lunedì 14 novembre 2022

IL PECCATO -

 


Dio  è  Vivo


5)  Quali conseguenze porta il peccato ? 

         Il peccato mortale, privando della Grazia Santificante, mette in braccio al diavolo e pone l'anima in stato di dannazione eterna. Se, infatti, per la salvezza è necessaria la Grazia, senza di questa -  quale che sia il peccato o i peccati di cui ci si è reso colpevole-, l’anima è in stato di dannazione.

Il peccato mortale spoglia l'anima di tutti i meriti buoni, comunque acquisiti. E le opere buone  compiute in stato di peccato mortale -pur essendo sempre utili e consigliabili, non fosse altro che  per ottenere misericordia- non hanno nessun valore per la vita eterna.

Il peccare poi continuato e aggravato non può non riflettersi, almeno in qualche modo, in tutto  il comportamento anche esteriore, che si rivela disordinato, incoerente, cattivo. Lo stato di morte e  di “deformità” spirituale, anzi, spesso finisce come per fissarsi in quella che è detta comunemente la  “faccia del peccato”. L'agire morale -lo ha evidenziato anche Giovanni Paolo II nella enciclica “Veritatis Splendor”- oltre alle conseguenze più o meno gravi, intacca il soggetto stesso che opera.  Quante volte e in quante persone miseramente travolte dai propri disordini morali è avvertito tutto  questo non solo dai Santi, ma da quanti preservano sufficientemente i loro occhi e il loro cuore dalla  caligine incombente.

Il peccato porta anche conseguenze d'ordine fisico e sociale? Certamente. Esse, anche se non  sono sempre valutabili e percepibili subito e del tutto, sono sempre di rilevante gravità, proprio perché col peccato ci si mette contro Dio e contro le leggi di natura che reggono l'ordine e l'armonia  universale. Ora porsi contro Dio è voltare le spalle  alla fonte stessa di ogni bene; e disattendere la  legge di natura equivale a rinnegare un pò i presupposti stessi della propria vita e del proprio benessere. Peccando avviene come quando, perturbando, nel corpo, i tassi glicemici, azotemici ecc., si  compromette la sanità. Analogamente, nell’anima si compromettono la vita e il benessere ogni qualvolta, col peccato si perturba l'ordine e l’armonia. Non si stenterà, qui, allora, a capire che l'origine  di tutti i mali dell'uomo sta soprattutto qui, nel peccato, che, essendo un attentato alla legge di vita, è  sempre un attentato alla vita. Cosa non provoca nel corpo umano, si diceva, un osso spostato! Molte  malattie e disordini hanno chiara origine dal peccato.

Soprattutto questo dovrebbe far capire essere la legge di natura, più che costrizione di libertà,  condizione e salvaguardia della vita. Per cui giustamente Dio, dopo aver proposto al Suo Popolo i  dieci comandamenti, gli disse “Prendo oggi a testimoni contro di voi il Cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu  e la tua discendenza...” (Deuteronomio 30,19). La conclusione si impone da sola: essendo sempre  contro la vita ogni peccato, sia  mortale o veniale, è da ritenersi sempre, come insegnano i Santi e  soprattutto le Sacre Scritture, il vero e principale nemico dell'uomo.

Padre Giulio Maria Scozzaro


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