venerdì 7 aprile 2023

MARIA SUL GOLGOTA - La crocifissione del Signore

 


GESÙ - L'UNIVERSITÀ DEL MIO SACRO CUORE LEZIONI D'AMORE



MARIA SUL GOLGOTA



La crocifissione del Signore

Prendete posto, figlioli, non posso più aspettare a parlarvi di mia madre nel luogo del combattimento finale tra la vita e la morte.

San Simone di Cirene mi ha aiutato a scalare il Golgota. Sono esausto, insanguinato, sono un'unica piaga bruciante. Insieme a me sono arrivati i boia e senza perdere tempo iniziano i preparativi per la mia crocifissione e per mettere i due ladri nella stessa situazione.

Poco distante salgono le Sante Donne accompagnate da San Giovanni. Maria sale in cima e nel suo cuore sa quale sarà l'esito, ma è coraggiosa e determinata ad abbracciare tutto con me, indipendentemente dal fatto che muoia anche lei, non vuole essere separata da me.

I carnefici mi spogliano bruscamente delle mie vesti, ancora una volta sono in piena vista del mondo intero, affinché molti coprano la nudità dei loro corpi sottoposti a ogni tipo di bassezza e viltà.

Le ferite si rinnovano di nuovo e il sangue scorre da esse. Un atto così violento è sentito dal mio corpo avvolto da un grande ardore, una fiamma ardente.

Sento le risate e la maleducazione dei soldati e della mia stessa gente.

Vengo posto violentemente sulla croce, vengo disteso sul legno e, prendendo una delle mie mani con forza, il primo colpo del martello viene scaricato su di essa. Il mio corpo rabbrividisce, un nuovo dolore prende il suo posto in me, lancinante come i precedenti.

I miei occhi non riescono a trattenere le lacrime e faccio fatica ad aprirli, voglio alzarli in cielo dove c'è mio Padre. Ma questa unità di Padre e Figlio viene interrotta con nuovi colpi di martello sull'altra mano e sui due piedi.

Il Cuore di mia Madre è completamente trafitto e inchiodato con Me sulla Croce. I colpi del martello sono stati scaricati su di lei. Ogni colpo di martello scuoteva violentemente il suo corpo, il suo cuore trafitto dal dolore la fece svanire per qualche istante, Giovanni e le sante donne la tennero per non farla cadere a terra. Ma quando la videro così pallida per la morte e con gli occhi chiusi, furono presi dalla disperazione e in lacrime la chiamarono:

MAMMA, MAMMA! CHE TI SUCCEDE? NON ABBANDONARCI, TI PREGO MADRE, SVEGLIATI!

Dopo che il martellamento è cessato, il martellamento non risuona più, lei apre gli occhi, si riprende e con impeto si alza di nuovo per vedere dove sono.

Sono già inchiodato alla croce e il buco dove sarà collocato è pronto. Vengo sollevato accanto ad essa e ci cado dentro con un gran rumore. La croce si sposta da un posto all'altro fino a quando si deposita dentro la roccia e il mio tormento è ancora più grande. Il peso del mio corpo è sospeso ai chiodi ed essendo in tale stato il dolore è diventato maggiore. La mia forza è a malapena con me e il mio Sangue scorre lungo il bosco sacro.

Nulla è stato negato a mia Madre, nemmeno la mia crocifissione le è stata negata, nessun dolore le è nascosto, tutto è presente, tutto soffre con me in silenzio. Vede suo Figlio inchiodato sulla croce come un criminale tra due, abbandonato dal suo popolo che ha fatto tanti miracoli per il loro bene, e oggi si rallegra di vederlo soffrire.

Anche la mia Corona di Spine ha fatto la sua parte, non contenta di tutte le ferite che mi ha inflitto, ha accompagnato il movimento violento della Croce, approfondendo le ferite nella mia testa e permettendo al mio Sangue di scorrere sul mio viso, accecando i miei occhi.

Figli miei, chiedete a Nostra Madre di insegnarvi a contemplarmi e a sopportare i dolori della vostra croce. Guardami con occhi materni, guarda il mio corpo disarticolato, nel dolore, le mie mani e i miei piedi trafitti e il mio petto oppresso dalla fatica. Sì, io sono Colui che prende la tua croce per renderla più leggera e quando imparerai ad amarla, il suo peso non esisterà più.

I miei nemici si sentivano trionfanti, ma non erano soddisfatti di vedermi in un tale stato di dolore. Volevano ancora di più, volevano sfruttare al massimo ogni istante.

Le forze demoniache che li motivano lanciano insulti e gesti di ogni tipo. Quando un cuore si impadronisce delle tenebre trasforma l'uomo in un tiranno, niente lo soddisfa, pretende di più, le sue passioni sono incontrollate e spesso brutali e disumane. 

La creatura che è stata creata con tanto amore vuole vedermi soffrire fino all'ultimo istante della mia agonia. Si burlavano delle mie parole che io sono il Figlio di Dio, Messia e Re... che avrei distrutto il Tempio e in tre giorni l'avrei ricostruito... se tu scendi dalla croce noi crederemo in te... era tutto doloroso per me, il disprezzo di Dio era chiaro.

Mentre io assaporavo in silenzio l'amarezza della tristezza e della sofferenza, anche Maria lo faceva. Ero a poca distanza dalla croce, con gli occhi fissi solo su di me, senza distrazioni. Con le mani strette sul seno, teneva il suo Cuore che voleva balzare fuori dal dolore e andarmi incontro.

La morte si avvicina ma mia Madre è più forte di lei, sta in piedi, non fugge, sopporta con forza gli insulti della folla che non rispetta il dolore di una madre che vede morire suo Figlio. Maria non ha posto per rispondere agli insulti ma rimane in silenzio come Me, annega ogni angoscia nel suo Cuore, qualunque cosa accada, continuerà a stare vicino alla Croce.


E voi, figli miei?

A cosa stai pensando?

Dove stai guardando?

Mi guardi con lo sguardo di Mia Madre?

Siete davvero i suoi figli?


Dettato a Gustavo, Buenos Aires, 2 aprile 2021.

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