GESÙ - L'UNIVERSITÀ DEL MIO SACRO CUORE LEZIONI D'AMORE
MARIA E I TORMENTI DEL SIGNORE
La flagellazione, l'incoronazione di spine e la condanna.
Figli miei, ancora una volta ci incontriamo nella più bella stanza del mio Sacro Cuore. Oggi accompagnerete mia Madre in questo insegnamento, camminerete con lei che non mi ha mai abbandonato, seguirete le mie orme. Era sempre con me.
Mentre venivo condotto nella casa di Anna, suo genero Caifa stava facendo tutti i preparativi per iniziare il mio processo. Nel frattempo, nell'Orto degli Ulivi, Mia Madre aveva tenuto il panno imbevuto del Mio Preziosissimo Sangue nel suo abito interno vicino al suo cuore.
Chiude gli occhi, fa un respiro profondo e contempla il luogo che fu testimone del primo spargimento del mio sangue e del mio arresto, tutto è illuminato dalla luna, a poca distanza ci sono le sante donne che si tengono per mano e la guardano costernate.
Una di loro, Maria Maddalena, si avvicina a mia madre e le chiede: MADRE, che cosa è successo? Maria, con voce dolente ma con l'eleganza di una signora e di una regina, le dice:
LA PASSIONE DI MIO FIGLIO GESÙ È INIZIATA, TUTTO È INIZIATO. È STATO ARRESTATO COME IL PIÙ VILE DEI CRIMINALI. CHE MALE HA FATTO MIO FIGLIO AL MONDO PER ESSERE SEQUESTRATO COME UN AGNELLO MITE PER IL SACRIFICIO?
E alzando gli occhi in alto esclama: O PADRE SANTO, abbi pietà del mio bambino che è tuo figlio, NON TI CHIEDO DI TOGLIERE QUESTO CALICE DELL'AMAREZZA MA DI TENERLO NELLE PROSSIME ORE DI SOFFERENZA. ABBI PIETÀ DEI LORO ACCUSATORI E CARNEFICI, NON SCATENARE LA TUA IRA SUGLI UOMINI PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO.
E mentre mia madre diceva queste parole, le donne si abbracciarono e caddero in un pianto sconsolato, la risposta che avevano ricevuto ferendo i loro cuori.
Maddalena, in lacrime e sul punto di svenire, chiede di nuovo a mia Madre: COSA FAREMO ORA? DOVE HANNO PORTATO IL MIO SIGNORE?
Maria prende le mani delle donne, con uno sguardo profondo e consolante, e dice loro: SONO QUI PER CONSOLARVI, ANDIAMO A QUELLI DI CAIFA VI PORTEREMO PRESTO LÌ.
Le donne hanno visto il mio sguardo negli occhi di Maria, uno sguardo d'amore le ha avvolte e le ha incoraggiate a seguirla, hanno sentito la mia presenza attraverso di lei, erano figli protetti dalla loro madre.
Mia Madre non voleva rimanere lontana, a lamentarsi nell'Orto degli Ulivi e a vivere spiritualmente la mia Passione, ma il suo desiderio era quello di accompagnarmi in ogni tormento, aspirava ad essere dove ero io, anche se era solo per darmi una carezza con il suo sguardo materno.
Le sante donne non lasciarono mai Maria mentre camminava con grande fretta verso la casa di Caifa. Ma quando stavano per passare il ponte sul torrente Kidron, mia madre si fermò e fissò il letto illuminato dalla luna, strinse le mani e se le mise sul petto, e con un grande sospiro le lacrime le scesero di nuovo sul viso.
Lì sono stato gettato nel letto del fiume con grande violenza, le mie mani, le ginocchia e i gomiti si sono impressi sulle pietre. I suoi compagni la guardano addolorati, ma Maria con grande compostezza e in silenzio riprende il cammino verso la direzione annunciata.
Il mio viso è gonfio dopo lo schiaffo che ho ricevuto nella casa di Anna e i colpi dei soldati, e Maria, con le sue lacrime, vuole sgonfiarlo e ridargli la sua bellezza.
Le sante donne arrivano alla porta del cortile della casa di Caifa, ma una folla inferocita, lanciando insulti contro di me, non mi ha permesso di entrare. Ma mentre Maria avanzava, la folla si apriva tra i mormorii, le donne che l'accompagnavano si abbracciavano per paura della folla mentre seguivano le orme di mia Madre. E proprio mentre stavano per arrivare, la porta si aprì improvvisamente e incontrarono Pietro, che, in lacrime e con grande sgomento, le disse che aveva rinnegato il Signore tre volte e che non aveva fatto nulla in mia difesa. L'amarezza di Pietro è così grande che Giovanni, l'apostolo più amato, gli va incontro per aiutarlo, ma Pietro lo schiva sfacciatamente e fugge in direzione del Monte degli Ulivi.
Giovanni si unisce a Maria e alla scorta per seguire le mie orme, in lontananza vede i carnefici che fanno a gara per vedere chi mi flagellerà meglio, urlano come bestie selvatiche ad ogni flagellazione. Il Cuore di mia madre voleva uscire dal suo petto per venire in mio aiuto e prendere il mio posto per ricevere la flagellazione. Il suo viso diventava pallido per la morte, ogni frustata faceva tremare il suo corpo, ma non ritirava lo sguardo dalla flagellazione che stavo ricevendo. San Giovanni la abbracciò e le chiese se stava bene, ma le ferite del mio corpo si riflettevano anche nel suo cuore materno.
Mia cara madre! Così forte e coraggiosa che non fuggì davanti alla folla che mi accusava, non mi rinnegò, non negò che io fossi suo Figlio, ma fu una Madre amorosa che non mi lasciò un istante, qualunque cosa potessi soffrire per il mio bene. Conosceva la volontà del Padre e doveva essere fatta.
Fui spinto con violenza e insulti, fui portato alla colonna dove sarei stato frustato, fui spogliato nudo davanti alla folla che rideva e scherzava con battute sgarbate e una volta che i carnefici furono disposti da entrambe le parti, ad un segnale del loro superiore iniziarono a scaricare i colpi con forza. Alzo gli occhi al cielo per non svenire dal dolore, mia madre che ha visto tutto comincia a svanire ma Giovanni e le donne, tra lacrime e singhiozzi, la sostengono.
Diversi carnefici sono già passati con diversi flagelli, e stanchi hanno dato i loro colpi fino a lasciare brandelli della mia carne e delle mie ossa nude. Ogni flagello, uno più dannoso dell'altro, rappresenta quanto grottesco e violento sia il peccato nell'anima, più è grave, più lacera la creatura.
Dopo essere stato fustigato, volevo solo un breve riposo per il mio corpo dolorante e irriconoscibile, ma l'oscurità ispira i soldati, lo scherno e le risate non tardano a fare il loro spettacolo. Tra un andirivieni e l'altro uno dei soldati porta un pezzo di stoffa viola lacera e sporca, la mette sul mio corpo ferito, un altro porta uno scettro di canna mentre i suoi pari tessono la corona di spine.
Mi hanno fatto sedere su una fredda pietra che serve da sedile, è giunta l'ora di incoronarmi e con colpi furiosi la premono contro la mia testa. I soldati mi prendono in giro con gesti e cerimonie. Alle spine che trafiggono la carne della mia testa, le lacrime sgorgano dai miei occhi e si mescolano al sangue che scorre dalle ferite causate dalla corona.
In silenzio grido per mia madre:
MADRE, DOVE SEI CHE NON TI VEDO?
ANCHE TU MI HAI ABBANDONATO?
VIENI AD AIUTARMI, NON HO NESSUNO CHE MI CONSOLI E MI TENGA CALDO, SONO STATO SPOGLIATO FINO ALL'OSSO E IL FREDDO DELLA MORTE STA ARRIVANDO PER ME.
Con voce debole l'ho sentita dire: FIGLIO DEL MIO CUORE! SONO QUI PER TENERTI TRA LE MIE BRACCIA. SII FORTE FIGLIO AMATO, CHIUDI GLI OCCHI, TI CANTERÒ LA NINNA NANNA, RIPOSA E RIPOSA NEL MIO CUORE. PRESTO TUTTO QUESTO DOLORE PASSERÀ, TI PORTERÒ IN GREMBO FINO ALLA CROCE. ENTRAMBI SAREMO INSIEME FINO ALLA FINE.
Il dolore di mia madre continuava ad aumentare, doveva assistere alla scena dell'Ecce Homo e il suo cuore si agitava di nuovo mentre la folla gridava la mia morte.
E Pilato vigliaccamente emette la sentenza su di me e la folla esplode in grida di festa. Sono condannato a morire.
Maria, per non sentire la folla e superare le loro grida bestiali, si affretta verso i luoghi dove fu sparso il mio Prezioso Sangue, ma vede che il panno che portava era già impregnato di esso. Allora il suo cuore è turbato, cerca ai lati un panno per raccoglierlo, e non trovando nulla con cui farlo, rimane immobile con Maria Maddalena che piange sul suo petto.
Ma in quel momento Claudia, la moglie di Pilato, appare, si inchina davanti a Lei, la riconosce come Mia Madre e Regina di tutto il Creato, come il Mio Santo Spirito le ha mostrato in sogno. E stendendo le braccia e guardando il pavimento, le porge alcuni panni di lino bianco. La mia dolce Madre li riceve e va in ogni luogo dove il mio sangue ha lasciato il segno, rimane a contemplarlo, si inginocchia continuando il lavoro di raccolta e di adorazione.
Questo è il massimo a cui siamo arrivati cari figli, ora contemplate mia Madre e ascoltate ciò che vuole dirvi:
RICONOSCETE MIO FIGLIO COME VOSTRO SOVRANO. CHE LUI SIA L'UNICO RE DEL TUO CUORE, CHE NON SIA LA TUA VOLONTÀ A PRENDERE POSTO IN ESSO, MA SOLO LA VOLONTÀ DI MIO FIGLIO.
IMPARARE DA MIO FIGLIO E DA QUESTA MADRE AD AVERE GENEROSITÀ E RESA AMOROSA NEL SACRIFICIO.
ACCETTATE E AMATE LA CROCE, CHE SIA LA CAUSA DELLA VOSTRA FELICITÀ. OGNI VOLTA CHE RICORDATE E CONTEMPLATE MIO FIGLIO FERITO DAI FLAGELLI, VEDETE I VOSTRI PROPRI PECCATI E COSÌ FACENDO FATE PENITENZA E FATE ATTI DI ESPIAZIONE A GESÙ PER TUTTA L'INGRATITUDINE DEL MONDO. CORRISPONDETE CORAGGIOSAMENTE ALL'AMORE PIÙ PURO CHE POSSA ESISTERE, L'AMORE DI MIO FIGLIO E DI DIO STESSO.
Domani ci incontreremo di nuovo e insieme percorreremo la Via Dolorosa portando la Santa Croce.
Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dettato a Gustavo, Buenos Aires, 31 marzo 2021.
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