ERRORI sulla natura della Chiesa e sulla Salvezza delle anime
Ricordiamo, prima, la dottrina cattolica, la quale dice che la Chiesa cattolica è il Corpo Mistico di Cristo e non una Chiesa “pneumatica”, vaporosa, fatta di anime unite con l’amore. Essa è umano-divina, non divisa (I Cor. 1, 13); è immagine della Gerusalemme celeste, è “tabernacolo di Dio tra gli uomini” (Apoc. XXI, 31), visibile e gerarchica, fondata su Pietro, per cui è Apostolica e Romana.
Quindi, la Chiesa cattolica è la sola veritiera Chiesa di Cristo. Lo afferma dottrinalmente Pio XII nella sua enciclica:
“Mystici Corporis Christi quod est Ecclesia”. Chiesa e Cristo sono tutt’uno. Pio XII nella sua “Humani generis”, scrive che il Corpo Mistico di Cristo e della Chiesa cattolico-romana sono una sola e medesima cosa. Quindi, “fuori di questa Chiesa non v’è salvezza”, come a dire che nessuno sarà salvato se non per mezzo di Gesù Cristo.
San Pietro, ripieno di Spirito Santo, lo dichiarò davanti al Sinedrio: «Sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che in nome del nostro Signore Gesù Cristo Nazareno, e in nessun altro nome dato agli uomini dal quale possiamo aspettarci d’esser salvati» (Atti. IV, 11-12).
Questa verità, Papa Gregorio XVI la disse “articolo di fede” e “uno dei nostri dogmi più importanti e dei più evidenti” (Cfr. PS N° 157-160). Da notare che questa verità risale all’inizio della Chiesa, né fu mai rinnegata fino al Vaticano II.
Sant’Agostino e i Vescovi d’Africa, nel Concilio di Cirta, affermarono: «Chiunque è fuori del seno della Chiesa cattolica, per quanto lodevole possa peraltro apparire la sua condotta, non godrà la vita eterna, e la collera di Dio rimane su di lui, a causa dei crimini di cui si è reso colpevole, vivendo separato da Gesù Cristo» (E. PS N° 158). E San Gregorio Magno scrisse: «La Santa Chiesa uni versale insegna che Dio non può essere veramente adorato che nel suo seno, afferma che tutti coloro che sono separati, non saranno salvati» (cfr. PS E PS, N° 158).
Innocenzo III, con il IV Concilio del Laterano, scrive:
«non v’è che una sola Chiesa universale, al di fuori della quale assolutamente nessuno sarà salvato» (cfr. E PS, N° 159). Anche Bonifacio VIII, nella “Unam Sanctam” del 18 novembre 1302, disse che all’infuori di Essa non vi è né salvezza né remissione dei peccati. Naturalmente, salvo prima di terminare la loro vita si riuniscano alla Chiesa.
Comunque, la Chiesa ha sempre detto con dichiarazione infallibile che non v’è salvezza fuori della Chiesa. Si legga, ad esempio, la lettera del Sant’Ufficio all’arcivescovo di Boston (cfr. E PS, N° 1256): «Coloro che ignorano in modo invincibile la nostra religione e che conducono una vita onesta e retta, osservando con cura i precetti della legge naturale, incisi da Dio nel cuore di tutti, e disposti ad ubbidire a Dio, possono acquistare la vita eterna con l’aiuto della luce e della Grazia, poiché Dio, che vede perfettamente, scruta e conosce gli spiriti, le anime, i pensieri e le abitudini di tutti, non permette nella sua sovrana clemenza e bontà, che colui che non è colpevole di errore volontario venga punito dai supplizi eterni» (cfr. Pio IX, E PS, N° 242). Pio XII, nella sua enciclica, sul Corpo Mistico, dice:
«Per un certo desiderio e voto inconscio, essi si trovano ordinati verso il Corpo mistico del Redentore».
La dottrina, invece, del Vaticano II, nella “Lumen gentium”, è in opposizione con la tradizione dottrina cattolica. Dice: «Questa unica Chiesa di Cristo, costituita e organizzata in questo mondo, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dai successori di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui» (Cap. I, N° 8).
Come si vede, questa nuova concezione della Chiesa è una rottura radicale con la fede cattolica che insegna che vi è identità tra “l’unica Chiesa di Cristo che” è “il suo Corpo mistico”, e “la società costituita e organizzata in questo mondo, governata dal successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui , che “è” la Chiesa cattolica, per il Vaticano II, costituita e organizzata in questo mondo “non è” l’unica Chiesa di Cristo perché “al di fuori del suo organismo si trovano e sussistono” numerosi elementi di santificazione e di verità che, quali doni propri della Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica” (cfr. “Lumen gentium”, cap. I, N° 8).
Lo spirito pentecostale (?) che ha prodotto la “nuova chiesa”, ha fatto scoprire al Vaticano II quello che fino allora era sfuggito a tutti, Apostoli compresi. Così, ormai, tutte le religioni, che i nostri Padri chiamavano “sètte”, ora si devono considerare della Chiesa. In effetti, Giovanni Paolo II, alla Curia Romana, il 28 giugno 1980 precisava: «Le diverse comunità ecclesiali (scismatiche, eretiche e non cristiane) costituiscono delle sfere di appartenenza alla Chiesa come popolo di Dio». E già il 21 maggio precedente, affermava: «Ci si può dire pieni di una particolare speranza di salvezza per coloro che non appartengono all’organismo visibile della Chiesa» per i «numerosi elementi di santificazione e di verità» si riscontrano fuori della struttura della Chiesa. Per questo, ad Assisi, il 28 ottobre 1986, Giovanni Paolo II presiedette l’Organizzazione delle Religioni Unite (O.R.U), di quelle religioni, cioè, che credono nell’Eterno, di quelle che credono in mille “dèi” e di quelle che non credono in alcun “dio” preciso. Fu uno spettacolo miserando di un “Papa” che si avvilì al rango di un “capo di sètte”.
Riassumendo: per il Vaticano II la “Mistici Corporis Cristi” non est Ecclesia cattolica, sed “subsistit in Ecclesia catholica”. Ossia: “il Corpo mistico di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica, ma non è la Chiesa Cattolica”.
Giovanni Paolo II, nel Congresso Internazionale di Pneu matologia, il 26 marzo 1982, aveva pure detto: «Ciascuno ne ha la sua parte e tutti lo hanno per intero, tanto è inesauribile la sua (dello Spirito Santo) generosità».
E nel discorso ai musulmani, il 31 di maggio 1980, disse:
«I musulmani sono nostri fratelli nella fede nel Dio unico».
E basti quanto abbiamo detto per rendersi conto di quanti errori avesse insegnato il Capo della “nuova chiesa”!1
sac. dott. Luigi Villa
1 Per saperne di più, si legga quanto scrisse, in due opuscoli, Padre Louis Marie de Bignères: “Giovanni Paolo II e la dottrina cattolica” (1981) e “L’insegnamento di Giovanni Paolo II” (1983).
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