Il direttore
Insistente richiesta. Non per iniziativa personale, ma, in un secondo tempo, alla richiesta esplicita e ripetuto invito, padre Pio assume le parti di maestro e direttore dei suoi maestri e direttori. E lo fa non senza una certa ritrosia e con grande timore riverenziale. Ritiene una stonatura l'inversione delle parti e un controsenso che il discepolo diventi maestro di chi ha il compito di insegnargli, che l'infermo prescriva ricette e amministri farmachi al suo medico:
"Mi fate un paterno rimprovero dal perché non vi parlo mai nelle mie lettere del vostro spirito, ed avete ben ragione. Ma, che volete, sembrami una vera stonatura che mentre l'infermo ricorre per rimedi al medico, si permetta di scoprire in pari tempo al suo medico le di lui infermità. Ma sorvolando sopra questa stonatura, per non contravvenirvi e solo per ubbidirvi, mi permetto di dirvi ciò che il Signore mi permette di manifestarvi, sicuro di farvi cosa grata e di essere da voi compatito per la mia spudoratezza" (9 5 1915).
"Mi confondo, mi copro il volto di rossore nel leggere la vostra paterna ammonizione, che cioè volendo per me le necessarie assicurazioni e desiderando che mi si scriva assai per consolarmi, sia io tanto parco nel darle agli altri e specialmente a voi. L'è questo un dolce vostro rimprovero ma a me riesce assai amaro da strapparmi le lagrime, perché vedo che ne avete tanta ragione. Ma sarà mai possibile che un infermo prescrive medicine al suo medico? Oh! e non sarebbe troppa spudoratezza il farla da medico col suo medico? Se poi sono parco con gli altri è perché temo che il troppo parlare non mi abbia da far sbagliare" (1 6 1915).
"Ho letto e riletto attentamente nella vostra lettera quello che riguarda le vostre interne sofferenze, e sono compreso da un senso vivissimo di umiliazione nel dover venire a decidere cose che riguardano voi, mio padre, mia guida, mio superiore. Avrei voluto esimermi da questo dovere, ma nol posso: avrei dovuto soffocare gli stimoli della coscienza, che mi avrebbe rimproverato di aver fatto male. Quindi invertiamo pel momento un po' le parti e parlerò pure con tutta franchezza e sincerità. Chiamato a sentenziare su ciò che mi avete espresso nella lettera, dichiaro, senza far torto alla verità, dinanzi a Dio ed alla mia coscienza, essere tutto effetto di tentazione ciò che mi avete espresso nella vostra lettera. Sa Iddio, padre, con quale spirito io parlo in questo momento" (23 7 1917).
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