Dio creò l’uomo libero, affinché concorresse con Lui ad una propria creazione, ancor più bella della stessa Creazione, nel cielo della sua anima:
“Figlia mia, amo tanto la creatura, che nel creare il cielo, le stelle, il sole e tutta la natura, non lasciai loro nessuna libertà, sicché il cielo non può aggiungere una stella di più né una di meno, né il sole perdere o aggiungere una goccia di luce in più. Invece, nel creare l’uomo, lo lasciai libero, anzi, lo volevo insieme con Me a creare le stelle il sole per abbellire il cielo dell’anima sua, e come doveva fare il bene ed esercitarsi nelle virtù, gli davo il potere di formarsi le stelle e i soli più splendidi. Quanto più bene faceva, tante più stelle formava, e quanta più intensità d’amore e di sacrificio, più splendore e più luce aggiungeva ai suoi soli, ed Io, spaziandomi insieme nel cielo dell’anima sua, gli dicevo: Figlio mio, quanto più bello vuoi farti, più piacere mi dai; anzi, amo tanto la tua bellezza, che ti spingo ti insegno, e non appena ti decidi, Io corro ed insieme con te rinnovo la potenza creatrice e ti do il potere di fare il bene che vuoi. Ti amo tanto, che non ti ho fatto schiavo, ma libero. Ma ahi, quanto abusi di questo potere che ti ho dato! Hai il coraggio di convertirlo a tua rovina e in offesa del tuo Creatore”. (Vol. 12°, 6-12-1919)
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