Dio è Vivo
5) Quali conseguenze porta il peccato ?
Il peccato mortale, privando della Grazia Santificante, mette in braccio al diavolo e pone l'anima in stato di dannazione eterna. Se, infatti, per la salvezza è necessaria la Grazia, senza di questa - quale che sia il peccato o i peccati di cui ci si è reso colpevole-, l’anima è in stato di dannazione.
Il peccato mortale spoglia l'anima di tutti i meriti buoni, comunque acquisiti. E le opere buone compiute in stato di peccato mortale -pur essendo sempre utili e consigliabili, non fosse altro che per ottenere misericordia- non hanno nessun valore per la vita eterna.
Il peccare poi continuato e aggravato non può non riflettersi, almeno in qualche modo, in tutto il comportamento anche esteriore, che si rivela disordinato, incoerente, cattivo. Lo stato di morte e di “deformità” spirituale, anzi, spesso finisce come per fissarsi in quella che è detta comunemente la “faccia del peccato”. L'agire morale -lo ha evidenziato anche Giovanni Paolo II nella enciclica “Veritatis Splendor”- oltre alle conseguenze più o meno gravi, intacca il soggetto stesso che opera. Quante volte e in quante persone miseramente travolte dai propri disordini morali è avvertito tutto questo non solo dai Santi, ma da quanti preservano sufficientemente i loro occhi e il loro cuore dalla caligine incombente.
Il peccato porta anche conseguenze d'ordine fisico e sociale? Certamente. Esse, anche se non sono sempre valutabili e percepibili subito e del tutto, sono sempre di rilevante gravità, proprio perché col peccato ci si mette contro Dio e contro le leggi di natura che reggono l'ordine e l'armonia universale. Ora porsi contro Dio è voltare le spalle alla fonte stessa di ogni bene; e disattendere la legge di natura equivale a rinnegare un pò i presupposti stessi della propria vita e del proprio benessere. Peccando avviene come quando, perturbando, nel corpo, i tassi glicemici, azotemici ecc., si compromette la sanità. Analogamente, nell’anima si compromettono la vita e il benessere ogni qualvolta, col peccato si perturba l'ordine e l’armonia. Non si stenterà, qui, allora, a capire che l'origine di tutti i mali dell'uomo sta soprattutto qui, nel peccato, che, essendo un attentato alla legge di vita, è sempre un attentato alla vita. Cosa non provoca nel corpo umano, si diceva, un osso spostato! Molte malattie e disordini hanno chiara origine dal peccato.
Soprattutto questo dovrebbe far capire essere la legge di natura, più che costrizione di libertà, condizione e salvaguardia della vita. Per cui giustamente Dio, dopo aver proposto al Suo Popolo i dieci comandamenti, gli disse “Prendo oggi a testimoni contro di voi il Cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza...” (Deuteronomio 30,19). La conclusione si impone da sola: essendo sempre contro la vita ogni peccato, sia mortale o veniale, è da ritenersi sempre, come insegnano i Santi e soprattutto le Sacre Scritture, il vero e principale nemico dell'uomo.
Padre Giulio Maria Scozzaro
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