La Battaglia Finale del Diavolo
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Un singolo foglio di carta
Anche prima che i recenti sviluppi facessero “scoppiare il caso”, era già evidente ai più che il Terzo Segreto fosse racchiuso in due documenti: uno sigillato nella busta e l’altro contenuto nel quaderno di Suor Lucia. Per quale altro motivo, altrimenti, la suora avrebbe dovuto menzionare, nella sua lettera al Vescovo da Silva del 9 gennaio 1944, che un testo del Segreto era contenuto in una busta sigillata e che questa busta si trovava “nei quaderni”? è chiaro che quei quaderni contengono qualcosa di collegato al Segreto, altrimenti non vi sarebbe stato motivo per includerli nella spedizione della busta.
Quel che è successo, probabilmente, è che tra la lettera del 9 gennaio 1944 e la consegna del Terzo Segreto compiuta personalmente da Suor Lucia al Vescovo di Gurza il 17 giugno 1944 (affinché quest’ultimo, a sua volta, lo consegnasse al Vescovo da Silva), il secondo testo deve essere andato a finire in una seconda busta sigillata, che recava correttamente l’“ordine 1960”. Malgrado Suor Lucia non abbia nominato quest’altra busta nella sua lettera di gennaio (né l’abbia mai fatto in un qualsiasi altro suo scritto di nostra conoscenza), siamo certi però del fatto che sia stata lei a crearla, perché come abbiamo appena accennato, il Cardinale Bertone ne rivelò l’esistenza mostrandola alla televisione, il 31 maggio 2007. Quando e come questa seconda busta sia entrata in gioco è un dato che verrà probabilmente svelato solamente quando saranno stati pubblicati i 24 volumi di documentazione su Fatima (tra i quali anche la corrispondenza di Suor Lucia) che furono preparati da Padre Alonso e pronti per andare in stampa, ma che furono fermati dai suoi superiori ecclesiastici, presumibilmente su ordine del Vaticano. (Solo due volumi di quest’opera, per giunta pesantemente editati, sono stati finora pubblicati). Ma concentriamoci per adesso sui contenuti dell’unica busta sigillata menzionata da Lucia il 9 gennaio 1944, riservandoci di discutere nel Capitolo 14 della seconda busta, nominata per la prima volta dal Cardinal Bertone nel 2007. Dopo aver finalmente messo per iscritto il Terzo Segreto ed averlo posto in una busta sigillata, Lucia era ancora talmente trepidante per i suoi contenuti, che non l’avrebbe mai affidata (e neanche i quaderni che l’accompagnavano) a nessuno che non fosse almeno un vescovo, affinché lo consegnasse al Vescovo da Silva.
Il 17 giugno 1944 Suor Lucia lasciò Tuy, attraversò il fiume Minho ed arrivò all’Asilo Fonseca dove consegnò personalmente il suo quaderno, in cui aveva inserito la lettera contenente il segreto, all’Arcivescovo Manuel Maria Ferreira da Silva (Arcivescovo di Gurza). Quello stesso giorno, l’Arcivescovo da Silva consegnò il Segreto al Vescovo José Alves Correia da Silva (Vescovo di Leiria) a casa sua in campagna, non lontano da Braga. A quel punto il Vescovo di Leiria portò il Segreto presso il Palazzo Episcopale di Leiria. Questi dettagli saranno molto importanti in vista di ciò che verrà rivelato nel Commento del Vaticano al Terzo Segreto, pubblicato il 26 giugno 2000.
Sin dall’inizio, la testimonianza unanime fu che il Terzo Segreto fosse contenuto sotto forma di lettera e su di un singolo foglio di carta. Padre Joaquin Alonso (l’archivista ufficiale dei documenti riguardanti le apparizioni di Fatima) riferisce come sia Suor Lucia che il Cardinale Ottaviani affermarono che il Segreto era scritto su di un singolo foglio di carta:
Lucia ci rivela di averlo scritto su di un foglio di carta. Il Cardinale Ottaviani, che lo ha letto, ci dice la stessa cosa: ‘ella lo scrisse su di un foglio di carta’ …67
Il Cardinale Ottaviani, in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, affermò nel 1967 di aver letto il Terzo Segreto e che esso era scritto su in un singolo foglio di carta. Egli confermò questa informazione l’11 febbraio 1967, durante una conferenza stampa al raduno dell’Accademia Pontificia Mariana a Roma. Il Cardinale Ottaviani affermò:
E quindi, che cosa ha fatto [Lucia] per obbedire alla Santa Vergine Maria? Ha scritto su di un foglio di carta, in portoghese, quello che la Santa Vergine le aveva chiesto di rivelare …68
Il Cardinale Ottaviani è un testimone di questo fatto. Durante la stessa conferenza stampa egli aggiunse:
Io, che ebbi la grazia ed il dono di leggere il testo del Segreto – anche io tuttavia, sono tenuto al silenzio in quanto costretto dal Segreto …69
Abbiamo anche la testimonianza del Vescovo Venancio, all’epoca Vescovo ausiliare di Leiria-Fatima, il quale nel marzo del 1957 ricevette l’ordine, da parte del Vescovo da Silva, di portare delle copie di tutti gli scritti di Suor Lucia – incluso l’originale del Terzo Segreto – al Nunzio Apostolico di Lisbona, perché venissero trasferiti a Roma. Prima di portare gli scritti di Lucia al Nunzio, tuttavia, il Vescovo Venancio guardò in controluce la busta contenente il Terzo Segreto e vide che il Segreto era “scritto su di un piccolo foglio di carta”.70 Frère Michel, riconobbe per primo il valore di questa testimonianza:
Tuttavia, grazie alle rivelazioni del Vescovo Venancio, all’epoca Vescovo Ausiliario di Leiria ed intimamente coinvolto in questi eventi, abbiamo ora molti fatti certi di cui dobbiamo tener conto e che non dobbiamo dimenticare. Io stesso ricevetti queste informazioni per bocca dello stesso Vescovo Venancio, il 13 febbraio 1984 a Fatima. Il precedente Vescovo di Fatima mi ripeté, quasi parola per parola, quello che aveva già detto precedentemente a Padre Caillon, il quale ne dette un resoconto assai dettagliato durante le sue conferenze.71
Ecco la testimonianza del Vescovo Venancio, secondo Frère Michel:
Il Vescovo Venancio ci disse che una volta, trovandosi da solo, prese la busta contenente il Terzo Segreto e cercò di vederne in controluce i suoi contenuti. Nella grande busta del Vescovo egli intravide una seconda busta più piccola, quella di Lucia, e dentro questa busta un normale foglio di carta con margini in entrambi i lati di circa tre quarti di centimetro. Si prese la briga di misurare le dimensioni di tutto. Così, il Segreto finale di Fatima era stato scritto su di un foglietto di carta.72 [enfasi aggiunta]
Come vedremo nel Capitolo 9, il testo pubblicato dal Vaticano nel 2000 non corrisponde alla descrizione di questo documento.
Altri elementi provano ulteriormente che questo singolo foglietto di carta conteneva circa 20-25 righe di testo. Su questo punto le testimonianze di Suor Lucia, del Cardinale Ottaviani, del Vescovo Venancio, di Padre Alonso, di Frère Michel e di Frère François sono tutte concordi:
… siamo certi che le venti o trenta righe del Terzo Segreto …73
L’ultimo Segreto di Fatima, scritto in un foglietto di carta, non è quindi molto lungo. Probabilmente venti o venticinque righe …74
Il Vescovo Venancio guardò “la busta [contenente il Terzo Segreto] in controluce. Fu in grado di vedere al suo interno un foglietto di cui misurò le dimensioni. Sappiamo così che il Terzo Segreto non è molto lungo, probabilmente 20 o 25 linee…”75
Scritto sotto forma di lettera
È altrettanto chiaro il fatto che il Terzo Segreto sia stato scritto sotto forma di lettera indirizzata al Vescovo da Silva. Suor Lucia in persona ci disse che il Terzo Segreto era stato scritto come una lettera. Su questo punto abbiamo la testimonianza scritta di Padre Jongen il quale, il 3-4 febbraio 1946, interrogò Suor Lucia come segue:
‘Lei ci ha fatto già conoscere due parti del Segreto. Quando arriverà il tempo di rivelare la terza parte?’ ‘Ho già comunicato la terza parte in una lettera al Vescovo di Leiria’, rispose.76 [enfasi aggiunta]
Ci sono poi le parole decisive del Canonico Galamba:
Quando il Vescovo si rifiutò di aprire la lettera, Lucia gli fece promettere che sarebbe stata sicuramente aperta e letta al mondo dopo la sua morte oppure nel 1960, quale dei due eventi fosse accaduto prima.77 [enfasi aggiunta]
Come vedremo nel Capitolo 9, ciò che ha pubblicato il Vaticano nel 2000 non è scritto sotto forma di lettera.
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Padre Paul Kramer
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