COLLOQUI EUCARISTICI
A - "Sì, Gesù, noi vogliamo seguirti, facendo quanto ci insegni. Oggi però è tanto difficile difendersi dal mondo e affrontarlo efficacemente, perché ogni giorno ci presenta nuove idee errate in maniera subdola, che ci confondono e quasi ci inducono a dargli ragione...
È più facile stare in guardia da un'eresia chiaramente pronunciata, che da certe idee presentate come parte della cultura moderna, che creano stati d'animo contrari alla fede senza che nemmeno uno se ne accorga."
R - "È la nuova arte del Maligno che sa adattare ai tempi la sua azione malefica, e intensifica la sua battaglia con le arti più subdole.
Ma non temete: egli non ha vinto le guerre anche se possiede le armi più affinate da mettere in campo.
Ora ha scatenato il vento del modernismo e della malata contestazione e dissacrazione, della negazione di tutte le verità di fede e alimenta i suoi errori con dottrine che la gente non conosce, e appunto per questo ne assimila gli elementi più comodi, più conformi al proprio modo di vivere umano, quindi più deleteri.
Ognuno si fa una religione e una morale su misura dei propri istinti e dei propri gusti, non curandosi della realtà oggettiva della Rivelazione e della Redenzione, non curandosi della sublime realtà della mia Chiesa che Io vi ho dato quale sacramento di salvezza, depositando in essa l'unica mia rivelazione destinata a salvarvi.
Si è fatto credere che ciò che più vale è esistere, è lo stare bene.
Questo ha portato a mettere in evidenza il fatto dell'esistere per se stesso, non del suo fine, non dei suoi modi. Ha esaltato il possedere, l'edonismo, e ha provocato il decadimento dei valori che erano sostenuti dall'idea del bene, del buono, dell'eterno.
Così sono emersi i fatti più penosi: l'angoscia e il nichilismo, che hanno partorito il pessimismo.
Niente più speranza, niente più visione di una vita futura che esalta, che premia, che incorona la vita terrena.
Questo perché l'uomo sarebbe azionato da due princìpi: il principio del sesso e il principio della morte, uno più macabro dell'altro.
Accettando questi princìpi si è arrivati al disprezzo di tutto e di tutti e si è contenti se si può arrivare a denigrare chiunque abbia fatto qualcosa di buono: l'autorità, i grandi nomi della storia.
Non avete più stima l'uno dell'altro per il gusto recondito di trovare in ognuno il bassofondo melmoso, senza misericordia per nessuno.
Allora anche i miei santi che sono in mezzo a voi non li riconoscete, perché il vostro occhio malato non vede la luce, il bello, la bontà, ma solo le tenebre.
Avete dimenticato che Io vi avevo detto: "Non giudicate per non essere giudicati, perché con la misura con cui giudicate sarete misurati" (Mt. 7-1,3)
Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? (…) Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello" (Mt. 7 - 3, 6)
Voi, invece, non vi amate, ma vi adirate l'uno contro l'altro, vi emarginate a vicenda e la discordia turba i vostri giorni e le vostre notti, e la pace non trova posto nelle famiglie e nel mondo.
Se avete l'abitudine mentale di sottovalutare i vostri fratelli, di attribuire ad essi sempre un'intenzione cattiva, di andare a rimescolare sempre il peggio nella loro vita, correggetevi, perché con questo piombo osceno nell'anima non vi innalzate verso l'amore, verso la bontà di cui quell'abitudine mentale è la negazione."
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