La dimora della SS. Trinità
La dimora della SS. Trinità nell'anima!
Con quali parole dirò questo Mistero così profondo, così sensibile, così sublime che forma la base della nostra santificazione, della nostra vita spirituale,
il principio e la corona della nostra vita di Cielo?
Quando la grazia, discendendo nell'anima per pura misericordia del Signore, trova la volontà disposta a secondarla, incomincia una mistica relazione tra il Creatore e
la creatura e quanto più questa ritira la propria libertà e la dona e la consuma seguendo le operazioni della grazia, tanto più si rende docile al lavoro di Dio. Ma come dirò questo lavoro?
La grazia prepara il posto nel cuore, Gesù vi discende e dilata la profondità dello spirito. Con l'oro fuso della sua parola prepara il Tabernacolo e in esso ripone
il suo Sangue, i suoi Misteri, il suo amore. E come altra volta il Padre e lo Spirito Santo discendevano sensibilmente sopra Gesù, compiacendosi dell'opera della sua Redenzione, così discendono nuovamente
nell'anima sposata a Gesù, divenuta la montagna della sua immolazione, la croce su cui si distende, il cuore su cui versa le ultime stille della sua Passione.
O inenarrabili, arcane meraviglie dello sposalizio dell'anima con Dio!
O ineffabile dimora della SS. Trinità nell'anima congiunta con Cristo!
L'anima trabocca, l'anima vien meno e lo spirito esultante, inebriato, rapito esclama: 0 quam suavis est Dominus!
O patimenti, o martirio, o sofferenze tutte della terra, venite a sostenere l'anima che langue per troppo amore!
Sarò io illusa da queste ebbrezze di amore?
O peccati, o ingratitudini, o infedeltà, o indegnità, o debolezze, o miserie della mia povera anima, uscite a umiliarmi!
O Croce, o Sangue, o Passione di Cristo, o patimenti, o virtù, o meriti del suo Cuore, salvatemi! q. 1 : 5 settembre
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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