martedì 7 aprile 2020

«DIO AMA CHI DONA CON GIOIA». 2 COR. 9, 7



«La purità d'amore consiste nella purità del sacrificio, e non vi è sacrificio che mi piaccia tanto, quanto quello della stima, dell'onore, della riputazione, che è la vita morale dell'uomo. Quando un'anima è giunta a tal punto d'amore, da amare il disprezzo di sè per procurare più gloria a Dio, Io la guardo con tale sguardo di tenerezza che, se l'anima potesse vedere, ne morrebbe di gioia. Dico «morrebbe»: non che l'anima muoia, perchè non può morire essendo 
immortale, ma che si separerebbe dal corpo per unirsi a Dio.
Portare la croce sulle spalle, non trascinarla; amare tutte le occasioni di soffrire.
Quando hai dei fastidi grandi o piccoli, dilli a Gesù, che è sempre con te e in te; lo mi occupo di te come se tu fossi sola al mondo.
Una lagrima di perfetta contrizione unita al mio Sangue, vale a purificarti; non è già
che una lagrima abbia valore in sè, ma quando la carità è perfetta, lo le applico i miei meriti.
La natura, nel momento del dolore, sente di questo tutta l'amarezza, ma la grazia gliela fa dolcemente sopportare. Patire per Dio, patire e tacere, patire e amare, patire e gioire.
...Tacere con le parole, senza mendicare la consolazione delle creature. Io sono geloso del tuo segreto. Voglio che tu pratichi la verginità della sofferenza.
Quando soffri, sia dolori spirituali che corporali, rendine sommamente prezioso il merito, procurando di soffrire per puro amore. E' qui che la maggior parte delle persone, anche pie e devote, diminuiscono i loro meriti, perchè vanno raccontando ciò che soffrono e, pur non lagnandosene, hanno desiderio che altri lo sappiano.
Se il mio Cuore invia la sofferenza, vuole che sia accettata con grande rassegnazione e pazienza. Credono esse forse di diminuire i loro mali, rendendone consapevoli le creature? Danno unicamente sollievo alla natura, ma infiacchiscono lo spirito e mai si troveranno capaci di soffrire qualche po' per puro amore di Dio.
Se si sapesse dalle anime che cosa vuol dire patire e patire per Dio, non vi sarebbe un'anima che non vorrebbe patire per Dio.
Generosità nel soffrire, generosità nel tacere le piccole sofferenze, generosità nel prenderle per sè più che si può.
Il vero cristiano, invece di aborrire il patimento, l'abbraccia con entusiasmo e con gioia.
Saluta con gioia e con entusiasmo la croce, sappila portare come si deve; la mia grazia non ti mancherà mai. Non devi forse gloriarti di soffrire?
Le tue lagrime sono una bella preghiera, una preghiera fervorosa, una preghiera efficace.
Quando sei stanca, unisci la tua stanchezza alla mia.
Servimi, perchè servirmi è godere; soffri, perchè patire è amare.
La tua gioia sia nel dolore, la tua speranza nell'amore. Che amare e patire ti inducano a fare tutto ciò che vuole il tuo Dio.
Ti insegnerò a soffrire con merito, a soffrire con fede, con amore, con rassegnazione, con desiderio di soffrire sempre più».

PREGHIERA

«Mio Gesù, come tu realmente ti immoli sui nostri altari, benchè in modo incruento, così fa che anch'io mai rifugga dall'immolarmi con te e per te.
Mio Dio, nella tua sete della salvezza delle anime, cerchi delle vittime che vogliano immolarsi con te. Mio Gesù, lo spirito è pronto, ma la carne è inferma, e quanto rifugge dal solo pensiero del patire! Ma tu le anime, o Gesù, non le hai redente che a prezzo del tuo Sangue. Mio Gesù, dammi un po' di zelo per la salute delle
anime. Tu lo puoi, o Gesù, mio unico amore, bene sovrano dell'anima mia, che corri come un gigante al sacrificio di tutto te stesso per amor mio; fa' che io ti segua all'odore dei tuoi profumi».

Suor Benigna Consolato Ferrero

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