lunedì 29 marzo 2021

Il compimento del dovere.

 


Cristianesimo vissuto

Insomma i doveri dello stato incarnano per te tutto il tuo dovere, in  una maniera concreta e positiva; in modo che in ultima analisi, il tuo  lavoro in questo mondo si compendia in questo: conoscere, amare e  compiere i doveri del tuo stato. Conoscerli, amarli e compierli tali  quali Dio te li impone, e perché egli te li impone. È qui che bisogna  saper evitare le illusioni dell'interesse, le fluttuazioni del capriccio, i  meschini calcoli della codardia, i falsi pretesti delle passioni.

Il dovere è il dovere; esso s'impone a te, non sei tu che lo crei. -Tu  devi prenderlo quale è. Se lo mutili a seconda delle tue convenienze,  non avrai più che i resti di un cadavere. Nota, del resto, che il dovere  è qualcosa di vivo, composto da un'anima e d'un corpo. Il corpo del  dovere è la lettera delle prescrizioni, che nei loro diversi articoli  compongono come le membra della legge. L'anima è la volontà di  Dio, che ispira, penetra ed anima le prescrizioni. Secondo  l'espressione di S. Paolo, vi è la lettera, che per se stessa è morta, e lo  spirito che le dà la vita46. Se tu vuoi vivere del tuo dovere, non  ucciderlo; perciò devi prenderlo nella sua integrità, col suo spirito e  con la sua lettera, con l'anima e col suo corpo. Quando fai una scelta  fra le prescrizioni che ti convengono e quelle che non ti convengono,  prima di tutto non hai più affatto l'anima del dovere, poiché facendo  tale scelta, tu la tua volontà e non quella di Dio; poi non hai che  brandelli del corpo, poiché ne pigli alcuni e ne lasci altri. In tali  condizioni, qual vita interiore vi potresti trovare?

Se vuoi vivere del tuo dovere, prendilo vivente, cioè, nella sua  interezza; ed appigliati alla sua anima, cioè, alla volontà di Dio. Finché  non vedrai nel tuo dovere quella gran cosa che ne è la vita, finché  non l'accetterai senza calcolo, senza diminuzione, senza divisione,  non comprenderai nulla in fatto di dovere, ed esso non sarà per te  che un peso fastidioso. Niente è bello e soave, niente è forte e  fortificante come il dovere vivente; niente è odioso e schiacciante  come il dovere sbocconcellato e morto. Se il dovere ti è costato tanto  finora, prenditela con te stesso; perché l'hai ucciso? Sii una buona  volta l'uomo del dovere, del dovere integrale, non l'uomo dei tuoi  capricci e delle tue passioni; non l'uomo degli espedienti e dei  compromessi, ma l'uomo del dovere, sempre; e non ti lagnerai più del  suo peso, come fa l'uccello il quale non si lagna del peso delle sue ali;  e comprenderai e gusterai quelle parole del Salvatore: Il mio giogo è  soave e il mio carico leggero47.

Non posso qui indicarti le particolarità dei doveri del tuo stato; non  sono consigli particolareggiati ch'io qui ti do, ma i principii generali  della tua vita, la linea direttiva della tua condotta. A me basta  indicarti il compito e il posto dei doveri del tuo stato nell'economia  dell'opera della tua perfezione, e d'indicarti il modo sostanziale  secondo cui li devi mettere in pratica. Spetta poi a te aggiungere tutte  le particolarità.

Quello che cerco di formare in te, non è la regolarità esterna d'una  vita più o meno meccanica. Quello che voglio darti, non è un  regolamento. Non già che non te ne occorra uno; un regolamento è  necessario all'uomo, come la scorza all'albero. Né il succo può  circolare nell'albero senza la protezione della scorza, né la corrente  della vita divina nell'anima senza la protezione del regolamento. Ma  né la scorza né il regolamento sono la vita. Dei regolamenti se ne  trovano dappertutto, abbondano e sovrabbondano; non c'è bisogno  ch'io ne aggiunga un altro a quello già esistente. Ma quello che  abbonda meno, quello che tiene troppo poco posto nella maggior  parte delle nostre organizzazioni fittizie, è il succo: il succo, cioè lo  spirito interiore che costituisce la vita. Ecco quello che vorrei formare  in te. Il solo bene che ho di mira, l'unico frutto che vorrebbe recare  all'anima tua questo lavoruccio, è lo spirito cristiano. Ah! se la tua vita  potesse essere animata da questo soffio, riempita di questo succo,  nutrita di questa sostanza! O mio Dio! inviate il vostro spirito, e noi  saremo creati, e, la faccia della nostra vita sarà rinnovata48.

François de Sales Pollien

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