martedì 25 aprile 2023

Quando Israele non teme più il Signore, Egli è obbligato a ricorrere al tremore. Cosa è il tremore? È la potente correzione del Signore per la conversione.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

22Non mi temerete? Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, limite perenne che non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l’oltrepassano».

Il Signore vuole essere temuto. Vuole che dinanzi alla sua parola di minaccia si temi anche. Lui è l’Onnipotente Signore che tutto può. Niente gli è impossibile.

Non mi temerete? Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, limite perenne che non varcherà?

Se il Signore è capace di governare anche il mare e le sue onde selvagge e tutta la sua grande potenza, vi è qualcosa che Lui non possa fare?

Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l‘oltrepassano. Veramente ogni ordine del Signore è rispettato.

Solo il suo popolo pensa che il Signore dica e non attui, prometta e non realizzi, profetizzi e non compia. Ma questa è altissima stoltezza e insipienza.

Israele deve temere il Signore come lo teme il mare. Il mare lo teme obbedendo ad ogni suo comando. Deve anche tremare se non lo teme.

Perché deve tremare se non teme il Signore? Perché il Signore sarà obbligato a portarlo all’obbedienza, a ricondurlo nel suo santo timore.

Questo argomento dell’obbedienza della creazione al suo Creatore è argomento di rivelazione e di verità anche nel Libro di Giobbe.

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano: «Chi è mai costui che oscura il mio piano con discorsi da ignorante? 3Cingiti i fianchi come un prode: io t’interrogherò e tu mi istruirai!

Quando ponevo le fondamenta della terra, tu dov’eri? Dimmelo, se sei tanto intelligente! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la corda per misurare? Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e acclamavano tutti i figli di Dio?

Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando usciva impetuoso dal seno materno, quando io lo vestivo di nubi e lo fasciavo di una nuvola oscura, quando gli ho fissato un limite, e gli ho messo chiavistello e due porte dicendo: “Fin qui giungerai e non oltre e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde”?

Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora, perché afferri la terra per i lembi e ne scuota via i malvagi, ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo e si tinga come un vestito, e sia negata ai malvagi la loro luce e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?

Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato? Ti sono state svelate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa? Hai tu considerato quanto si estende la terra? Dillo, se sai tutto questo!

Qual è la strada dove abita la luce e dove dimorano le tenebre, perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini e sappia insegnare loro la via di casa?

Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!

Sei mai giunto fino ai depositi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine, che io riserbo per l’ora della sciagura, per il giorno della guerra e della battaglia? Per quali vie si diffonde la luce, da dove il vento d’oriente invade la terra?

Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una via al lampo tonante, per far piovere anche sopra una terra spopolata, su un deserto dove non abita nessuno, per dissetare regioni desolate e squallide e far sbocciare germogli verdeggianti?

Ha forse un padre la pioggia? O chi fa nascere le gocce della rugiada? Dal qual grembo esce il ghiaccio e la brina del cielo chi la genera, quando come pietra le acque si induriscono e la faccia dell’abisso si raggela?

Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione? Puoi tu far spuntare a suo tempo le costellazioni o guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?

Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla terra? Puoi tu alzare la voce fino alle nubi per farti inondare da una massa d’acqua? Scagli tu i fulmini ed essi partono dicendoti: “Eccoci!”?

Chi mai ha elargito all’ibis la sapienza o chi ha dato al gallo intelligenza? Chi mai è in grado di contare con esattezza le nubi e chi può riversare gli otri del cielo, quando la polvere del suolo diventa fango e le zolle si attaccano insieme?

Sei forse tu che vai a caccia di preda per la leonessa e sazi la fame dei leoncelli, quando sono accovacciati nelle tane o stanno in agguato nei nascondigli?

Chi prepara al corvo il suo pasto, quando i suoi piccoli gridano verso Dio e vagano qua e là per mancanza di cibo? (Gb 38,1-41).

Il mare teme il Signore. Obbedisce ad ogni comando. Tutta la creazione teme il Signore. Ascolta ogni suo ordine. Israele deve imparare a temere il Signore.

Quando Israele non teme più il Signore, Egli è obbligato a ricorrere al tremore. Cosa è il tremore? È la potente correzione del Signore per la conversione.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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