lunedì 24 agosto 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA CONDANNA DELLA PROSTITUTA DI BABILONIA

«Allora, uno dei sette Angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: “Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti tutti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione”. 
L’Angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso:
“Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra”. E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù.
L’Angelo mi disse: “io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta con sette teste e dieci corna” (...) Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna e sono anche sette re (...) Le dieci corna sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale per un’ora soltanto insieme con la bestia. (...) Le acque che hai visto, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue.
Le dieci corna che hai visto e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. (...) La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra»  (Apoc. 17; 1-18).

«Dopo di ciò, vidi un altro Angelo 
discendere dal cielo con grande potere
 e la terra fu illuminata dal suo splendore. 
Gridò a gran voce:
È caduta, è caduta
Babilonia la grande
Poiché diceva in cuor suo:
Io seggo regina,
vedova non sono
e lutto non vedrò;
per questo in un sol giorno, 
verranno su di lei questi flagelli: 
morte, lutto e fame;
sarà bruciata dal fuoco,
poiché potente Signore è Dio che l’ha condannata»
(Apoc. 18; 1-2, 7-8).

a cura del dott. Franco Adessa

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