domenica 11 settembre 2022

L'EUCARISTIA - IL MIRACOLO QUOTIDIANO


Ogni giorno, non importa l'ora, se all'alba o se nel pieno meriggio o se sul far della sera quieta o addirittura nella notte devota, anch'io come tutti gli altri sacerdoti sparsi nel mondo, compio un miracolo stupendo di grazia, di vita, d'amore.  

 Il sacerdote ha le mani, la bocca, il cuore portentosi; ad un loro cenno, ad una loro parola, ad un loro gesto d'amore, i sacerdoti quando sono all'altare per celebrare la messa, compiono ogni giorno, ad ogni ora del giorno, in tutto il mondo, il miracolo quotidiano di rendere vivo e vero Gesù, presente nel pane e nel vino consacrati.  

 Quando salgo l'altare rivestito dai sacri parametri e nel momento più culminante dell'intero sacrificio di Cristo, prendo fra le mani ancor tremanti, un pezzo di pane bianco che raccoglie le fatiche e il sudore dell'uomo, e pronuncio le parole immortali: «Questo è il mio corpo», allora, proprio in quel momento avviene il grande miracolo; così quando prendo il calice del vino e dico con voce sommessa: «Questo è il mio sangue», allora il miracolo è pieno, perfetto.  

Questo è il MIO corpo, questo è il MIO sangue!  

Mio? Sì, o potente mio Signore: è mio questo corpo impastato, è mio questo sangue versato, perché tu, Signore, hai detto che ogni sacerdote è te, perché è stato consacrato da te ad essere tuo sacerdote, per sempre.  

Ma dimmi, o altissimo mio Signore, che cosa è avvenuto?  

Proprio così: un poco di pane bianco è diventato il tuo corpo candido; un poco di vino genuino è diventato il tuo sangue vermiglio!  

Un miracolo! Un miracolo!  

 Questo pane che vedo e tocco non è più pane, ma Gesù tutto intero; questo vino che vedo e bevo, non è più vino, ma Gesù tutto intero. Un miracolo dunque è avvenuto, e si è compiuto fra le mie mani qui, su quest'altare, sotto i miei occhi e dinanzi agli occhi di tutti i fedeli che tengono le mani giunte e i cuori adoranti, pieni di intima gioia e fede.  

 Il miracolo eucaristico è così quotidiano che quasi quasi non ci accorgiamo più del suo sconvolgente evento di grazia e di amore.   

 Ma quand'è che, sacerdoti e fedeli, apriamo gli occhi alla fede per «vedere» quello che effettivamente. avviene sull’altare?  

 Pensate: ogni altare è circondato da migliaia d'angeli adoranti che cantano: Santo, Santo, Santo, mentre lo stesso Spirito Santo, invocato e posto sulle offerte con la imposizione. delle mani sacerdotali, trasforma, transustanzia il poco pane nel mirabile Corpo del Signore Gesù, e il poco vino nel prezioso Sangue dello stesso Gesù, come una volta dal grembo verginale di Maria S.S. diede la carne e il sangue al Verbo Divino fatto uomo!  

Davanti agli occhi sbigottiti «nulla vedo, nulla comprendo», dice San Tommaso d'Aquino, eppure la fede mi conferma, mi fa certo che nello Spirito Santo il pane è trasformato sostanzialmente nella Carne di Gesù e il vino nel Sangue di Gesù.  

Fratelli e sorelle  è Cristo vivente che si offre per noi e si consegna  come cibo e bevanda  che danno la VITA IMMORTALE!  

L'Eucaristia  «omnium miracolorum maximum: il più grande di tutti i miracoli!» (S. Tommaso d'Aquino)  

Miracolata  

ne è la sostanza: Gesù stesso  

ne è la quantità: sta tutto Gesù  

ne è la qualità: è invisibile, ma reale  

ne è l'azione: è la transustanziazione  

ne è la specie del pane e vino:  

è sorretta da Gesù stesso.  

«Devotamente vi adoro  o Divinità nascosta  sotto queste specie  a Voi tutto si dona il mio cuore  e tutto si strugge nella contemplazione del vostro amore».  (S. Tommaso d'Aquino)  

Eppure, davanti a così grande miracolo quotidiano, non tutti credono, non tutti sanno, non tutti accettano, non tutti mangiano e bevono la vera vita che è Cristo Gesù Eucaristia!  

 È così pieno di luce ineffabile questo miracolo che molti non apprezzano, non accolgono, non adorano.  

Quanto piccola e languida è la nostra fede!  

 Lo si vede come si celebra, come si adora, come ci si prepara e come si ringrazia!  

 Freddezza, stanchezza, abitudini, fretta, distrazione, indifferenza, sono tra i difetti più comuni di una fede smorta.  

 È per questo che Gesù stesso, ogni tanto lungo i secoli della nostra storia umana, appare e si fa visibile e palpitante sotto i nostri occhi increduli e distratti, per rinnovare la nostra fede languida e il nostro cuore tiepido.  

Sono i miracoli eucaristici straordinari, sono la realtà eucaristica visibile e tangibile della mirabile Presenza del Signore.  

 P. Giorgio Finotti 

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