L'ULTIMO DI TUTTI
Ecco un'arpa perfettamente in ordine, che contiene all'infinito, per così dire, melodie nascoste; eppure per sprigionarle avrà sempre bisogno della mano dell'artista. Prima è inerte e silenziosa; poi quando riceve i tocchi, vibra meravigliosamente.
Così l'anima non vibra che mossa dalla Grazia. All'origine di tutti i suoi atti soprannaturali c'è l'azione di una Grazia preveniente. Questa Grazia muove il pensiero, il desiderio, risveglia il volere e provoca l'attività. In questo volere, che determina l'azione, si ritrova ancora la Grazia attuale, che lo completa misteriosamente, senza privare del suo ruolo la libertà umana. Io voglio ed è Dio che, più di me, vuole con me.
L'arpa del più grande maestro, strumento docile delle sue più belle ispirazioni, lasciata a se stessa, non è migliore di un'arpa qualunque nell'eseguire l'accordo più elementare. È totalmente inerte e resta muta. Così è e così resta, senza la Grazia, l'anima perfetta di un santo.
La corda dell'arpa pizzicata dall'artista entra in vibrazione. Allo stesso modo, l'anima del giusto, mossa dalla Grazia, comincia il suo agire soprannaturale. Nell'arpa l'intensità del suono, qui l'intensità dell'atto non saprà mai superare la forza dell'impulso ricevuto. Quale la mozione, tale l'effetto. La persona che dà il suo consenso non vi apporta e non vi aggiunge nulla: come l'arpa.
Dove sta, dunque, la mia parte? Io coopero, mi presto, faccio mio l'impulso ricevuto. In fondo, sono un nulla da cui Dio trae qualcosa.
Leopold Beaudenom
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