Cristianesimo vissuto
Insomma i doveri dello stato incarnano per te tutto il tuo dovere, in una maniera concreta e positiva; in modo che in ultima analisi, il tuo lavoro in questo mondo si compendia in questo: conoscere, amare e compiere i doveri del tuo stato. Conoscerli, amarli e compierli tali quali Dio te li impone, e perché egli te li impone. È qui che bisogna saper evitare le illusioni dell'interesse, le fluttuazioni del capriccio, i meschini calcoli della codardia, i falsi pretesti delle passioni.
Il dovere è il dovere; esso s'impone a te, non sei tu che lo crei. -Tu devi prenderlo quale è. Se lo mutili a seconda delle tue convenienze, non avrai più che i resti di un cadavere. Nota, del resto, che il dovere è qualcosa di vivo, composto da un'anima e d'un corpo. Il corpo del dovere è la lettera delle prescrizioni, che nei loro diversi articoli compongono come le membra della legge. L'anima è la volontà di Dio, che ispira, penetra ed anima le prescrizioni. Secondo l'espressione di S. Paolo, vi è la lettera, che per se stessa è morta, e lo spirito che le dà la vita46. Se tu vuoi vivere del tuo dovere, non ucciderlo; perciò devi prenderlo nella sua integrità, col suo spirito e con la sua lettera, con l'anima e col suo corpo. Quando fai una scelta fra le prescrizioni che ti convengono e quelle che non ti convengono, prima di tutto non hai più affatto l'anima del dovere, poiché facendo tale scelta, tu la tua volontà e non quella di Dio; poi non hai che brandelli del corpo, poiché ne pigli alcuni e ne lasci altri. In tali condizioni, qual vita interiore vi potresti trovare?
Se vuoi vivere del tuo dovere, prendilo vivente, cioè, nella sua interezza; ed appigliati alla sua anima, cioè, alla volontà di Dio. Finché non vedrai nel tuo dovere quella gran cosa che ne è la vita, finché non l'accetterai senza calcolo, senza diminuzione, senza divisione, non comprenderai nulla in fatto di dovere, ed esso non sarà per te che un peso fastidioso. Niente è bello e soave, niente è forte e fortificante come il dovere vivente; niente è odioso e schiacciante come il dovere sbocconcellato e morto. Se il dovere ti è costato tanto finora, prenditela con te stesso; perché l'hai ucciso? Sii una buona volta l'uomo del dovere, del dovere integrale, non l'uomo dei tuoi capricci e delle tue passioni; non l'uomo degli espedienti e dei compromessi, ma l'uomo del dovere, sempre; e non ti lagnerai più del suo peso, come fa l'uccello il quale non si lagna del peso delle sue ali; e comprenderai e gusterai quelle parole del Salvatore: Il mio giogo è soave e il mio carico leggero47.
Non posso qui indicarti le particolarità dei doveri del tuo stato; non sono consigli particolareggiati ch'io qui ti do, ma i principii generali della tua vita, la linea direttiva della tua condotta. A me basta indicarti il compito e il posto dei doveri del tuo stato nell'economia dell'opera della tua perfezione, e d'indicarti il modo sostanziale secondo cui li devi mettere in pratica. Spetta poi a te aggiungere tutte le particolarità.
Quello che cerco di formare in te, non è la regolarità esterna d'una vita più o meno meccanica. Quello che voglio darti, non è un regolamento. Non già che non te ne occorra uno; un regolamento è necessario all'uomo, come la scorza all'albero. Né il succo può circolare nell'albero senza la protezione della scorza, né la corrente della vita divina nell'anima senza la protezione del regolamento. Ma né la scorza né il regolamento sono la vita. Dei regolamenti se ne trovano dappertutto, abbondano e sovrabbondano; non c'è bisogno ch'io ne aggiunga un altro a quello già esistente. Ma quello che abbonda meno, quello che tiene troppo poco posto nella maggior parte delle nostre organizzazioni fittizie, è il succo: il succo, cioè lo spirito interiore che costituisce la vita. Ecco quello che vorrei formare in te. Il solo bene che ho di mira, l'unico frutto che vorrebbe recare all'anima tua questo lavoruccio, è lo spirito cristiano. Ah! se la tua vita potesse essere animata da questo soffio, riempita di questo succo, nutrita di questa sostanza! O mio Dio! inviate il vostro spirito, e noi saremo creati, e, la faccia della nostra vita sarà rinnovata48.
François de Sales Pollien
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