mercoledì 15 aprile 2020

«MIO DIO, MIO TUTTO!» S. FRANCESCO D'ASSISI




«Che cosa bisogna fare per vivere nella clausura del tuo Sacro Cuore?».

«Vivere alla mia presenza, vedermi in tutto, amarmi in tutto, glorificarmi e servirmi in tutto.
La Regola della Visitazione è tutta impastata di amore e di misericordia.
Alla Visitazione potrai, secondo il tuo desiderio, studiare e approfondire la bontà inesauribile del mio Cuore.
Se entri in Monastero con libertà di spirito, ti incamminerai subito per la via della santità.
Se una povera piccola religiosa passasse tutto il giorno occupata nelle pulizie o a strappar l'erba, ma avesse grandi desideri e vita interiore, non avrebbe in paradiso minor gloria dei più grandi Santi.
Ogni Visitandina ha la sua clausura con sè: il mio amabile Cuore è la sua clausura. ###
La vita interiore è l'anima di una Visitandina. Una religiosa senza questa vita è come un cadavere; bisogna però nutrirla, la vita interiore.
Vi è un apostolato di vita interiore, di immolazione, di vita nascosta, che è l'apostolato proprio delle Visitandine.
La tua vita in Monastero sarà una vita di raccoglimento e di silenzio, ma sarà pure una vita di apostolato: comunicherai agli altri quel fuoco che ti brucia.
Le figlie della Visitazione devono continuare la vita della Madonna sulla terra. ###
Le religiose della Visitazione possono realizzare il loro nome che indica un mistero tanto dolce.
Una visita corporale si può fare in un luogo solo, ma le visite dello spirito si fanno molto più semplicemente. Esse non sono contrarie alla clausura, perchè è proprio della Visitazione aiutare le anime. Quando mia Madre mi portò da S. Elisabetta, lo ero nascosto nel santuario che mi ero scelto; nessuno mi vedeva, ma quanto bene ho fatto.
C'è poi un altro genere di visite: venirmi a trovare nel SS. Sacramento. L'Ordine della Visitazione è, in tutta la Chiesa, quello che imita di più la mia vita eucaristica, perchè agli occhi del mondo non ha niente di appariscente.
Una religiosa della Visitazione deve essere un altare, un tabernacolo, una pisside, un ostensorio, un'ostia.
Il tuo cuore deve essere un altare. L'altare è innalzato da terra (distacco), è coperto di tovaglie bianche (purità di coscienza); quando si celebra la S. Messa, si mette il corporale che è di filo: così, tu devi mettere il corporale con un atto di ardentissima carità.
Poi c'è il tabernacolo che è quasi sempre chiuso, salvo quando si estrae o si nasconde il SS. Sacramento. Il tabernacolo è il tuo esterno che deve essere chiuso mediante il raccoglimento; e quando ti dai al prossimo o alle tue faccende, appena hai finito, torna a chiuderti nel raccoglimento.
La pisside è il tuo cuore: anche quando è nel tabernacolo, il Sacerdote non la lascia mai scoperta, ma la chiude, anzi la copre ancora con il velo; così il tuo cuore deve essere coperto con il velo della virtù.
Ostensorio, devi essere, quando sei in Comunità; allora mi devi mostrare. L'Ostia non è più che l'apparenza: lo devo vivere in te.
Sai perchè faccio tante grazie alle mie Visitandine? Perchè la Visitandina, quando è fedele, non è occupata che di me, per me; è con me, in me e mi usa tante finezze. La purità di intenzione mi rapisce il Cuore.
Tu sei madre delle anime e ne hai tante da salvare. Sì, sono tante, incalcolabili. Ne hai in Europa, in Oceania, in Africa. Quando compi un sacrificio, lo compi qui, ma c'è una rete di fili con cui lo porto le grazie alle anime. E' vero che qualche volta esse resistono, però sentono...
Abbi un grande zelo per le anime: è tempo di uscire dal nido del tuo amor proprio. Percorri tutto il mondo: ci sono tanti ignoranti da istruire, ci sono degli afflitti da consolare, dei dubbiosi da consigliare, dei tiepidi da infervorare. ,
Vi è un apostolato di preghiera, di silenzio, di sacrificio e di amore, che ha un tal peso ai miei occhi, che non si può credere.
Io non abbandono più le anime consacrate a me: quando mi scelgo un'anima, la tengo preziosa come la pupilla dell'occhio.
Sai perchè fra tutti gli Ordini religiosi ho scelto quello della Visitazione per dargli il mio Cuore? Perchè la Visitazione è una religione che mi forma tante martiri quante sono le religiose fedeli. Non è un martirio di sangue, ma un martirio d'amore. I profani non vedono niente. E' un assoggettamento non solo di tutti i giorni, ma di tutto il giorno, di tutti gli istanti, in modo che una Visitandina fedele non ha per sè neppure un istante.
La perfezione. alla quale è chiamata la Visitandina non ha limiti, perchè tende all'unione con Dio, e Dio è infinito in perfezione.
L'Ordine della Visitazione è il mio orto chiuso; in esso crescono fiori di ogni virtù. Tutti i fiori sono belli, ma ve ne sono di quelli che crescono nella serra, al riparo dal gelo, dal freddo, dalla pioggia; sono le anime predilette che sono chiuse nella serra del mio Sacro Cuore.
L'Ordine della Visitazione è destinato a onorare in modo particolare la SS. Trinità. Onorerai il Padre con la purità, il Figlio con l'umiltà, lo Spirito Santo con la soavità.
Tutta la perfezione si può rinchiudere in questa parola detta a riguardo del Verbo: "exinanivit". Così, fatte le debite proporzioni, si dovrebbe poter dire di ogni Visitandina.
Questa parola «annientamento» non è quasi conosciuta nel mondo, perchè il mondo è pieno di superbia, ma dovrebbe essere ricercata da una vera Visitandina. Annientamento innanzi a Dio, innanzi agli uomini e innanzi a se stessa.
L'annientamento innanzi a Dio ha, per conseguenza, un'assoluta dipendenza da Lui.
Sai a che cosa paragono le mie Visitandine? A un turibolo nel quale tutto il giorno esse gettano dei sacrifici.
Desidero di essere conosciuto, studiato con amore, cercato con diligenza, amato con ardore; dalle Visitandine, non mi contento di una conoscenza superficiale, voglio che mi si conosca a fondo.
Essere Visitandina vuol dire godere della gloria particolare che avrà l'Ordine in Paradiso per aver propagato la devozione al Sacro Cuore. Benchè una persona non abbia operato particolarmente, partecipa di quella gloria quale aggregata all'Ordine.
Ho fatto il dono del mio Cuore alla Visitazione e non glielo toglierò per tutta l'eternità; l'ho messo alla Visitazione come in un reliquiario d'oro».
«Religiosa vuol dire consacrata, e una cosa consacrata è data. Nello stesso modo che nei calici consacrati non si mette che il vino destinato a cambiarsi nel Sangue di Gesù mediante la consacrazione, così nel mio cuore non devo mettere che opere buone, destinate a cambiarsi in atti soprannaturali mediante la purità d'intenzione».


PREGHIERA

«O mio Gesù, come desidererei che tutti i palpiti del mio cuore, tutte le azioni della mia vita, tutti i passi che faccio, fossero tante voci che ti domandassero perdono.
Mio Dio, mio Padre, mio Creatore, mio Sposo, vengo a te per offrirti, nell'ardore del mio cuore, i voti che per grazia tua ho fatto alla tua divina maestà. Sono tuoi, i miei voti, perchè tu mi hai dato la grazia di farli; sono tuoi, perchè sono i legami che mi uniscono a te; sono ancora tuoi, perchè su di te conto per poterli ben osservare.
O Gesù, siimi sempre Gesù, e fa che io ti sia sempre sposa fedele. Così sia».

Dio sia benedetto.

Suor Benigna Consolato Ferrero

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