1.III.1936. In questo giorno, durante la santa Messa, si è impossessata
di me una forza misteriosa ed una smania che mi sollecita a dare inizio
all'esecuzione dei desideri di Dio.Inoltre mi è stata data una
comprensione così limpida delle cose che il Signore vuole da me, che per
la verità se mi giustificassi dicendo che non capisco qualche cosa di
quello che esige da me il Signore, mentirei. Il Signore infatti mi ha fatto
conoscere la Sua volontà in maniera evidente e chiara e non ho per
questo un'ombra di dubbio. Ed ho capito che sarebbe la più grande
ingratitudine rimandare ancora questa questione, che il Signore vuole
concludere per la Sua gloria e per il bene di un gran numero di anime, e
si serve di me come di un povero strumento, per mezzo del quale deve
realizzare il Suo eterno disegno di Misericordia. In verità sarebbe
veramente ingrata la mia anima, se si opponesse più a lungo alla volontà
di Dio. Ormai più nulla mi trattiene da ciò, né la persecuzione, né le
sofferenze, né gli scherni, né le minacce, né le suppliche, né la fame, né il
freddo, né le lusinghe, né le amicizie, né le contrarietà, né gli amici, né i
nemici, né le cose che sto vivendo ora, né quelle che verranno, né l'odio dell'inferno. Nulla mi può impedire di compiere la volontà di Dio. Non
faccio affidamento sulle mie forze, ma sulla Sua onnipotenza, poiché se
mi ha fatto la grazia di conoscere la Sua santa volontà, mi concederà
anche la grazia di poterla compiere. Non posso tralasciare di dire quanto
si opponga a questa mia aspirazione la mia propria bassa natura, che
avanza le sue pretese e provoca talvolta una lotta così accanita nella mia
anima che, come Gesù nell'Orto degli Ulivi, così anch'io grido all'Eterno
Padre: « Se è possibile, passi da me questo calice; tuttavia non quello che
io voglio, ma quello che vuoi Tu, Signore. Sia fatta la Tua volontà ». Non
è tutto segreto per me quello che dovrò passare, ma, con piena
consapevolezza, accetto tutto quello che mi manderai, o Signore. Ho
fiducia in Te, o Dio misericordioso e desidero mostrare io per prima,
quella fiducia che esigi dalle anime. O Verità eterna, aiutami ed
illuminami lungo le strade della vita e fa' che si adempia in me la Tua
volontà. Non desidero nulla, solo fare la Tua volontà, o mio Dio; non
importa se mi sarà facile o mi sarà difficile. Sento che una forza
misteriosa mi spinge ad agire; una sola cosa mi trattiene, la santa
obbedienza. O mio Gesù, mi sproni e dall'altra parte mi reggi e mi freni.
O Gesù mio, anche in questo sia fatta la Tua volontà. In una situazione
simile durai per alcuni giorni ininterrottamente, le forze fisiche
cominciarono a venirmi meno. Benché non avessi detto nulla di ciò a
nessuno, tuttavia quando la Madre Superiora notò la mia sofferenza,
disse: « Ho notato che lei, sorella, è cambiata e molto pallida ». E mi
raccomandò di andare a riposare prima e di riposare più a lungo ed
ordinò che la sera mi portassero una tazza di latte caldo. Il suo cuore
premuroso e veramente materno avrebbe voluto aiutarmi, però le cose
esterne non influiscono sulle sofferenze dello spirito e non procurano
molto sollievo. Nel confessionale attinsi forza e consolazione venendo a
sapere che ormai non avrei atteso a lungo per intraprendere l'azione.
Giovedì, quando andai nella cella, vidi sopra di me un'Ostia sacra in una
grande luce. All'improvviso udii una voce, che mi sembrava uscisse da
sopra l'Ostia: « In Essa sta la tua forza: Essa ti difenderà ». Dopo
queste parole la visione scomparve, ma una forza misteriosa entrò nella
mia anima ed una strana luce mi fece conoscere in che consiste il nostro
amore verso Dio, e cioè nel fare la Sua volontà. O Santissima Trinità, o
Dio eterno, desidero risplendere nella corona della Tua Misericordia,
come una minuscola pietra, la cui bellezza dipende dalla luce del Tuo
raggio e della Tua inimmaginabile Misericordia. Tutto ciò che c'è di bello
nella mia anima, è Tuo, o Dio, io, per quanto ho di mio, sono sempre una
nullità. All'inizio della Quaresima chiesi al mio confessore di assegnarmi
una mortificazione per quel periodo ed ottenni quella di non ridurmi le
vivande, ma di meditare durante i pasti sul fatto che Gesù in croce
accettò aceto misto a fiele. « Questa sarà la mortificazione ». Non
pensavo che ne avrei ritrovato un così grande vantaggio per la mia anima. Il vantaggio consiste nel fatto che medito continuamente sulla
Sua dolorosa Passione e quando prendo i pasti, non distinguo quello che
mangio, ma sono occupata a pensare alla morte del mio Signore.
All'inizio della Quaresima chiesi anche che mi venisse cambiato l'esame
particolare di coscienza ed ottenni questo: di compiere quello che faccio
con la pura intenzione di riparare per i peccatori. Ciò mi mantiene in una
continua unione con Dio e questa intenzione perfeziona le mie azioni,
poiché tutto quello che faccio, lo faccio per le anime immortali. Tutte le
pene e tutte le fatiche sono nulla, quando penso che servono a ricondurre
a Dio delle anime di peccatori. Maria è la mia Maestra, che m'insegna
sempre come vivere per Iddio. O Maria, il mio spirito s'illumina nella Tua
mitezza e umiltà. Una volta che entrai in cappella per cinque minuti di
adorazione e pregai per una certa persona, compresi che non sempre Dio
accerta le nostre preghiere per quelle anime per le quali noi preghiamo,
ma le destina per altre anime e non portiamo loro sollievo nelle pene che
soffrono nel fuoco del purgatorio. La nostra preghiera però non va
perduta. il rapporto confidenziale dell'anima con Dio. Iddio si avvicina
all'anima in una maniera particolare, nota solo a Dio e all'anima.
Nessuno si accorge di questa unione misteriosa; in questa unione
primeggia l'amore e solo l'amore fa tutto. Gesù si dà all'anima in un
modo soave, dolce, e nel Suo profondo c'è la quiete. Gesù le concede
molte grazie e la rende capace di condividere i suoi pensieri eterni e
talvolta rivela all'anima i suoi divini intendimenti. Quando il Padre
Andrasz mi disse che sarebbe bene che nella Chiesa di Dio ci fosse un
gruppo di anime che impetrassero la divina Misericordia, poiché in verità
noi tutti abbiamo bisogno di questa Misericordia, dopo queste sue parole,
una luce singolare penetrò nella mia anima. Oh, quanto è buono il
Signore!
Diario di Santa Sr. Faustina Kowalska
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