1. La gioia di Maria è turbata da una perplessità: come giustificare a Giuseppe il fatto di trovarsi visibilmente incinta? La rivelazione del segreto sarà una garanzia sufficiente per lui? Questa rivelazione è opportuna, corrisponde al desiderio di Dio?...
Mentre Maria medita come comportarsi, Giuseppe viene ad accorgersi dell'accaduto: è troppo visibile, è evidente!... Come sarà avvenuto?...
L'imbarazzo di Giuseppe e la decisione di separarsi occultamente da Maria trova la spiegazione più verosimile nell'umiltà di Giuseppe. E’ probabile che Maria un certo momento gli abbia rivelato l'annuncio dell'Angelo, i fatti in casa di Elisabetta, ecc.; e che Giuseppe si sentisse indegno di questa nuova situazione e cercasse il modo di svincolarsi da Maria, ma l'Angelo gli rivelasse la sua missione di vero Sposo di Maria e Padre legale di Gesù, creduto dagli altri padre naturale.
2. Senza cattiveria di nessuno, nella vita possono verificarsi equivoci imbarazzanti, capaci di compromettere l'amicizia, la buona fama. Ciò che conta è conservare la giustizia, affidando a Dio la soluzione delle nostre difficoltà.
Maria trovò giusto tacere a lungo: Dio avrebbe pensato.
Giuseppe trovò giusto tacere e separarsi occultamente da lei: Dio avrebbe provveduto.
E Dio provvide alla gioia di entrambi. L'Angelo gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa; perché ciò che in lei è generato è opera di Spirito Santo. E darà alla luce un figlio e gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati».
L'opera di salvezzza è già in atto nella santità di Maria e nella santità di Giuseppe, 1'«uomo giusto».
3. Con Maria e Giuseppe amiamo Dio sopra ogni altra cosa.
E anche il prossimo con intelletto d'amore.
Neppure a Maria e a Giuseppe, così santi, furono risparmiate difficoltà e situazioni penose, con enigmi che al momento sembravano insolubili. In tali situazioni occorre affidarsi a Dio con pazienza, e dire: «Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio». Se Giuseppe avesse ceduto a moti impulsivi avrebbe offeso Dio e anche la più innocente delle creature. Giuseppe e Maria si affidarono a Dio e non diffidarono neppure dell'uomo.
Quante volte la difficoltà improvvisa può renderci ingiusti anche verso il prossimo, farci cadere in giudizi avventati, in parole o gesti imprudenti e offensivi!
La pazienza è una virtù indispensabile alla vita cristiana. Essa fa parte della fortezza. Di fronte alle situazioni difficili e penose ci aiuta a non perdere l'equilibrio e il dominio delle nostre facoltà, a mantenerci nella calma. Ci risparmia gesti avventati e inopportuni che potrebbero aggravare la situazione.
Con un po' di intelligenza, col saper attendere che venga la luce, con una conveniente iniziativa anche le situazioni più spinose si risolvono, talvolta meglio di quanto si poteva sperare, soprattutto se invochiamo il dono del consiglio e della fortezza.
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