Una breve osservazione pratica: lo spirito del male non lascia l’uomo fino a che questi non respinge la sua persona; non è sufficiente respingere le sue insinuazioni. Gesù respinse le insinuazioni, ma il tentatore lo lasciò soltanto quando egli respinse la sua persona: «Vattene Satana!». Non si deve dimenticare che egli si può insinuare in noi valendosi di sentimenti o di idee apparentemente caritatevoli e questo, a volte, perfino immediatamente dopo una vera grazia divina. Si ricordi il caso di San Pietro; dopo di aver ricevuto la luce del Padre per confessare la filiazione divina del suo Maestro, vuole dissuaderlo dal salire a Gerusalemme a soffrire. È come se Gesù, nel suo apostolo, avesse sentito di nuovo l’alito del demonio, che voleva ottenere quel che non aveva potuto nelle tentazioni del deserto.
Tutta la vita di Gesù fu una lotta perseverante contro questo spirito del male, che si nascondeva nell’orgoglio degli uomini: «Voi – disse loro in una occasione – siete figli del diavolo» e «Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro».
Tutta la sottigliezza della ragione umana era guidata dal di dentro dal demonio; Gesù lotta, più che con gli uomini, con questo nemico che vive in loro, sia per mezzo di una posses- sione diabolica, sia per aver essi accettato in qualche misura il suo spirito. Gesù lo scaccia da coloro di cui si è impossessa- to, e gli altri, che partecipano di quello spirito del male, fanno questo assurdo commento: «Costui scaccia i demoni in nome di Belzebul, principe dei demoni» n . Gesù fa allora questa riflessione di senso comune: «Ogni regno discorde cade in rovina... Se Satana... è discorde con se stesso, come potrà dunque reggersi il suo regno? (dato che dite che io scaccio i demoni in nome di Belzebul). Ma se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio».
Quest’ultima affermazione è di somma importanza: il regno di Dio è giunto quando si scaccia l’usurpatore. Questi si era impadronito totalmente di alcuni uomini. Il regno di Dio consiste nel ritornare al primitivo piano divino, che Gesù instaura con l’espulsione del demonio. Spetta a ciascuno lasciare che Gesù continui la sua opera redentrice nella propria anima cacciando da essa lo spirito del male; la nostra collaborazione consiste nel dargli la nostra libertà in ogni atto, affinché Egli compia in ciascuno la Volontà del Padre. Allora il regno di Dio sarà effettivamente vicino.
JOSÉ BARRIUSO
Nessun commento:
Posta un commento