domenica 25 settembre 2022

Padri del deserto



Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


30. Dobbiamo quindi temere solo Dio, disprezzare i demoni e non avere paura di loro. Ma quanto più fanno queste cose, tanto più intensifichiamo la nostra disciplina contro di loro, perché una buona vita e la fede in Dio sono una grande arma. In ogni caso temono il digiuno, l'insonnia, le preghiere, la mitezza, la quiete, il disprezzo del denaro e della vanagloria, l'umiltà, l'amore per i poveri, le elemosine, la libertà dall'ira degli asceti e, soprattutto, la loro pietà verso Cristo. Perciò fanno di tutto per non avere nessuno che li calpesti, conoscendo la grazia concessa ai fedeli contro di loro dal Salvatore, quando dice: "Ecco io vi ho dato il potere di calpestare i serpenti e gli scorpioni e tutta la potenza del nemico [4]".

31. Perciò, se pretendono di predire il futuro, non date retta a nessuno, perché spesso annunciano in anticipo che i fratelli verranno nei giorni successivi. Ed essi vengono. I demoni, tuttavia, non si preoccupano degli ascoltatori, ma si guadagnano la loro fiducia per poi, una volta in loro potere, distruggerli. Perciò non dobbiamo dar loro retta, ma piuttosto confutarli quando parlano, perché non ne abbiamo bisogno. Infatti, che c'è da meravigliarsi se, con corpi più sottili di quelli degli uomini, quando li hanno visti partire, li superano in velocità e annunciano il loro arrivo? Come un cavaliere che si mette in marcia rispetto a un uomo a piedi annuncia in anticipo l'arrivo di quest'ultimo, così in questo non c'è bisogno di meravigliarsi di loro. Infatti, essi non conoscono nulla di ciò che non esiste ancora; ma Dio solo è colui che conosce tutte le cose prima della loro nascita [6]. Ma questi, come i ladri, fuggono per primi con ciò che vedono e lo annunciano: a quanti hanno già annunciato la nostra attività - che siamo riuniti e discutiamo di misure contro di loro - prima che qualcuno di noi possa andare a raccontare queste cose. Questo, in verità, potrebbe farlo anche un ragazzo dal passo svelto, precedendo di gran lunga uno meno svelto. Ma quello che voglio dire è questo. Se uno inizia a camminare dalla Tebaide, o da qualsiasi altra contrada, prima che inizi a farlo non sanno se riuscirà a camminare. Ma quando lo vedono camminare, corrono e prima che si avvicini segnalano il suo arrivo. E così accade che dopo qualche giorno i viaggiatori arrivino. Ma spesso i viandanti tornano indietro e i demoni si rivelano falsi. 35. Così, anche per quanto riguarda l'acqua del fiume, a volte fanno affermazioni sciocche, perché avendo visto che c'è stata molta pioggia nelle regioni dell'Etiopia, e sapendo che sono la causa della piena del fiume, prima che l'acqua sia arrivata in Egitto, corrono ad annunciarlo. E questo gli uomini avrebbero potuto dirlo, se avessero avuto una forza di corsa pari a quella dei demoni.  E come la spia di Davide [7] che saliva su un luogo elevato vedeva l'uomo che si avvicinava meglio di uno che stava in basso, e il precursore stesso annunciava, prima che gli altri salissero, non le cose che non erano avvenute, ma quelle che erano già in cammino e si stavano compiendo, così anche questi preferiscono affannarsi e dichiarare ciò che accade agli altri solo per il gusto di ingannarli. Se, però, la Provvidenza nel frattempo progetta qualcosa di diverso per le acque o i viandanti - perché la Provvidenza può farlo - i demoni vengono ingannati e coloro che hanno dato loro retta imbrogliati.

33. Così nei tempi passati sorgevano gli oracoli dei Greci, e così venivano sviati dai demoni. Ma anche in questo caso il loro inganno ebbe fine con la venuta del Signore [8], che annullò i demoni e le loro astuzie. 

i demoni e le loro astuzie. Infatti, essi non sanno nulla di se stessi, ma, come i ladri, quello che vengono a sapere dagli altri lo passano, e indovinano piuttosto che predire le cose. Perciò, se a volte dicono la verità, nessuno si meravigli di loro per questo. Anche i medici esperti, infatti, dal momento che vedono la stessa malattia in persone diverse, spesso ne predicono la natura, rendendola nota grazie alla loro familiarità con essa. Anche i piloti e gli agricoltori, grazie alla loro familiarità con il tempo, sanno riconoscere a colpo d'occhio lo stato dell'atmosfera e prevedere se sarà tempestosa o bella. E nessuno direbbe che lo fanno per ispirazione, ma per esperienza e pratica. Se anche i demoni a volte fanno lo stesso per congetture, nessuno si stupisca o dia loro retta. Infatti, a cosa serve agli ascoltatori sapere da loro ciò che accadrà prima del tempo? O che interesse abbiamo a sapere queste cose, anche se la conoscenza è vera? Perché non è produttivo di virtù, né è segno di bontà. Nessuno di noi, infatti, è giudicato per ciò che non sa, e nessuno è chiamato beato perché ha imparato e conosciuto. Ma ognuno sarà chiamato a giudicare su questi punti: se ha mantenuto la fede e osservato veramente i comandamenti. 

 di Girolamo  [c.341 - 420. Biblista e Dottore della Chiesa].

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