venerdì 11 novembre 2022

Quanto duri sono i cuori dei miei figli, sono giudici spietati.

 


(13 Febbraio 2020) 

Oggi stavo in adorazione, sola nella cappella della chiesa dedicata alla Madonna della Salute, quando Gesù ha voluto sfogarsi, è venuto dentro di me e mi ha detto: 

“Bambina mia, sono affranto, stanco e addolorato. Ti prego, consolami, fammi riposare nel tuo cuoricino. Quanto duri sono i cuori dei miei figli, sono giudici spietati. Mia Madre, Madre addolorata, mi chiede anime, anime, ma quante anime si staccano da Me per precipitare nella dannazione eterna e, con tutti i miei richiami e stratagemmi d’amore e favori spirituali e doni di luce e fede, non desistono, non si fermano. Sono costretto a lasciarle andare a causa delle loro libere scelte. La libertà Io l’avevo donata all’uomo per vivere in libertà l’Amore del Padre e non per uccidersi! 

Non sanno quanto sono ingannati, vedono polvere di stelle, ma in realtà è solo sabbia del deserto che offusca i loro occhi! 

Mia Madre mi chiede costantemente di darle ancora tempo per chiamare e salvare anime e donarmele, ma il tempo è finito, è finito! 

Vedi, bambina, e cerca di capire: quando Io mi sono incarnato uscendo dalla potenza d’Amore trinitaria, sono nato, ho vissuto, ho dato compimento alla mia venuta, alla mia opera, e poi, dopo la mia atroce passione, sono morto in croce, e quando questo è successo, la mia vita strettamente umana è finita, il tempo in cui il mio popolo era stato visitato era concluso. 

Anche ora, il tempo si è concluso e non ci sarà un altro tempo della mia Misericordia. Lo avete sottovalutato, ignorato e deriso, credendo alle favole di un Dio senza Giustizia. 

Ora vostra Madre vi ha insegnato e vi chiede costantemente di pregare, pregare, pregare, digiunare e fare penitenza, riparando i peccati, perché tutto questo, offerto con cuore umile e sincero, crea come una rete di salvataggio per le anime e aiuta il progetto d’amore materno della Regina Celeste. 

Non cullatevi sapendo che alla fine il Cuore Immacolato di mia Madre trionferà per decreto eterno, perché fino a quel tempo molte anime si saranno perse irrimediabilmente... 

Molti di voi obbediscono alla Regina Celeste e vivono molte pratiche, pietose solo in apparenza, perché le vivono per loro stessi e per le loro esigenze. Questo non vale né serve a nulla, dovete fare quello che la Madre Immacolata vi chiede, offrendolo per la salvezza dell’umanità e non per voi... 

Ciò che è in Me è il profondo, divino ed eterno Amore per i miei figli, per le anime da Me volute. Ecco cosa può uscire ancora da Me, questo amore che piange e che soffre, ma che salva, se voi con amore e compassione vi unirete ai miei dolori e a quelli di mia Madre per tessere quest’ultima rete per salvare anime, che tanto, tanto dolore e abbandono mi costano...” 

 

“Figlioletta mia, molti tuoi fratelli che si dicono e si sentono miei, vanno dicendo che non possono aiutare, soccorrere, amare il povero, il reietto, l’abbandonato, il malato, il deforme, perché fare questo non è il loro carisma, il loro dono, ipocriti! 

Chi ha concesso questi carismi e doni, non sono forse Io, il Signore di tutto e di tutti? Se Io amo tutti i miei figli, soprattutto i più poveri di spirito e di vita, i più malati nell’anima e nel corpo, i miei figli che si consegnano ai vizi e per questo perdono ogni dignità e si abbandonano a vivere sulla strada o altri li abbandonano alla violenza della strada stessa, chi credete di essere voi che non vi donate come cibo per i più bisognosi? Credete così di amarmi e obbedire a ciò che Io desidero da voi? 

Vi nascondete dietro le vostre pigrizie spirituali e le vostre paure per giustificare le vostre assenze e le vostre negligenze per i bisogni dei vostri fratelli. Io questo non l’ho mai fatto, né insegnato, né voluto, e quindi voi, che vi considerate fedeli a Me e al mio Vangelo,  siete fedeli a voi stessi e a quello che vi fa più comodo. 

Io sono un Dio che ha amato tanto le sue comodità e le cose più facili e belle, che è nato in una spelonca umida e fredda, è fuggito esule in terra straniera, ha vissuto nel silenzio e nella povertà, ha evangelizzato senza mai fermarsi e senza avere dove posare il capo ed è morto inchiodato ad una croce d’amore e di dolore, abbandonato quasi  da  tutti  i  miei, ignorato, bestemmiato, accusato  e denigrato, ecco quali sono state le mie comodità! 

Vergognatevi, figli ipocriti! Ora, rinunciate a voi stessi e a quello che voi volete essere e fare, e seguitemi sulla via del mio amore e   del mio dolore. 

Arriverà un tempo, ed è già qui, in cui mi cercherete ma non mi troverete, e soffrirete e vi morderete le mani per quanto tempo avete sprecato, illudendovi con le favole e le dottrine facili e umane. Vorreste vedere un solo momento mio, ma non lo vedrete ed il sacro Cibo vi mancherà. Se non avrete diviso il vostro pane con l’affamato, il vostro vestito con l’ignudo e il vostro amore con i bisognosi, non troverete il cibo della vita che solo Io posso darvi. 

Ritornate a Me, figli che avete dimenticato come si ama veramente, ritornate a Me e fate tutto quello che Io vi dirò. Non potete insegnare l’amore ed essere miei testimoni se amate chi è come volete voi, amatevi come Io vi ho amati e vi amo. Solo così chi vi vedrà, vedrà il mio volto e il mio cuore, è lui che continua a dare vita a tutto, convertitevi all’amore, al mio amore. Io vi ho mostrato la strada, camminate veloci e non fermatevi. La mia porta stretta vi aspetta e per entrare dovete assottigliarvi così tanto che dovrete far rimanere in voi solo l’essenza dell’amore. 

Sono addolorato. Vieni, piccoletta mia, lasciami sfogare in te, lasciami riposare, desidero poggiare il mio capo sul tuo cuoricino, non temere, abbracciami e dammi un bacio...” 

Dopo la consacrazione, durante la Santa Messa, Gesù è tornato tutto infreddolito, mi faceva tanta tenerezza, non sapevo come riscaldarlo, e Lui mi ha detto: “Il freddo che sento è il freddo di  tanti, troppi cuori, non sai quanti e quanti di loro sono dei miei ministri, freddi, indifferenti, sporchi, sembrano salme già in decomposizione!” 

Gli ho dato il mio cuore ed il mio sangue per riscaldarlo, ma Lui  se n’è andato lasciandomi triste, molto triste. 


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