venerdì 19 marzo 2021

SAN GIUSEPPE: IL PIÙ SANTO DEI SANTI

 


APPARIZIONI DI SAN GIUSEPPE 

Padre Herminio Higuera, parroco di La Felguera (Asturie - Spagna), in una conferenza che tenne il 18 marzo 1982 ai Crociati di Santa Maria a Valladolid, raccontò un fatto personale. Disse così: Ero impegnato nella ricostruzione della chiesa parrocchiale ed una domenica, alle nove di sera, ero in ufficio quando entrò un signore venerabile di circa 65 anni, con una barba di otto giorni, bianca. Nel vederlo, mi palpitò il cuore fin dal primo momento. Gli dissi: Si sieda. 

No, no, ci metto un attimo. Vengo a consegnarle ciò di cui lei ha bisogno. 

Io avevo un diario dove man mano prendevo nota delle collaborazioni dei fedeli affinché tutti potessero vedere come avevano collaborato, e presi il libro per mostrarglielo, ma egli mi disse: 

No, non occorre. 

Mi lasciò i soldi ed andò fuori. Io gli andai dietro per salutarlo sulla porta. Uscii dallo studio, attraversai l’atrio, poi la porta, entrai nella piazza ma quell’uomo era scomparso. E sì che era una piazza con un’enorme spianata senza angoli. Rimasi a guardare da una parte e dall’altra ma non vidi nessuno. Ritornai in ufficio e riposi la busta in un cassetto sotto chiave, senza aprirla e me ne andai a cena. Per tutta la notte non riuscii a dormire, io credevo che fosse stato san Giuseppe ad apparirmi, con un abito semplice come la giacca dei commercianti. Il giorno dopo mi sedetti in confessionario presto, come tutti i giorni, pregando. Poi celebrai la messa. Andai a fare colazione ma ero nervoso per la notte trascorsa. Mi diressi all’ufficio parrocchiale per aprire la busta, pensando che si trattasse di un miracolo di san Giuseppe. Quando l’ebbi tagliata, vi trovai esattamente il denaro di cui avevo bisogno. Né un centesimo di più, né uno di meno. Esatti. Questo è stato a mio giudizio, uno dei miracoli che san Giuseppe mi ha fatto, ed io gli sono sempre stato molto devoto, fin da quando mia madre mi trasmise la sua venerazione. 

Una religiosa, che conosco personalmente e che possiede doni mistici straordinari, mi raccontava in confidenza qualcosa che le era accaduto quando aveva dieci anni e viveva in casa dei suoi genitori. Un giorno, di mattina, suonarono alla porta, ed ella uscì a vedere chi era. Vide una famiglia molto povera; il padre aveva un aspetto dignitoso e aveva la barba; i suoi occhi irradiavano pace e amore. La signora portava un bambino addormentato in braccio, diffondendo, allo stesso modo, amore e tenerezza. Nel vederli pensò che volevano qualcosa da mangiare, poiché all’epoca, nel 1947, erano molti quelli che in Spagna chiedevano l’elemosina nei paesi. Sua madre le aveva detto di non lasciare andare nessun povero senza dargli qualcosa, ma che nel rientrare in casa a cercare il cibo, doveva chiudere la porta, poiché un vicino era stato derubato in questo modo. 

La bambina si sentiva così piena di fiducia alla presenza di quella famiglia povera, che volle entrare a cercare da mangiare, lasciando la porta aperta. Allora la signora la chiamò per nome e le disse di chiudere la porta. Come faceva a sapere il suo nome se non si erano mai viste? Come sapeva che doveva chiudere la porta per obbedire alla sua mamma? La ragazzina rispose: Se mia madre fosse qui, non vi chiuderebbe la porta. E se ne andò a cercare qualcosa da dare a loro. Ma la donna chiuse la porta. Quando la bimba tornò, non li trovò più. Chiese informazioni alle sue vicine ma nessuno sapeva dove fossero, non riuscirono a localizzarli nonostante non potessero essere andati molto lontano senza mezzi di trasporto. Quella ragazzina, oggi religiosa, ha sempre pensato che si sia trattato della Sacra Famiglia e non ha mai dimenticato quello sguardo dolce e limpido di san Giuseppe e della Vergine, che le avevano ispirato e le ispiravano ancor oggi, tanta fiducia, amore e tenerezza.

P. ÁNGEL PEÑA 

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