ore più belle e lì con profonda umiltà di spirito si sono dis¬setati all'amore misericordioso; gli stessi peccati e le mancanze sono presto cancellati dal Sangue del Redentore, che già in vita essi hanno apprezzato ed usato. Ad altri, invece, manca la conoscenza: non trovano quello che dovrebbero trovare, perché già sulla terra non ne sentivano il bisogno... Sono ottusi davanti a tutte le grazie della Redenzione, e solo lentamente, lentamente si destano alla vita ed alla conoscenza.
Ogni anima ha una sua propria condizione, per¬ché ognuna ebbe i suoi propri doveri e le sue grazie, e Dio la giudica secondo i suoi talenti, e la sua vocazione e la sua buona volontà. Oh, io posso so¬lo balbettare i mirabili misteri del Purgatorio! Vedo come anche laggiù Dio abita nel Santissimo Sa¬cramento, così che le anime possono essere ta¬bernacolo della Santa Eucarestia.
Dio è così amoroso e così giusto nel Purgatorio. Egli non condanna nessuno. Se ci sono anime che non hanno mai trovato, mai conosciuto il Dio Eu¬caristico, Egli non le biasima. Egli le scusa e ristabilisce ogni cosa attraverso la buona volontà... quella buona volontà per cui le anime vollero solo ciò che era giusto. A queste anime Egli ha dato la comunione di desiderio.
Così buono è il Signore, e io devo esclamare, o Signore: nel Purgatorio ho imparato a conoscere il Tuo cuore meraviglioso. In nessun luogo, se si ec¬cettua il Paradiso, si rivelano così come in questo Santo luogo il suo amore e la sua giustizia, la sua misericordia e la sua bontà. Nel Purgatorio vedo anche le sue sante leggi, spesso calpestate, di¬sprezzate, ignorate sulla terra. Le sue leggi sono laggiù così belle ed amorose e delicate: beate le anime che le adempiono. Ma spesso noi uomini vediamo per la prima volta la nostra malizia solo laggiù nell'eternità.
Quante anime vedo qui nel Purgatorio che sulla terra vissero in mezzo alla ricchezza: erano sì religiose, ma di quante infermità soffrono a causa del¬l'attaccamento al denaro ed ai beni terreni.
Con tremore ed angoscia ho osservato questi peccati e ne ho tratto le mie esperienze.
II buon Dio ha dato agli uomini che hanno so¬vrabbondanza di beni materiali il dovere di aiutare altri che hanno troppo poco. I ricchi hanno il com¬pito di fare elemosina nel nome del loro Dio, per¬ché a Lui appartengono ogni denaro ed ogni pro¬prietà. E se veramente i ricchi non vogliono macchiare l'anima di peccato, devono considerare la ricchezza non come cosa loro propria, ma cosa di Dio: devono considerarsi inviati di Dio, a distribuir¬ne le ricchezze.
Se il buon Dio tanto li benedice con la ricchezza e così bene si prende cura di loro, lo fa perché es¬si a loro volta si prendano cura di altri e perché Egli stesso, per mezzo loro, si possa prendere cura di altri. Solo ora comprendo l'ammonimento del Sal¬vatore, quando disse: «Guai ai ricchi...»; solo oggi comprendo tutto, da quando ho contemplato nel Purgatorio questa legge.
Ci sono nel Purgatorio molti ricchi che sono spa¬ventosamente poveri, ma anche molti poveri che sono ricchi nel Signore. Aiutare gli altri, fare il be¬ne non è solo benevolenza, ma dovere. Guai ai ric¬chi che hanno usato solo per sé il superfluo, men¬tre davano troppo poco ai loro fratelli poveri, o li di¬sprezzavano.
Quanti potrebbero dare di più, beneficando, e non lo fanno, mentre essi stessi godono nella sovrabbondanza. Dio non ha dato le ricchezze solo per chi le possiede, ma anche per gli altri. Chi vive nella sovrabbondanza ruba a Dio. Dio impone dei tributi. Chi ha poco, col poco ha dato il massimo; ma chi ha molto deve dare molto, e dispensare umilmente perché i beni vengono da Dio ed ap¬partengono a Lui. Ho visto oggi molti peccati che sono stati compiuti per mezzo delle ricchezze, o perché esse non sono state usate secondo il sen¬so e le finalità di Dio, o perché i ricchi volevano con le beneficenze guadagnare onore a se stessi. Co¬me attendono a lungo nel Purgatorio le anime che quaggiù hanno trascurato un dovere così grave... Anche le loro virtù hanno subìto danno, terribile danno: e questi ricchi sono divenuti poveri, amara¬mente poveri.
Come è buono il Signore con quelli che sono sta¬ti buoni!
Mentre io volevo consolare le povere anime con suppliche interiori, Egli mi mostrò alle povere anime e disse: qui io piangerò e pregherò ed espierò per voi e verserò molte, molte lacrime. Qui io vivrò di nuovo, e bene, la vostra vita, e farò tutto quello che voi avete trascurato... Poi disse: che questa sia la vostra consolazione, miei figli amati! Ed io udii queste parole cadere fin nel profondo del Purgato¬rio ed era come se il Purgatorio si fosse dissolto, tanto io sentivo la consolazione delle povere anime.
Poi mi sentii così povera, e pregai Gesù di la¬sciarmi qui nel Purgatorio per divenire buona ed espiare tutte le mie mancanze. Allora il buon Dio mi fece piccola sorella delle povere anime e mi disse: Sì, la tua vita è un Purgatorio, perciò ti è concesso di patire questi patimenti e di esperimentare que¬sta nostalgia di cielo. Oh, come queste anime sentivano la bontà e l'amore di Dio! Era come una fe¬sta di gioia in questo esilio di purificazione, e mol¬te, innumerevoli anime, salirono in alto nell'eterno amore e nella bontà di Dio e furono in Cielo. Ap¬pena esse riconoscono totalmente questa bontà e questo amore, sono liberate...
Ma, nuovamente, ho visto tante anime per le quali nessuno prega. E, come ho già scritto, sono molto spesso anime che in vita passarono per de¬vote; che vollero essere devote solo per farsi belle. Queste anime spasimano tutte sole nel Purgatorio e sarebbe per loro un sollievo, se fossero cono sciute sulla terra, quelle colpe che con ogni cura cercarono di occultare. L’ho visto ancora: per quel¬le si prega poco o niente perché si crede siano in cielo. Allora il Signore mi diede il compito di soffri¬re e di pregare e di espiare per le loro colpe se¬grete.
Non per nulla, a causa di ciò, io ho già sopporta¬to pene così orribili.
Questi uomini sono stati sulla terra come un fal¬so Cristo, si sono lasciati venerare e portavano esempio: la loro santità era artificiosa, false erano le loro grazie; esteriormente tutto pareva in armo¬nia, ma non nell'intimo.
Non vorrei esprimermi troppo crudamente, ma io stessa non lo credo volentieri, e scriverne mi fa male, eppure ho visto anime che ora preferirebbero mille volte non essere state onorate sulla terra, e devono duramente espiare la loro falsità, il loro artificio, la loro ambizione spirituale. La menzogna viene bruciata da Dio, eterna verità.
Ma io vedo come esse ora riconoscono tutto e perciò il buon Dio è buono con loro. Egli le ha salvate trascinandole per mezzo di ogni piccolo filo di bontà... Queste anime devono diventare povere, allora è compiuta in esse la cosa principale...
Ho visto anche preti che devono soffrire a causa di queste anime, specie quando le hanno soste-nute nella loro falsa pietà e non hanno pregato per ottenere la luce dello Spirito Santo: perché se lo Spirito Santo non illumina si può spesso piantare e coltivare una pianticella maligna. Lo Spirito San¬to deve aiutare i preti a distinguere de grazie au¬tentiche da quelle false. Ma lo Spirito Santo si tro¬va sempre nei cuori umili... ed al tempo opportuno illumina i luoghi mal sicuri, specialmente quando si è invocata la luce, invocata con molte preghiere. Ci sono preti che a causa di un'anima devono soffri¬re più a lungo dell'anima stessa. Ma ci sono anche preti che ebbero davvero buona volontà e vollero fare ogni cosa, ogni cosa secondo la volontà del Signore e adempirono il loro ufficio in profonda umiltà e timor di Dio. In essi anche le colpe non so¬no così profondamente radicate e sono come libe¬ri da ogni responsabilità. Io vedo in modo perfetta¬mente chiaro che questi preti non saranno giudicati secondo le apparenze ma secondo la loro buo¬na volontà, anche se avranno molte colpe. II Si¬gnore scioglie così amorosamente e teneramente queste piccole colpe, ed esse scompaiono così bene poiché il cuore è umile. Gli umili si trovano nella situazione migliore - si lasciano così facil¬mente correggere dalla mano divina. Dobbiamo perciò assai sovente innalzare i nostri sguardi a Dio, per riconoscere umilmente ciò che Egli vuole da noi, per non scacciare, col nostro proprio spiri¬to, lo Spirito Santo, per non smarrire, attraverso i nostri propri pensieri, i pensieri di Dio.
Oh, come possono essere quiete le anime che già in umiltà hanno servito, e sempre vollero agire come Egli volle agire!
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