giovedì 29 settembre 2022

Il regno di mille anni

 


22 novembre 2020

In Paradiso il tempo è sempre meraviglioso e non ci stanchiamo mai. Tutto è piacevole, bello, solare e il piacere di trovarsi in un ambiente così bello è eccezionale. Tutto è sempre nuovo, splendente, da esplorare e sempre al sicuro. I santi che incontri lì sono sempre belli, vivaci e sorridenti, e i brutti incontri non esistono. Così doveva essere la terra, senza mali, senza inconvenienti, senza difficoltà. Tornerà come avrebbe dovuto essere, ma questo è quasi respinto dagli attuali sostenitori della Chiesa cattolica.

Eppure l'apostolo Giovanni, nell'Apocalisse al cap. 20, ne parla chiaramente: “Il regno di mille anni”. Sì, quel momento verrà e si schiuderà. Sono io, il Signore, che ho dato all'apostolo Giovanni questa predizione. È difficile da capire perché questi tempi sono diversi da quelli che i Miei figli stanno vivendo oggi. Ci sarà un cambiamento radicale tra gli uomini del 21° secolo e gli uomini di questo regno di 1000 anni.

Gli uomini del XXI secolo, voi figli Miei, siete chiamati ad essere Miei testimoni e se sarete scelti per questo ruolo esemplare, sarete parte della prima risurrezione. Mi sarete testimoni, sacerdoti di Dio, dice il testo (Ap 20, 6) e regnerete con me per 1000 anni. Questo non è comprensibile alle tue orecchie e nessuno può capire queste parole. Eppure sono vere e quel tempo è vicino. Siete arrivati ​​alla fine dei tempi e Dio sta preparando la terra a ridiventare ciò che Egli intendeva che fosse; dopo il peccato originale, la Redenzione; dopo lo sterminio delle nazioni ridiventate pagane, la trasfigurazione delle nazioni e il loro splendore durante un tempo terreno di mille anni. Allora, dice l'Apocalisse, Satana sarà liberato e, come al solito, eterno nemico di Dio, ingannerà le nazioni.

La fine del mondo sarà un nuovo cataclisma e nessuno vi sfuggirà. Ma questa volta non è attuale e intendo il regno dei mille anni. Questa volta sarà amato da Dio perché gli uomini crederanno in Lui, Lo adoreranno e Lo ameranno profondamente. Sarà il loro Dio e il loro Padre, e Gesù Cristo avrà un posto speciale nel cuore degli uomini. Gli uomini lavoreranno ma i loro cuori saranno occupati da Dio; gli uomini si sposeranno e avranno figli, ma le famiglie saranno tutte devote, ferventi e soggette alle leggi divine. La morte verrà come è sempre accaduta dall'inizio dell'umanità, ma non sarà temuta. Seguendo le leggi di Dio dall'umanità, la partenza dalla terra sarà accolta con serenità e fiducia. Così dovrebbe avvicinarsi ogni uomo lasciando la terra: con sottomissione, fiducia e fervore. La morte è il culmine di una vita vissuta santa e quindi è desiderata come inevitabile ma gioiosa.

Gli uomini che vivranno così, secondo la legge di Dio, saranno miti, affabili, rassegnati e gioiosi, operosi e generosi. Tale è la dottrina della legge divina: lavorerai con il sudore della fronte (Gn3, 17-19) e tale è il dovere dell'uomo: benedire, lodare e adorare Dio tutti i giorni della sua vita. Così fanno i monaci: orare et laborare, pregare e lavorare. È così che Dio si lascia avvicinare, attraverso la preghiera e attraverso un lavoro coscienzioso, onesto e perseverante. Questa è stata la condizione dell'uomo sin da Adamo e lo sarà fino alla fine del mondo.

Durante questo regno di mille anni tra gli uomini, Dio sarà l'Onnipotente ma anche il presente nelle anime del suo popolo. Sarà come era con i santi del tuo calendario: presente, a volte visibile o udibile, ma soprattutto presente in virtù dei suoi santi. Sarà così rappresentato dalla virtù degli uomini di questo tempo benedetto, che lavoreranno, pregheranno, si moltiplicheranno nella volontà di Dio, sotto le sue leggi e sull'esempio di Gesù Cristo, come lo furono i suoi apostoli. Gli uomini di questo tempo saranno buoni e santi, e poiché lo saranno, Gesù Cristo sarà in mezzo a loro, alla maniera di Dio. Sarà la forza trainante di tutti.  Tutti mediteranno le Sue leggi e la Sua dottrina, Lo rispetteranno, Lo loderanno e Lo pregheranno.È così che avrò il frutto della mia passione e della mia morte in croce, e che gli uomini mi riconosceranno con gioia,

Che quel momento arrivi presto, sarà il benvenuto a tutti.

Suor Beghe

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