martedì 23 marzo 2021

Ma l’uomo senza Dio pensa sempre da stolto. È incapace di qualsiasi discernimento. Tutto vede e tutto pensa dalla sua inutilità, stoltezza, vanità.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

2 Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli indovini, gli incantatori e i Caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 

Il re ha un desiderio: conoscere il contenuto del sogno. Convoca alla sua corte tutti coloro che, a suo giudizio, in qualche modo avrebbero potuto svelarglielo.  

Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli indovini, gli incantatori e i Caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 

Tutti gli esperti convocati, si presentano al re. Essi però ancora non sanno di cosa si tratti. Sono maghi e indovini per gli altri, ma non per se stessi. 

Se fossero stati indovini per se stessi, di certo avrebbero pensato due volte prima di recarsi dal re. Avrebbero trovato ogni scusa per non presentarsi. 

È verità. Ciò che è mistero e ciò che Dio sigilla, nessun uomo lo potrà mai conoscere. Non c’è sapienza e non c’è intelligenza che lo possa conoscere. 

Tutta la vita dell’uomo è un mistero sigillato. Lo conosce solo il Signore e colui al quale il Signore dona la chiave per poter entrare in essa. 

Anche a colui al quale il Signore dona le chiavi, conosce solo quel tanto che il Signore vuole che lui conosca e sempre per manifestare la sua gloria. 

3 Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». 

Il re inizia il suo discorso come se si trattasse semplicemente e puramente di interpretazione. In queste cose essi erano abilissimi nel parlare. 

Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». Lui ha un desiderio: sapere il significato del suo sogno. 

Vorrebbe da questo esercito di esperti che subito, già da questa prima frase, giungesse a lui una risposta ben precisa. Sono maghi! È il loro mestiere!  

4 I Caldei risposero al re: «O re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». 

I Caldei notano che il re aveva omesso di riferire loro un dettaglio assai necessario. Voleva la spiegazione, ma senza raccontare il sogno. 

I Caldei risposero al re: «O re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». È possibile spiegare ciò che non si conosce? 

Se il re vuole conoscere la spiegazione del suo sogno, è bene che lo racconti loro. Raccontato il sogno, subito verrà fuori la sua spiegazione. 

Se il re non racconta il sogno, come possono essi interpretarlo e darne la spiegazione? Si ascolta prima il sogno e poi si spiega. 

Si noti bene e si osservi. Dio sta preparando la via a Daniele perché entri lui in scena e manifesti quanto infinitamente superiore è il Dio da lui adorato. 

È il Signore che ha messo in grande agitazione il re di Babilonia. Attraverso questa agitazione il re conoscerà Daniele e la grandezza del suo Dio. 

Per vedere Dio nella storia quando Dio non si vede occorre la sapienza divina. Questa sapienza non a tutti è data. Il Signore ne è custode geloso. 

Noi sappiamo che questo è l’agire di Dio. Lui rende impossibile le cose degli uomini, per preparare la via a quanti dovranno manifestare la sua verità. 

Ora il Signore ha deciso di attestare al re di Babilonia che nessun Dio è simile al Dio di Daniele. Solo Lui è il Dio vivo e vero e conosce ogni cosa. 

Ora il Signore rende vuota la mente del re. Lui nulla ricorda. Rende vana la scienza dei sapienti di tutto il suo regno. Non ci sono narrazioni del sogno. 

Se loro sono veri indovini e maghi, esperti conoscitori delle cose, devono dire il sogno e darne la spiegazione. La conoscenza del sogno fa vero l’indovino.  

5 Rispose il re ai Caldei: «La mia decisione è ferma: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua spiegazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte a letamai. 

Se il re conoscesse il sogno potrebbe anche raccontarlo. Ma lui non lo ricorda. Come fa a narrare ciò che non ricorda? È privo di ogni memoria. 

Rispose il re ai Caldei: «La mia decisione è ferma: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua spiegazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte a letamai. Sono gli indovini che devono portare il sogno in superficie. 

Sono loro che dovranno anche darne la spiegazione. La decisione del re è ferma. Pende su di loro una dura sentenza di morte e di distruzione. 

Se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua spiegazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte a letamai. È momento di grande panico! 

La decisione è presa. Se voi siete indovini, dove sapere cosa ho sognato e il suo significato. Se non lo sapete, non servite e io vi distruggerò. 

A nulla serve mantenere in vita nel regno una classe di persone inutili quanto al loro ministero. O siete utili o non servite. Se non servite, sarete eliminati. 

6 Se invece mi rivelerete il sogno e la sua spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Rivelatemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 

Il re è persona giusta. Se loro sono inutili, scompariranno. Finiranno le illusioni e gli inganni. Se invece sono utili, allora riceveranno da lui grandi onori.  

Se invece mi rivelerete il sogno e la sua spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Rivelatemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 

Sempre il nostro Dio opera la distinzione tra bene e male, vita e morte, giustizia e ingiustizia, onestà e disonestà, utilità e inutilità.  

Questa verità vale anche per il cristiano. Se il cristiano è utili, è giusto che sia onorato da Dio. Se è servo infingardo, è giusto che venga disonorato. 

Questa distinzione varrà anche nell’eternità. Lì la benedizione e la maledizione, l’utilità e l’inutilità saranno eterne. Bene e male non sono la stessa cosa. 

Maghi e indovini sono utili se diranno il sogno e la sua spiegazione. Saranno onorati. Altrimenti saranno tutti cancellati dalla faccia della terra. 

La nostra società oggi coltiva l’inutilità e all’inutilità consegna la sua vita. Passa da una inutilità ad un’altra, convinta che cambiando inutilità, cambia la vita. 

Quando Dio viene tolto dal cuore dell’uomo, l’uomo all’istante non solo diventa inutile in relazione al bene, diviene capace di ogni male. È stolto e insipiente. 

Ma l’uomo senza Dio pensa sempre da stolto. È incapace di qualsiasi discernimento. Tutto vede e tutto pensa dalla sua inutilità, stoltezza, vanità.  

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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