20. Gli ARCONTICI prendono il loro nome dai principi (arconti); sostengono che l'universo che Dio ha creato è opera dei principi. Praticano, inoltre, una certa immoralità. Negano la resurrezione della carne.
21. I CERDONIANI derivano il loro nome da Cerdone. Questi riteneva vi fossero due principi contrapposti e affermava che il Dio della legge e dei profeti non è il padre di Cristo e non è il Dio buono, ma quello giusto; che è il padre di Cristo ad esser buono; affermava che Cristo stesso non era nato da donna e non ebbe natura umana, non morì veramente né ha in qualche modo patito, ma ha simulato la passione. Alcuni autori dicono che questo eretico in questi suoi due principi professava due dèi, dei quali l'uno sarebbe il dio buono, l'altro il cattivo. Nega la resurrezione della carne e, inoltre, non tiene in alcuna stima l'Antico Testamento.
22. Anche MARCIONE, da cui traggono il loro nome i MARCIONITI, accetta la dottrina dei due principi di Cerdone. Tuttavia Epifanio scrive che egli ne abbia ammessi tre: il buono, il giusto, il cattivo. Ma Eusebio scrive che un certo Sinero e non Marcione è stato l'autore dei tre principi o, piuttosto, nature.
23. Gli APELLITI sono coloro che hanno per capostipite Apelle. Costui, a sua volta, introduce due dèi, l'uno buono, l'altro cattivo: però essi non consistono in due principi diversi e contrari fra loro, ma uno solo è il principio, cioè il dio buono, e da questo è stato fatto l'altro; e questo, che risultò essere cattivo, fece, in conformità alla sua cattiveria, il mondo. Alcuni autori dicono che codesto Apelle formulò tesi tanto false su Cristo da affermare che egli non ha portato la carne con sé dal cielo, ma l'ha ricevuta dagli elementi del mondo che restituì al mondo quando, resuscitando senza carne, ascese al cielo.
24. I SEVERIANI sono sorti da Severo. Costoro non bevono vino, poiché nel loro vaniloquio mitologico dicono che la vite è germinata nella terra di Satana. Anch'essi ricolmano le loro insane dottrine con i nomi delle potenze che più gli aggradano e rigettano, assieme all'Antico Testamento, la resurrezione della carne.
25. I TAZIANI, istituiti da un certo Taziano, e che sono chiamati anche Encratiti, condannano il matrimonio e lo mettono sullo stesso piano della fornicazione e delle altre dissolutezze, neppure accettano nella loro setta quanti vivono coniugalmente, siano uomini, siano donne. Non mangiano alcuna sorta di carne, anzi la detestano del tutto. Anche costoro professano di intendersi di certe emanazioni mitologiche dei secoli. Contestano la salvezza del primo uomo. Epifanio distingue i Taziani dagli Encratiti sotto questo aspetto, affermando che gli Encratiti sono gli scismatici di Taziano.
26. I CATAFRIGI sono coloro i cui fondatori furono Montano, considerato il paraclito, e due sue profetesse, Prisca e Massimilla. La provincia della Frigia ha dato loro il nome, poiché là essi nacquero e vissero, ed anzi anche adesso hanno in quelle stesse parti la loro gente. Asseriscono che la discesa dello Spirito Santo, promessa dal Signore, è avvenuta su di loro e non sugli apostoli. Considerano le seconde nozze alla stregua della fornicazione e perciò ritengono che l'apostolo Paolo le abbia consentite perché la sua scienza e la sua profezia erano imperfette: infatti non era ancora giunto ciò che è perfetto 5. Nei loro deliri sostengono che la perfezione sia scesa su Montano e sulle sue profetesse. Si dice che abbiano dei sacramenti spaventosi: si racconta infatti che prelevino il sangue a un neonato di un anno mediante piccole punture su tutto il corpo, lo impastino con la farina e ne facciano un pane che utilizzano per celebrare così una sorta di eucarestia. Se poi il bambino muore, viene considerato da loro come un martire; se invece sopravvive, un sommo sacerdote.
Sant'Agostino
Nessun commento:
Posta un commento