sabato 4 dicembre 2021

I Dieci Comandamenti

 


Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta


Il settimo Comandamento: “Non rubare”. 


7.4.1 «È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno vostro. 

Come già detto, questi dettati del 1943, che erano principalmente rivolti all’umanità di allora, ben si adattano anche ai nostri giorni.  

Come sempre la Parola di Dio vale per tutti e per tutte le generazioni, perché l’uomo, ormai bacato dalla colpa antica, è sempre lo stesso e sempre lo sarà fino alla fine dei secoli. Si è ravveduto e tornerà a ravvedersi sotto la sferza del castigo, ma poi, passata la paura, riprenderà come sempre a scegliere di essere “del mondo”, anziché di essere “nel mondo” come luce nelle tenebre. La via che porta al Regno di Dio è stretta, difficile e segnata da orme sanguinose… 

Quelle orme, prima che dagli uomini sono state lasciate da Gesù e quindi non dobbiamo o possiamo lamentarci se alle Sue si uniranno anche quelle di tanti martiri che hanno avuto e ancora avranno la forza e il coraggio di testimoniare con la loro morte cruenta che Gesù è il Signore!  

Forse a noi non sarà chiesto tanto… ma una cosa ci sarà chiesta ed è di aver la forza di rimanere fedeli al vero Vangelo di Gesù e non ad un vangelo annacquato e fatto ad uso e consumo dei tanti apostati del mondo odierno. 

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31 agosto 1943. 

Dice Gesù: 

«È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno vostro. 

Io l’ho detto 138 : “È dal cuore che escono pensieri malvagi e malvagi sentimenti, e questi sono quelli che contaminano”. Io ho anche detto che ogni uomo si riconosce dalle sue opere, e che come non si può cogliere dolci frutti sul selvatico pruno così non si può trarre atti onesti da chi ha l’interno disonesto. La disonestà non consiste soltanto nel rubare, nel mentire, nel nuocere al prossimo. È disonestà il mancare verso Dio, il derubare Lui di quel rispetto amoroso che è dovere dell’uomo verso il suo Creatore. È disonestà far servire i suoi doni per atti malvagi. Tutti i suoi doni e specie il dono della vita. 

Ora guarda e giudica come fate mal uso della vita che il Padre vi dona. Guarda e giudica come fate mal uso del vostro corpo in cui alita l’anima, tempio riservato a Dio, in cui risiede la mente che dovrebbe essere volta a comprendere la Legge di Dio come il cuore dovrebbe esser occupato ad amarla e a praticarla.  

Invece che fate? Fate resistenza alle voci del Signore, ai desideri del Signore, ai comandi del Signore, alle volontà del Signore. Come arieti selvaggi opponete la vostra durezza e la vostra ribellione - due corna ben aguzze - ad ogni invito di Dio. Vi rovinate, ma continuate a resistere. 

E vi dite cristiani? No, che non lo siete. Io, il Cristo, non vi ho insegnato ribellione, disubbidienza, lussuria, crudeltà, idolatria. Io vi ho insegnato tutto il contrario. Vi ho mostrato come va usata la vita, vi ho spiegato come voi siete templi di Dio che vuole vivere in voi, che ama vivere in voi ben più che non in sontuosi templi ma fatti solo di pietre e di marmi. 

No, Dio non vuole queste dimore fatte da mano d’uomo. Vuole voi, voi fatti dalla sua mano, voi templi di sangue e di anima, voi che il sangue mio ha rivestito di porpora immortale e purificato come preziosi altari. Questo è quello che vuole Dio per tornare a vivere in amorosa pace con voi. 

Non persistete sulla dura via che avete intrapresa e che vi conduce alla rovina. Siate cristiani veri e non cristiani a parole soltanto. Il mio segno sia realmente inciso nelle fibre vive dei vostri cuori, non sul frontone dei templi vuoti, dove non venite a pregare o ci venite con l’animo turbato da tutte le sollecitudini vane e dalle fermentazioni dei vostri istinti inferiori. 

Aprite il cuore all’Amore, figli. È quello che più vi manca. Siete senza carità verso Dio, verso il prossimo, verso voi stessi. Sì, anche verso voi stessi, perché uccidete la vostra anima. 

Ché - ricordatevelo 139 sempre - le tentazioni è inevitabile che ci siano, ma esse non fanno male. Male fate voi quando cedete ad esse. E non dite che esse sono più forti di voi. No. Il Padre dà 140 a seconda di quanto avete voi a dare. La tentazione richiede 10 di forza per resisterle? E Dio ve ne dà 10 e anche più. Il male è che siete voi che non fate che desiderare di cedere al male. E allora che può Dio se voi distruggete le forze di Dio con la vostra volontà perversa e vi abbandonate al bacio della tentazione? 

Così facendo mettete l’anima in una morsa di morte e da un’anima malata o morente escono quei sentimenti di cui vi stupite. Ma non può esser diverso. In corpo corrotto stanno fetori di morte. In anime corrotte stanno manifestazioni di peccato.»  

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E ancora questa potente reprimenda che Gesù fa al Suo popolo e un’ulteriore conferma che fu Gesù a volere che Maria Valtorta fosse “colei che grida le parole del Signore Iddio” a tutti noi, di allora, di oggi e di domani. 


a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini 

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